Riva del Garda, Chiesa di Santa Maria Assunta, 26 novembre 2023, ore 20.00
È MUSICA BENEDETTA O SOLO DELLA BENEDETTA MUSICA?
45° STAGIONE CORALE | 2023 e 2024
GIOACHINO ROSSINI
MUSICHE TRATTE DALLA
PETITE MESSE SOLENNELLE
& PÉCHÉS DE VIEILLESSE
PER SOLI, CORO, PIANOFORTE E ARMONIUM
Kyrie, coro
A ma belle mère, contralto solo
L’utimo ricordo, contralto solo
Domine Deus, tenore solo
Qui tollis soprano contralto soli
Quoniam basso solo
Adieux à al vie pianoforte solo
Credo soli e coro
Crucifíxus soprano solo
Prelude religieux pianoforte e harmonium
Agnus Dei, contralto solo e coro
Maria Pia Molinari, soprano
Cecilia Molinari, contralto
Gianmarco Latini, tenore
Davide Piva, basso
Pianoforte Francesco Maria Moncher
Armonium Tarcisio Battisti
Coro Anzolim de la Tor
Direttore GIUSEPPINA PARISI
Il 26 Novembre, celebrazioni per Santa Cecilia è la data in cui per tradizione iniziano i concerti per il periodo natalizio destinati a concludersi con l’Epifania.
Segna l’apertura e la chiusura, come da tradizione, il Coro polifonico misto Anzolim de la Tor di Riva del Garda, anno particolare per la corale in quanto celebra quarantacinque anni di fondazione, e tra il 2023 e il 2024 presenterà un ricco cartellone di grandi concerti ed eventi per celebrare insieme alla citta questo evento, da sempre sotto la guida di Giuseppina Parisi. Ma questa concerto di inizio stagione è stata anche una festa per il coro e la città in quanto ha raccolto come protagonisti, nelle parti soliste e di accompagnamento musicale, solisti e musicisti “cresciuti” all’interno del coro percorrendo tutti i livelli di formazione, dalle voci bianche alle voci adulti, e che hanno scelto la musica come ambito lavorativo Maria Pia Molinari, soprano, Davide Piva, basso, formatosi all’accademia del Maggio Musicale Fiorentino e inserito in cartelloni lirici nazionali, Francesco Maria Moncher, pianista affermato e docente di conservatorio, assieme a Cecilia Molinari, contralto di fama internazionale e sorella di Maria Pia.
Davide Piva Gianmarco Latini
Assieme ai solisti il giovane tenore il tenore Gianmarco Latini reduce dal recente festival Puccini di Torre del Lago e all’organo e harmonium Tarcisio Battisti, collaboratore di lunga data del nostro coro.
Il programma era assai articolato e monografico su Rossini tra la Petite Messe Solennelle e una selezione dalle Péchés de Viellesse che ha permesso alle voci solistiche di asprimere le loro qualità vocali. Il programma si presentava a blocchi, in cui sequenze della Petite Messe Solennelle si alternavano alle composizioni vocali cameristiche dalla raccolta Péchés de Viellesse, intervallate da due interventi per strumenti solisti affidati al pianoforte solo e al pianoforte con harmonium.
Sono composizione tarde della produzione rossiniana, dopo quasi 40 anni da quando aveva abbandonato le composizioni per il teatro. In calce al manoscritto della sua Petite Messe Solennelle Rossini del 1863, scrisse «Buon Dio, eccola terminata questa umile piccola Messa. È musica benedetta quella che ho appena fatto, o è solo della benedetta musica? Ero nato per l’ opera buffa, lo sai bene! Poca scienza, un poco di cuore, tutto qua. Sii dunque benedetto e concedimi il Paradiso»: un lascito testamentario che riassume tutto l’arco dell’esperienza musicale del genio di Pesaro. Un concerto che ha richiamato nella chiesa arcipretale di Riva del Garda gli estimatori del coro: ecco che la voce del contralto Cecilia Molinari dà anima alle brevi composizioni da camera, ricche di inventiva armonica, melodica e di spiccata originalità, che contengono richiami alla musica Gregoriana e alla musica Lirica, che lei stessa riempie di sfumature e di interpretazione con la sua voce capace di essere morbida delle zone profonde e nel contempo di svettare verso gli acuti. Non di meno le restanti voci che si sono alternate nei vari passi della messa pienamente sostenute dal coro a cui spettavano le impegnative parti del Kirie, Credo e Agnus dei, qui a sostegno del contralto solista.
Una proposto di testimonianza del valore delle strutture formative musicali locali, certo per dispiegare le ali gli artisti si sono perfezionati in altri ambiti, ma fondamentale è stata l’apprendimento di base e territoriale.