Riva del Garda (Tn), Auditorium Comunale del Conservatorio, 16 marzo 2024, ore 17.30
68a Stagione Concertistica 2024.*
Maya Parisi – Antonio Vicentini
violino e pianoforte
Émile Sauret (1852-1920)
Scènes Villageoises, op.50 (1895)
Le Matin – Pastorale – Danse
Darius Milhaud (1892-1974)
Sonata per violino e pianoforte no.1, op. 3 (1911)
Lent et robuste –Animé, Très lent, Très rythmé, joyeux
Claude Debussy (1862-1918)
Sonata per violino e pianoforte no.3. L.148 (1917)
Allegro vivo – Intermède: fantasque et léger – Finale: trés animé
“Nuances e souvenir di fine ‘800”, passeggiata musicale alle porte del ‘Secolo breve’. Concerto in ricordo del dott. Ruggero Polito, già presidente dell’ass. Amici della Musica di Riva del Garda
Raffinato e coinvolgente l’appuntamento pomeridiano di sabato 16 marzo scorso, con il Duo Maya Parisi e Antonio Vicentini, violino e pianoforte, presso l’Auditorium del Conservatorio, il primo dei concerti della 68^ Stagione degli ‘Amici della Musica’ di Riva del Garda, nel decennale della scomparsa di Ruggero Polito, instancabile presidente dell’Associazione per 45 anni, stimato magistrato, amante della musica e delle arti e “violinista puro” per passione – come ricorda la neo presidente Federica Fanizza, che raccoglie il testimone del gran lavoro di qualità del precedente presidente Franco Ballardini, e ne illustra con competenza gli sviluppi anticipando le novità della stagione in corso.
Maya Parisi – violinista laureata con lode, impegnata in diversi progetti artistici di approfondimento musicale e ricerca, attiva in vari gruppi cameristici e orchestrali – e Antonio Vicentini, giovane ma esperto pianista, docente di Conservatorio e con intensa attività di maestro collaboratore, ci accompagnano, attraverso l’interpretazione del programma eseguito con intelligenza musicale e sensibilità espressiva, in un percorso accattivante, quasi una visita ad una ‘cangiante pinacoteca sonora’ con le Scènes Villageoises di Émile Sauret (Le Matin – Pastorale – Danse), tre cartoline musicali incorniciate dal magistrale accompagnamento pianistico alle melodie delicate del violino – fra arpeggi, suoni armonici, pizzicati, trilli, passaggi cromatici e corde doppie – pennellate da un arco arioso, puntuale nell’articolazione del fraseggio valorizzato da un vibrato naturale efficace e complice nel gioco ritmico-agogico. Insomma l’altro virtuosismo, quello espressivo, caratteristico della scuola franco-belga che richiede la massima competenza nell’uso dell’arco, come naturale prosecuzione del braccio, in tutte le sue ‘sfumature’ e risorse.
Il Duo affiatato dialoga poi disinvolto nella Sonata per violino e pianoforte no.1 di Darius Milhaud, scritta dal compositore a vent’anni, eseguendo compiutamente i passaggi tecnici, ben scolpiti nella varia struttura ritmica del I movimento ed evidenziando nell’interpretazione un’eco romantica, per timbro e colore, ancora presente soprattutto nell’incanto di alcuni momenti del Très lent per concludere con il quadro finale del III movimento: vivace, dinamico, ricco di contrasti timbrici espressi dagli esecutori nella realizzazione puntuale degli impegnativi passaggi tecnici. Senza intervallo i concertisti offrono al variegato pubblico, numeroso e partecipe, un’esecuzione attenta e fedele della Sonata per violino e pianoforte no.3 di Claude Debussy, un sontuoso acquerello sonoro dalla struttura fluida permeata da chiarore e ombra: improvvisi arabeschi eseguiti con naturalezza dal violino, quasi recitando, che caratterizzano particolarmente e illuminano l’Intermède, il dialogo continuo dell’intera sonata fra i due strumenti che dipinge di riflessi, ora tenui, ora più accesi, la varietà timbrica e ritmica, nei suoni ribattuti, arpeggiati o in quelli del registro acuto del violino, nell’esecuzione sempre curati, morbidi e valorizzati dalla superficie sonora creata da un sapiente accompagnamento pianistico. Inquietudine e gioia, i chiaroscuri che sprigionano anche esplosioni di energia musicale ben presente nell’interpretazione del duo, si placano infine nel bis di ringraziamento proposto da Parisi e Vicentini, nella versione per violino e pianoforte della delicata e nostalgica Reverie, originale per pianoforte, di Debussy: un omaggio tanto affettuoso quanto elegante, applaudito calorosamente, come tutto il programma, dai familiari di Ruggero Polito presenti e da tutti gli intervenuti all’appuntamento musicale.
* Si ringrazia per la collaborazione un membro del Direttivo dell’Associazione Amici della Musica di Riva del Garda