Roma | Terme di Caracalla | 30 luglio 2024, ore 21.30 |
Teatro dell’Opera di Roma – Caracalla Festival 2024
G. Gershwin
Ouverture da Girl Crazy
Rhapsody in Blue
L. Bernstein
Three dance episode da On the Town
G. Gershwin
An American in Paris
Porgy and Bess: A Symphonic Picture (arr. R.R. Bennett)
Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma
Wayne Marshall, direttore e solista
Foto Fabio Sansoni
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Per la prima volta all’ombra delle maestose rovine imperiali, Wayne Marshall, interprete rinomato del repertorio americano del Novecento, debutta al Caracalla Festival nelle vesti di pianista e direttore d’orchestra per un omaggio a Rhapsody in blue di George Gershwin. L’occasione dei cento anni dalla prima esecuzione di un brano diventato molto celebre, riporta Marshall sul podio dell’Orchestra dell’Opera di Roma. A completare il programma, l’ouverture da Girl Crazy, il poema sinfonico An American in Paris e Porgy and Bess: A Symphonic Picture, a cui si aggiunge la suite per orchestra Three Dance Episodes da On the Town di Bernstein. Una serata all’insegna della musica americana del XX secolo, con tutto il brio, l’entusiasmo cosmopolita e l’attitude che ciò comporta: fusione di influenze classiche, jazz, blues e latine e una buona dose di spavalderia.
ph.Fabio SansoniA rinfrescare la calda serata capitolina, l’orchestra dell’Opera è arricchita da due pianoforti, sassofoni, clarinetto basso e piccolo, controfagotto e persino un banjo. Dopo l’accattivante Girl Crazy, è il momento di Rhapsody in blue. Il famoso glissando iniziale del clarinetto (Angelo De Angelis) è impeccabile e fiati e ottoni risultano “in the zone” fin dall’inizio con effetti jazz come sordine wah-wah e “super” vibrato. Qui Wayne si siede al grancoda con le spalle al pubblico, mettendo in mostra tutta la sua agilità pianistica. La scrittura pianistica di Gershwin è già notevole di suo (evidenti sono le influenze tecniche di Liszt e emotive di Tchaikovsky), e, impreziosita dalle ammalianti escursioni improvvisative di Marshall, ha garantito una performance davvero unica. L’orologio musicale si è poi spostato al 1944 per la partitura del balletto di Bernstein Fancy Free (più tardi, nello stesso anno, ha costituito il modello per lo spettacolo di Broadway On The Town e, nel 1949, per l’omonimo film), che segue le imprese di tre marinai in tre giorni di licenza a New York. Le influenze jazz, blues e latinoamericane abbondano e chi potrebbe negare i semi della vibrante musica da ballo americana moderna che sarebbero esplosi in West Side Story tredici anni dopo? Il primo episodio, The great lover, è un passaggio onirico in cui un marinaio cerca Miss Turnstile, una donna che vede raffigurata su un manifesto della metropolitana. Le note incalzanti dei fiati impettiti e del trombone in evidenza sottolineano la furia romantica dell’orchestra. Il secondo episodio, Lonely Town, un pas de deux, presenta un altro marinaio che flirta e poi abbandona una ragazza ingenua a Central Park. Gli archi lussureggianti e sensuali, con la loro energia dinamica, evocano la malinconia agrodolce della scena. Il terzo episodio, Times Square, trasmette tutto l’entusiasmo giovanile dei marinai per la città con il tema più noto del musical, New York, New York.
Dopo l’intervallo, torniamo a Gershwin con il suo An American in Paris, poema sinfonico che trascrive in musica le impressioni e gli incontri di un turista americano a passeggio per la capitale francese. La pagina si adatta perfettamente allo stile di Marshall, con il trambusto della strada, i clacson e gli spezzoni di musica portati in vita con la verve pulsante del Nuovo Mondo. In termini di umore, ritmo e stile, colpisce lo spirito di affamata curiosità che guida il pezzo, insieme alla pura gioia che ne deriva. Una lettura colorata e vivace e quando i ritmi si spostano verso il boogie-woogie e il blues, il suono e le sincopi risultano così autentici da sembrare uscire da un nightclub americano. L’ultima opera della serata è Porgy and Bess: A Symphonic Picture, realizzata da Robert Russell Bennett a partire dalle musiche originali di Gershwin. Dopo una lunga introduzione scenica, vengono proposti tutti i brani più noti, come Summertime, Bess, You Is My Woman Now, It ain’t necessarily so, I Got Plenty o’ Nuttin e O Lawd, I’m On My Way. Interpretazione vibrante, coinvolgente e commovente, è stata la conclusione perfetta di una straordinaria e memorabile serata di musica. A fine serata, il pubblico che ha gremito ogni posto disponibile, tributa all’orchestra e al direttore doverosi e sentiti applausi, con molti “bravo” ai solisti dell’orchestra (particolarmente apprezzata la percussionista, Claudia Foddai). Notevole concerto che ha saputo creare nel ritmo e nella melodia l’atmosfera descrittiva di composizioni che cancellano il confine tra musica colta, jazz e blues.