Il 2020 segna i 40 anni di Operaestate.
Operaestate c’è, con un ricco cartellone di appuntamenti, tra spettacoli dal vivo e cinema, dai primi di luglio a fine settembre, segnando la rinascita di un intero territorio dopo il lungo lockdown (Bassano del Grappa – VI). Il 2020 di Operaestate è l’anno del quarantennale, nonostante la quarantena. Da luglio a settembre, oltre 80 appuntamenti live, con grandi interpreti nazionali del teatro, della musica, della danza, nuove produzioni con giovani artisti, creazioni originali pensate l’anniversario del festival, e oltre 100 serate di cinema. Nella sua 40a edizione il Festival celebra un lungo percorso attraverso territori e paesaggi abitati dalle arti dello spettacolo, per tornare a condividere insieme spazi, emozioni, bellezza. Un’edizione che capitalizza e fa sintesi della sua storia, della sua identità, e rilancia sul futuro, attraverso pratiche artistiche che hanno un impatto generativo sulla vita delle persone, attraverso il coinvolgimento delle comunità anche nella coprogettazione di drammaturgie originali, assumendo infine la “responsabilità” verso il sistema dello spettacolo dal vivo e verso gli artisti in particolare. Con i quali, in molti casi, il Festival si è trovato a ripensare e co-progettare nuovi processi per dare forma a nuove creazioni. Patrimonio/Futuro erano e rimangono le parole guida di questa edizione. Due parole che invitano a ripercorrere la lunga storia del Festival, così come a guardare avanti, facendo tesoro di un presente inaspettato che ci spinge a ridisegnare la coreografia della socialità e a riconsiderare il concetto di “benessere” sotto tutti i punti di vista. Per primo, quello della partecipazione attiva alla vita culturale, condizione fondamentale per il benessere dei cittadini e delle comunità.


Il programma 2020 segna anche la rinascita di un intero territorio dopo il lungo lockdown, insieme e di concerto con le molte attività che lo animano, e con i responsabili delle quali il festival ha condiviso anche in questo tempo, difficoltà e caparbietà, desiderio di ripartenza e nuovi scenari. Un dialogo continuo e tanta cura delle relazioni con le diverse comunità: degli artisti, dei sostenitori, con le città palcoscenico, con i partner nazionali ed internazionali, per continuare ad attivare proposte artistiche e per riflettere, insieme, sul cambiamento in atto e su quelli a venire.
Un percorso lungo e condiviso, a partire dalla rete regionale degli enti promotori: la Regione del Veneto e la Città di Bassano del Grappa con i comuni di Borgo Valsugana – Arte Sella / Castelfranco Veneto / Colceresa / Dueville / Enego / Feltre / Isola Vicentina / Lusiana Conco / Marostica / Montebelluna / Montorso / Mussolente / Nove / Pove del Grappa / Riese Pio X / Romano d’Ezzelino / Rosà /Rossano Veneto / Santorso / Schio / Valbrenta / Valdagno.
E dai molti e prestigiosi enti e partner che lo sostengono: Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Unione Europea /Creative Europe 2014-2020, Fondazione Cariverona, Fondazione Banca Popolare di Marostica – Volksbank, Banca San Giorgio Quinto Valle Agno, Confindustria Vicenza e le aziende aderenti al Club “Amici del Festival”.
IL FESTIVAL A BASSANO
Inaugurazione il 20 luglio con un celebrato protagonista della musica: Uto Ughi insieme ai Solisti Veneti, per una serata di grande classica: Bach, Rossini, Albinoni ma soprattutto Tartini nel 250^ della morte. Sempre grande musica, ma di altro genere, quella del 5 agosto con l’ambasciatore del jazz italiano, il trombettista Paolo Fresu, con la Clacson Small Orchestra diretta da Maurizio Camardi. Il jazz torna anche il 10 agosto con i Ghost Horse, sestetto che spazia dal free jazz all’hip hop, al blues. Non poteva poi mancare l’appuntamento con la lirica, disciplina fondante del festival, che l’11 agosto vedrà l’Orchestra di Padova e del Veneto con un quartetto di solisti tra i più acclamati nei principali teatri d’opera internazionali, vere star del bel canto come il soprano María José Siri, il tenore Azer Zada; il baritono Simone Piazzola e il mezzosoprano Annalisa Stroppa.
La musica sarà in scena anche in altre occasioni speciali, in progetti che fondono musica e teatro come quello con Marco Paolini, il violoncellista Mario Brunello, la cantante Sara Anglana e la Venice Baroque Orchestra diretta da Andrea Marcon. Il 21 e 22 luglio porteranno in scena un omaggio proprio ai 40 anni di Operaestate, in musica, canto e narrazione sul tema dei confini.

Marco Paolini e Mario Brunello

E ancora un progetto che fonde narrazione e musica e vede in scena due protagonisti della scena italiana, per la prima volta al Festival (5/9) Toni e Peppe Servillo con il Solis String Quartet in una festa di musica, poesia e canzoni che celebra la magia e la cultura di Napoli.
Incroci musicali anche con la danza, quelli proposti in prima nazionale (1/8) dalla cantautrice e musicista Cristina Donà e dal coreografo Daniele Ninarello, con la collaborazione del compositore Saverio Lanza. Spazio anche alla formazione musicale on line, grazie al progetto Campus delle Arti, che dal 19 giugno al 23 agosto propone in diretta sui social 10 incontri on line per affrontare diversi aspetti legati alla musica colta.
La danza sarà invece protagonista assoluta di un Gran Galà Classico, in Prima Nazionale (28/7), con straordinari interpreti da celebri compagnie e un’antologia di brani dal balletto classico sul tema dell’amore. Guest star Luciana Savignano, indimenticata interprete di tanti capolavori a Operaestate.

Luciana Savignano

Spazio anche al teatro con: Mario Perrotta, con Un Bès, il pluripremiato spettacolo (Premi Hystrio e Ubu) sulla tormentata e poetica figura del pittore Antonio Ligabue (26/7). In prima nazionale il nuovo lavoro di Stivalaccio Teatro (13/8): Cèa Venessia, un filò agrodolce sull’odissea di migranti veneti verso l’Australia. Altra Prima Nazionale la nuova creazione di un’artista molto amata a Operaestate: Giuliana Musso, con Dentro. Una storia vera, se volete che indaga il tema degli abusi familiari e della loro censura. E poi (1/9) Lella Costa, che raccoglie l’invito di Franca Valeri, 100 anni nel 2020, ad interpretare La vedova di Socrate, da lei stessa scritto e interpretato nel 2003.
Altra preziosa testimonianza quella della compagnia Anagoor (7/8) che a Operaestate ha mosso i suoi primi passi ed ha presentato quasi tutte le sue creazioni e dove torna, da poco incoronati con il Leone di Biennale Teatro, con Mephistopheles – eine Grand Tour, grandioso viaggio per immagini, quelle raccolte dalla compagnia tra il 2012 e il 2018, musicato in un live set sinfonico da Mauro Martinuz.


IL FESTIVAL DIFFUSO
Il lavoro di rete con i comuni delle Città palcoscenico sta attivando processi di comunità da cui scaturiscono nuove drammaturgie e la messa in scena di progetti pensati e costruiti appositamente per i luoghi, le comunità, i paesaggi, le storie delle città coinvolte. Grazie anche al progetto triennale sostenuto da Fondazione Cariverona: Comunità/Patrimonio/Cultura che ha al centro proprio i processi culturali di comunità.
E’ quello che succederà tra le colline di Colceresa con la Compagnia Gli Omini che mettono in scena Posto di Sblocco (25/7) scaturito da incontri, saperi, paesaggi e memorie del territorio dopo una residenza a stretto contatto con i cittadini del nuovo comune.
Altra prima nazionale, quella a Mussolente con Carlo Presotto e Paola Rossi ne La voce degli alberi (1/8), un racconto dedicato alla capacità di abitare un luogo e a trasformarlo in bene comune, nato anch’esso da un percorso di narrazione collettiva con la comunità di Mussolente.
A Lusiana Conco (14/8) Diego Dalla Via in Come fossili nel presente prosegue il suo dialogo con la comunità che definisce: influencer di origini cimbre che camminano su fondali d’oceano divenuti montagne. Sempre sull’altopiano, da Lusiana si passa a Enego, lungo il Sentiero degli Dei, dove i Fratelli Dalla Via si riuniscono e accompagnano il pubblico, con il loro stile ironico e disincantato, a “guardare” il panorama dalla cima delle montagne, in PanoramiX – punti di osservazione sul presente Prima nazionale (16/8).
A Feltre (BL), dove il Comune apre al pubblico le ex Prigioni cinquecentesche di Palazzo Pretorio, tra corridoi sotterranei e anguste celle, è ambientato Al-Jahim, in arabo le “pene dell’inferno”, (6/9). Un progetto site-specific di teatro immersivo tra le reclusioni contemporanee e l Commedia dantesca. A Nove invece, terra della ceramica, Paola Rossi in collaborazione con il Museo dedicato a quest’arte, ha ideato un percorso di narrazione radioguidato lungo le vie della cittadina, vero museo a cielo aperto.
Protagonista anche il paesaggio del Grappa, a Col Campeggia dove, grazie al progetto Terre Graffiate, risuoneranno le note di Mendelsshon e Čajkovski, eseguite dal Quartetto Maffei per il concerto classico della domenica mattina (26/7).
A Isola Vicentina invece Andrea Pennacchi con la musica di Giorgio Gobbo, porta in scena, in prima pazionale (29/7) Una banda de foresti e selvadeghi: Venetkens l’antico popolo dei veneti citati per la prima volta in una stele di pietra rinvenuta proprio a Isola Vicentina.
Lungo il fiume Brenta si ambientano due progetti, realizzati per il Comune di Valbrenta, Il Camminante, di e con Mirko Artuso, che dopo il suo viaggio lungo il Piave dell’estate scorsa, replica quest’anno lungo la Brenta, dalle sorgenti alla foce. Si ferma a condividere narrazioni e musiche nel Bosco delle Fontane di Cismon (8/8) accompagnato da Massimo Cirri e dalla musica di Sergio Marchesini in Pescatori di frodo, racconti di paesaggi di terra e di acqua, e delle genti che li preservano, e delle genti che li distruggono. Lungo il Brenta di Campolongo invece, in Fili d’acqua (9/8) sarà accompagnato da Patrizia Laquidara, Sergio Marchesini e Francesco Ganassin in un racconto tratto da Marco e Mattio di Sebastiano Vassalli.
Ultimo appuntamento, in danza, a Montebelluna, nella piazza principale, con Chiara Frigo e la prima Nazionale di Blackbird dove dieci performer, ognuno nella sua propria area, un privé in mezzo alla gente, inizia un incontro dal vivo, facendo tesoro del virtuale appena sperimentato.

B.MOTION
Dalla seconda metà di agosto il testimone passa a B.MOTION, sezione dedicata ai linguaggi del contemporaneo e agli artisti emergenti, declinata in tre sezioni: Danza (dal 19 al 23 agosto), Teatro (dal 26 al 29 agosto) e Musica (dal 2 al 4 settembre).
Da sempre B.Motion è privilegiato punto d’incontro a livello internazionale per la scena emergente delle arti performative; consolidatosi grazie a una progettazione densa di spettacoli, incontri, residenze, approfondimenti. Non fa eccezione quest’anno, in cui si intensifica il sostegno agli artisti italiani e del territorio, e in cui le modalità di coinvolgimento e dialogo con la scena internazionale evolvono in uno spazio digitale di scambio e condivisione, per valorizzare la ricerca artistica e continuare a promuovere i valori del confronto e del sostegno.


B.MOTION DANZA DAL 19 AL 23 AGOSTO
B.Motion Danza 2020 porta la danza negli spazi urbani e nello spazio digitale.
I processi creativi di Masako Matsushita, Sara Sguotti, Marigia Maggipinto con Silvia Gribaudi e Chiara Frigo, coinvolgono circa 200 cittadini del territorio che hanno collaborato con le artiste e contribuito alla drammaturgia delle nuove creaioni, durante i mesi di lockdown, utilizzando tutt le possibilità offerte dallo spazio virtuale. Con processi di trasmissione digitale, anche le coreografe Yasmeen Godder (Israele) e Nora Chipaumire (Usa/Zimbawe), rendono possibile la presentazione dal vivo delle loro creazioni, danzate da artisti italiani. Le creazioni di Alessandro Sciarroni per CollettivO CineticO, di Siro Guglielmi e Rosa Brunello, e del collettivo M_I_N_E completano il programma di spettacoli dal vivo, a cui si aggiungono le produzioni digitali coprodotte con Aerowaves, e una selezione di film sulla danza da Asolo Art Film Festival.

B.MOTION TEATRO DAL 26 AL 29 AGOSTO
B.Motion Teatro sarà invece quasi totalmente in presenza, presentando novità ed eccellenze della nuova scena italiana: dai nomi cari al pubblico di casa, come Babilonia Teatri con un’indagine sulla censura con i più esperti sul tema: i bambini; Marta Cuscunà con il dietro le quinte del suo nuovo lavoro teatrale, Marco d’Agostin con una lettera personale a Nigel Charnock, straordinario performer e coreografo che Marco incontrò proprio a Bassano, con un assolo potente, al confine tra performance teatrale e coreografia. È un invito a un percorso personale nei libri, invece, quello di Trickster-p in Book is a book is a book; mentre il gioco online di Campsirago Residenza invita lo spettatore a trovare l’Amleto nascosto in ciascuno di noi. Indaga l’amore la Piccola Compagnia Dammacco, tra tragedia e umorismo, tra prosa poetica e danza e che, come la Compagnia Oyes con il suo Vivere è un’altra cosa ispirato a Oblomov di Gončarov, ricrea la nuova produzione in chiave post-pandemia. Un dialogo sulla morte e sulla musica si intreccia ne Lo Psicopompo di Scena Verticale, mentre la Compagnia Beraldi Casolari invita a una riflessione sul “vedere” affiancata da un coro composto da persone non vedenti. Dalla selezione In-box infine, la compagnia Ferrara Off con Futuro Anteriore che immagina prospettive di vecchiaia alternative.


B.MOTION MUSICA DAL 2 AL 4 SETTEMBRE
Conclusione con B.Motion Musica nel segno della musica più nuova, tra elettronica e tradizioni inesplorate. Un programma tutto italiano, che riunisce sonorità magiche come quelle di Ongon (progetto di Antonio Bertoni con Stefano Pilia e Paolo Mongardi), a suite musicali cui contribuiscono anche oggetti inaspettati, come nel progetto di Roberto Fega. Per finire con il sax che incontra una regia elettroacustica, nella live performance del musicista Antonio Raia insieme al compositore Renato Forito.
Biglietteria aperta dal 1 luglio, tel. 0424 524214
Tutto il programma e biglietteria on line sul sito www.operaestate.it

Programma completo ai link
Calendario Cronologico 2020.2docx cs bmotion 2020
cs bmotion 2020

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