Nogaar-OT
Nogaar-OT

– Capo Centrale? Questi Nogaar sono un duo chitarra-batteria giusto?
– Esatto, Capitan…
– Secondo, mi passa tutta la zona allo scanner non vorrei che l’ammiraglio Giusy Elle ci cadesse addosso al momento il più bello, li soffiamo questa presa sotto il naso e torniamo alla base….
– Aye, aye sir!
– Ma… mentre il secondo si assicura della nostra tranquillità localmente, Il Capo centrale non ha qualcosa da raccontarci, per caso?
– Sicuramente, Capitan. Vegno da subit…
Il blocco del Capo centrale è piuttosto leggero, ma questa volta ci sono carte vecchie e un post-it… Strano…
– Tutti schedati, o quasi, Capitan… Allora la band si compone di Mario Agostini e di El Perø
– El Perø… sì, che è schedato da tempo, ma Mario… interrompo curioso.
– Hanno suonato tutti due sul “No hablo ladino” di Felix Lalù… Risponde, imparabile il responsabile dell’archivio, con una memoria più fresca della mia.
– Aaaaaah ecco…. Prosegua, Capo, prosegua…
– OT è stato registrato da Yarin Sassudelli e Nogaar presso “la casa di Pina” nella primavera 2018. Notiamo che Yarin proviene da “Side C”, un trio elettrico strumentale, sfortunatamente sciolto… Mixato da Yarin Sassudelli e Nogaar durante i mesi successivi. Masterizzato da Filippo Tasca nell’autunno 2019. Nei ringraziamenti del EP ci sono anche Alessandro Baldo e Federico Dionisi per il supporto e consigli. El Perø è il batterista degli Kepsah aveva torturato le mente del bordo all’epoca di “Stack” poi, con Seba, il sassofonista cantante della sopranominata formazione, forma il duo KURU che ha sfornato 5 album e un single dal 2013. Gira con Johnny Mox e suoi Moxters of the Universe, e appare in montagna mia, video monumentale, in quale la gengha intorno a Felix Lalù appare sotto il suo giorno migliore, si vedono i gioielli di famiglia di Felix a 1.29, El Perø finisce il video con un tocco di “panache” e di “classe” (in francese nel testo). Visibilmente Mario e El Perø suonano assieme da 15 anni.
– Ah! però…. Ma non hanno registrato niente… Hmmm… Altro?
– Un inserto sul ‘EP…: “Contiene 5 Canzoni. Cantate, suonate. Canzoni di cuori inquieti, travolti da amore, sfiducia, distruzione e intimità. Per una lotta misantropica di accettazione, Per una voglia di rispetto della vita, della morte. Cantate per evocare, più che per poesia e verità. Suonate per liberare, nella sfida con noi stessi. Un “Off Topic” illegittimo.”
– Eco il significato di “OT”: fuori soggetto… Hmmm… ok. Secondo? Tutto chiaro intorno a noi?
– Niente nelle 80 miglia intorno, solo il nostro rilevamento, intanto neanche il vascello ammiraglio di Giusy Elle può trovarci mentre siamo sul fondo.
– Bene… Quindi rimaniamo qui. Jones, ha cambiato traiettoria?
– Sempre nel 070, rotta nel 245, distanza 9 miglia, velocita 08 nodi, profondità 039, distanza minima 0.3 miglia, passeranno quasi a nostra verticale.
– Cominciamo!
Nonostante la presenza di solo due strumenti e di una voce, il suono del EP è sorprendentemente completo e pieno. La voce di Mario, presente nei bassi la maggior parte del tempo, può pretendere di prendere il posto dello strumento mancante. C’è una straordinaria capacità melodica in tutte le tracce, che mi ricorda quello che bolliva nella pentola degli “Death by pleasure”, questo assemblaggio di suoni fra le magre risorse del gruppo, che si combinano magicamente per piacevolmente agganciare l’orecchio. Tre canzoni veramente lente e due un po’ più upbeat compongono questo EP dai titoli stranissimi come Simurg, Pinah, e Kranich…
“Right away” è la perla che doveva aprire questo EP, la stupenda traccia faro è un lento sgranato dall’arpeggio posato dalla chitarra. La seconda metà del brano viene sollevato dalla batteria che invade lo spazio con un battito insistente sul piatto “ride”, che dà una consistente amplitudine al pezzo. La voce leggermente bagnata di un eco discreto, evoca la mancanza dell’essere caro. “I must stay between your arms…”
“Simurgh” prende il nome da un racconto di Luis Borges; per farla corta: siamo quel che cerchiamo. Un concept di appartenenza, di essere la parte di un tutto: They perceive that they are the Simurgh and that the Simurgh is each one of them and all of them. In the Simurgh are the thirty birds and in each bird is the Simurgh. C’è un rialzo del ritmo; un vero beat rock un po’ più sostenuto, la cadenza del canto, però, potrebbe anche calzare un beat dimezzato. Come se la traccia originale fosse un lento, avendo subito un trattamento di anfetamine per staccarsi dalle altre tracce del EP. La voce di Mario se ne va ad esplorare frequenze ancora più basse. La chitarra si campa confortevolmente nei bassi ma porta energia all’insieme. Un altro pezzone.
Attacchiamoci delle scarpe di piombo agli piedi per “Pinah”, un lento suonato da una tartaruga con il freno di parcheggio. Senza scherzare, però, l’effetto di pesantezza descritto, fra il ritmo indolente e la gravita della voce di Mario, raggiunge un apice. Ti sembra di volere andare avanti, ma trascinando tre volte il tuo peso. Il pezzo stesso ti incolla al suolo e ti spinge ancora più giù, verso il centro della terra. Bel finale, sfumato nel rumore di fondo di un apparecchio spento da una mano decisa…
“Cumbersome” coniuga alternativamente lentezza e potenza, passa da lento a mid tempo, da passaggi calmi a momenti intensi, seguendo i cambi di ritmo. La voce di Mario cade letteralmente in fossi di frequenze e piomba in bassi difficili da giungere, con un volume tale da rendere le parole intelligibili. Una gran bella capacità vocale.
C’è stato un intervento tempestivo da l’Intel per darci il significato di “Kranich” … In dialetto noneso significa argano, carrucola. Un lento che si stende originalmente in una lunga introduzione, prima di accogliere la prima frase di canto oltre 1.40: “Teach me now to be sincere” questa struttura decentrata dà al pezzo un aspetto stroncato ma il pezzo stesso dura quasi 3.20, e conclude l’album.

Nogaar è un duo originale e scommetto che, appena il nostro rapporto sarà pubblicato, l’Ammiraglio Giusy si metterà alla caccia. Il metodo di depositare un testo lento su ritmi due volte più rapidi mi ricorda i Deftones. Questo Ep è triste e nostalgico ma è di bella fattura, è registrato bene con un’identità sonora che incolla al contenuto. Ci sono tracce notevoli e titoli che pizzicano la curiosità. Tutto come lo stipola il Simurgh quantistico: “Information, energy and matter are both the observer and the observed.”
– Secondo riempiamo i Ballasts, stacchiamoci dal fondo, e mettiamo il naso di questa unità in direzione della base Nibraforbe! Quanto siamo distanti da l’entrata della base?
– 62 miglia Capitan!
– Mi ritiro per un po’…Li lascio il centrale, Secondo.
Sto brontolando nella mia barba… A questa distanza ci mancherà solo un piccolo segnale per farci rimanere sott’acqua per un’altra settimana…

Ascoltabile su:

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