BOLZANO Sono passati quarant’anni dalla prima edizione del Festival Bolzano Danza. Quattro decadi di ininterrotta programmazione per un’indagine della danza di oggi a tutto tondo, di pari passo con i tempi, gli stili, le contaminazioni, le evoluzioni tecnologiche. Un compleanno-traguardo festeggiato con un’edizione denominata semplicemente “40”, in programma a Bolzano e dintorni dal 12 al 27 luglio, che chiama a raccolta artisti “amici” del Festival per un’esplorazione delle ultime tendenze della scena italiana ed europea racchiuse in un cartellone colmo di debutti assoluti, prime nazionali e coproduzioni. Più di trenta spettacoli, che dal palcoscenico si irradiano verso piazze, giardini, musei e montagne, per un programma diffuso e festoso pensato da Emanuele Masi, che saluta così il pubblico del Festival al termine del suo pluriennale mandato da direttore artistico di Bolzano Danza.
“In occasione del traguardo dei 40 anni di Bolzano Danza – spiega Paul Gasser, Presidente della Fondazione Haydn – vorrei sottolineare quanto la manifestazione, dal 2015 in seno alla nostra Istituzione, sia centrale per il panorama culturale bolzanino e quanto negli anni si sia radicato il connubio tra il Festival e la cittadinanza. Che Bolzano covasse una spiccata vitalità nella danza si era intuito già dalle prime edizioni negli anni Ottanta del secolo scorso, vitalità nutrita con l’ampliamento delle proposte, con un indirizzo sempre più contemporaneo e l’attivazione di relazioni multidisciplinari con il territorio. Un progetto partito quaranta anni fa che la Haydn è orgogliosa di aver ereditato, a cui la direzione di Emanuele Masi, che in questa sede voglio ringraziare per il lavoro svolto, ha dato un imprinting chiaro e definito. Il Festival ha acquisito sempre più rilevanza nel panorama europeo, ha varcato i confini cittadini, ha attivato nuove sinergie, alimentando il dialogo con le altre attività della Fondazione Haydn. La danza, al pari della musica, ‘parla’ una lingua universale, unisce, esplora, muove il pensiero oltre al corpo. Alla Fondazione Haydn questo multilinguismo piace, e continuerà a coltivarlo”.
Sull’idea che muove l’edizione è Emanuele Masi a parlare a partire dall’immagine scelta.
“Il paesaggio dolomitico e la sua natura – spiega Masi – restano non solo il cardine del visual dell’edizione, ma anche metafora del programma: dopo esserci rivolti al regno animale nel 2022 e al regno vegetale nel 2023, per Bolzano Danza 40 ci ispiriamo alla rappresentazione del regno minerale con la forza dei metalli, la brillantezza delle pietre preziose, la vertigine dei paesaggi naturali, oltre ai quattro elementi che forgiano leghe e gemme, aria, terra, fuoco e acqua. Vogliamo suggerire una rappresentazione icastica dei contenuti stessi del Festival: da un lato la qualità del movimento e della danza, dall’altro lo sfaccettato spettro dei sentimenti umani che emerge nel corso di questa edizione, ma che ha accompagnato, in filigrana, tutti i miei 15 anni di programmazione”.
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