Le stagioni interrotte: il teatro di ricerca e di produzione in Trentino ai tempi di #iorestoacasa
Non c’è stato neanche il tempo fisico di organizzare qualcosa d’altro. L’annuncio della chiusura degli spazi di aggregazione culturale è stata perentoria ancora da fine febbraio, indicando la data del 3 aprile come termine di ulteriore verifica; così è stato con un’ulteriore verifica dopo Pasqua (12 aprile).
Quasi tre mesi di interruzione di produzioni già avviate, progetti iniziati e sospesi, abbonamenti aperti, contatti e contratti per la prossima stagione, che di regola già a fine primavera vengono in linea di massima annunciate, rimandati a data da destinarsi.
Grandi e piccole realtà si sono così ritrovate nella guado di una situazione che qualunque ne sarà l’esito porterà sconquassi nella difficile vita precaria dell’arte teatrale italiana. Si cerca di recuperare la fidelizzazione con il pubblico riproponendosi in rete con piccoli eventi o con spettacoli registrati. Non sempre è stata una pratica attuata quella di registrare e conservare memoria.
Ornela Marcon responsabile dell’ass.Lu-Ha di Riva del Garda partecipa con un proprio programma di “altro Teatro” alla stagione teatrale dell’Alto Garda tra Arco nello spazio giovani del Cantiere 26 e Riva del Garda presso l’ Auditorium del Conservatorio e altri spazi informali: pochi appuntamenti a cadenza mensile che sono stati rimandati alla prossima stagione. Si considera anche fortunata, non avendo spese fisse da sostenere, personale o sede, non essendo una compagnia strutturata ma operativa su diversi fronti della formazione con altre professionalità oltre quelle del palcoscenico, che opera in spazi pubblici e con una programmazione coperta da contributi comunali. Amareggiata di non poter dato sostegno e solidarietà alle compagnie di professionisti per le quali saltare date mette a rischio anche l’esistenza vitale e lavorativa delle stesse componenti attoriali.
Nel capoluogo, a Trento, per la presenza di spazi fisici autonomi gestiti da compagnie teatrali che funzionano anche come centri di produzione e inserite nei circuiti nazionali, la chiusura ha di fatto soppresso ogni sostegno economico a chi vive di teatro fatto non solo di spettacoli, ma anche di corsi e attività didattica e formativa.
Ecco la riflessione di Daniele Filosi di Spazio Off / TrentoSpettacoli rilasciata a nome di tutti i gruppi teatrali che operano nell’ambito cittadino, richiamandosi all’intervento pubblicato dal Financial Times dell’ex governatore della Banca Centrale Europea Mario Draghi.
“I costi dell’esitazione potrebbero essere irreversibili”, segno di un allarme che tutti, lavoratori, famiglie e imprese, stanno avvertendo in questi giorni. “Parliamo da operatori culturali e dello spettacolo dal vivo, alla guida di imprese di produzione teatrale e di danza professionale che in questi giorni stanno cercando, come tanti operatori di altri settori, di districarsi tra le misure, gli interventi, i fondi di sostegno e tutti gli strumenti che il governo nazionale sta mettendo in campo. Ma, così come per il virus, il problema è il tempo: esitare, ogni ora di più, può risultare irreversibile”.
Si prospetta, quindi, un domani, caratterizzato da un’incertezza ancora molto forte sull’efficacia, la rapidità e l’esito delle varie misure già messe in campo. E infine per il dopodomani, con nessuno che sa ovviamente quando, come e su quali basi potrà riprendere le proprie attività quotidiane. Tutto questo riguarda anche la cultura, e nello specifico, i teatri, i cinema. Chissà quanto tempo impiegherà il nostro pubblico ad aver di nuovo voglia di frequentare, ovviamente in totale sicurezza, le nostre sale, i nostri spazi, che ovviamente hanno nella contiguità, nella compresenza fisica e nella partecipazione il loro ‘sale’, la loro essenza? E chissà quando tutto ciò potrà accadere, visto che teatri e cinema sono state le prime attività a chiudere e, presumibilmente, saranno le ultime a riaprire? Per evitare di ritrovare, anche in Trentino, un deserto culturale, intellettuale, di intrattenimento e di partecipazione, è necessario agire ora, subito, immediatamente.
Il tessuto di piccole e grandi realtà di produzione culturale, teatrale, musicale e di danza è un patrimonio che va preservato e messo al sicuro. Tante sono già le iniziative a livello nazionale: il Mibact ha già messo sul piatto, grazie all’interlocuzione con Federvivo e Agis – le due sigle di rappresentanza delle imprese e delle realtà dello spettacolo dal vivo – circa 130 milioni di euro per il settore, e già si è al lavoro per altre misure e interventi. Oltre all’idea lanciata sul Corriere della Sera da Pierluigi Battista di un Fondo nazionale per la cultura, tramite cui chiunque – cittadini e imprese – potrebbe ‘prestare’ denaro alle realtà culturali per dare loro ossigeno e avere la capacità di riprendere l’attività quando sarà il momento.
Ci aspettiamo una risposta anche in Trentino, e in particolare dall’assessore alla cultura Mirko Bisesti. Tanto ci sarebbe da fare: sveltire e semplificare le procedure di assegnazione e liquidazione dei contributi per le attività, studiare forme di ristoro per il mancato introito derivante dal blocco delle attività rivolte al pubblico e delle attività di formazione, mettere a punto interventi per abbattere costi fissi, incentivare partnership tra pubblico e privato per rilanciare tutto il sistema e far trovare, quindi, alla fine della crisi, un Trentino stimolante, energico e pronto a rimettere in circolo idee, energie, lavoro. E in questo senso anche il Centro Santa Chiara, il “perno” del sistema dello spettacolo dal vivo in Trentino, può giocare un ruolo decisivo a beneficio del sistema e di questo tessuto. Senza dimenticare tutti gli altri attori del sistema: Comuni, Fondazione Caritro, banche, privati. E il pubblico.
Siamo pronti: i teatri sono chiusi, le repliche sono sospese, le prove annullate. Non possiamo che immaginare, e costruire, fin da ora, il futuro.
Non fare ora tutto questo, non cominciare a dare risposte ora, insomma, “esitare potrebbe essere irreversibile”.
– la necessità di ‘fare presto’ è condivisa da tante realtà professionali private – compagnie, teatri, scuole – del territorio che hanno bisogno di risposte immediate e molto concrete, che abbiamo già avanzato come ‘categoria’ a Provincia, Comuni e Regione attraverso la voce unitaria di Agis, che ci rappresenta e con cui stiamo lavorando concretamente alle proposte, sulla base di quanto già fatto a livello nazionale.
– è nato un ‘coordinamento’ informale tra tutte queste realtà, una sorta di mutuo aiuto in cui ci si scambia informazioni, proposte, idee: speriamo che questo momento possa servire a rinforzare relazioni, rapporti e sostegno reciproco tra queste realtà;
– come realtà produttiva è da 9 mesi che, incredibilmente, stiamo lavorando a un progetto di spettacolo sul Decamerone di Boccaccio. Lo spettacolo debutterà a novembre a Trento e poi arriverà a Milano a dicembre e gennaio prossimi, e nasce attraverso una raccolta da un bando nazionale di testi, rielaborazioni e riscritture delle novelle di Boccaccio, da cui nascerà l’ossatura drammaturgica dello spettacolo. L’ambientazione del Decamerone richiama fortemente il tempo che stiamo vivendo, ma è anche un grandissimo inno alla vitalità e all’umanità che, nel Trecento così come oggi, rilanceremo attraverso questo spettacolo;
– come Spazio Off abbiamo fatto diverse proposte al Centro Santa Chiara sia per dare dei contenuti culturali (letture, concerti, racconti, brani di spettacoli) su web in questo periodo, coinvolgendo molte delle realtà professionali del territorio, come sta facendo ad esempio il Teatro Stabile del Veneto, sia per l’estate, con l’idea di portare in tanti centri del Trentino, all’aperto, tante proposte diffuse di spettacolo (teatro, letture, danza, circo, musica…), anche piccole, a basso impatto scenico – e quindi economico -, ma che diano la possibilità a tutti di partecipare e di fruire di contenuti culturali e di partecipazione.
Alla politica si chiede quindi di agire considerando anche il supporto che le attività culturali svolgono nella promozione e marketing del territorio provinciale.
Daniele Filosi – Spazio Off / TrentoSpettacoli
Dalia Macii – Compagnia Abbondanza Bertoni
Denis Fontanari – Aria Teatro
Andrea Brunello e Francesca Pegoretti – Teatro Portland / Compagnia Ardito Desìo
Mirko Corradini – EstroTeatro / Teatro E
Emanuele Cerra – Evoè!Teatro
Qui di seguito la proposta indirizzata alle amministrazioni territoriali Provinciali e Regionali
Proposte a sostegno del Teatro in Trentino