Estate 2020 “Il teatro riparte!”.
“La musica non si ferma”, #siriparte, “alla giusta distanza”: saranno i nuovi loghi che annunceranno la riapertura lenta e progressiva dei luoghi della cultura, teatri compresi. Sul decreto firmato il 17 maggio e riconfermato con il decreto dd. 11 giugno dal Presidente del Consiglio e disponibile sul sito del Governo, viene ratificata la ripresa degli spettacoli all’aperto e al chiuso. Alla lettera “m” dell’articolo 1 si fa riferimento al metro di distanza tra spettatori e personale, si parla di 1000 spettatori massimo all’aperto e 200 al chiuso. “Gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto restano sospesi fino al 14 giugno 2020. Dal 15 giugno 2020, detti spettacoli sono svolti con posti a sedere preassegnati e distanziati e a condizione che sia comunque assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per il personale, sia per gli spettatori, con il numero massimo di 1000 spettatori per spettacoli all’aperto e di 200 persone per spettacoli in luoghi chiusi, per ogni singola sala, oltre a prescrizioni sanitarie d’obbligo di protezione individuale. Le regioni e le province autonome possono stabilire una diversa data, in relazione all’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori; l’attività degli spettacoli è organizzata secondo le linee guida. Restano sospesi gli eventi che implichino assembramenti in spazi chiusi o all’aperto quando non è possibile assicurare il rispetto delle condizioni di cui alla presente lettera, restano comunque sospese le attività in sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso, le fiere e i congressi”. E così si riparte da quel provvedimento del 23 febbraio 2020 che di fatto aveva chiuso i luoghi di spettacolo dopo una decima di giorni di tentennamento nei quali erano state messe in atto alcune prescrizioni di distanziamento, capienza massima e prenotazione obbligatoria. Calendari saltati, programmazioni rimandate a sine die, incertezza del futuro, il tutto facendo i conti con problemi finanziari di sopravvivenza del sistema cultura che si muove su due piani spesso in contraddizione tra formazione e intrattenimento, cultura e attrazione turistica. L’AGIS con una proposta del 30 aprile 2020, “LO SPETTACOLO IN ITALIA NELLA FASE 2” aveva proposto un cronogramma per la ripartenza delle attività e per la riapertura al pubblico con protocolli relativi ad una possibile riapertura delle attività con criteri di sostenibilità economica e sicurezza per lavoratori e pubblico. La possibile riapertura ha indotto ripensamenti sulla gestione e ricollocazione degli eventi nel corso dell’estate, alla ricerca di luoghi alternativi, assistendo ad un ritorno agli eventi in cortili e piazze, coinvolgendo i territori limitrofi, situazioni che caratterizzarono la nascita dei festival negli anni ’70. Agli inizi di maggio (il 5 maggio) è stata la Fondazione Arena di Verona a provocare il settore con la proposta di attività estiva ridimensionata nell’impossibilità di procedere con il calendario ad hoc per l’Arena in questo 2020: capienza ridotta iniziale a 3mila spettatori, accessi contingentati, ricollocazione orchestra e coro. Sono in corso trattative dell’Ente con Stato e Regione Veneto per una variazione della richiesta di capienza massima rispetto alle direttive (2500-2900 spettatori), ma alla fine la caparbietà della Sovrintende ha di fatto riportato luci e musica nell’Arena completamente riprogettata nella sua forma originaria. Il progetto Nel cuore della musica. Festival d’estate 2020 partirà il 25 luglio con un concerto inaugurale affidandosi alle voci di 26 cantanti italiani guidati da 4 direttori nazionali Saranno 11 serate una diversa dall’altra, omaggio ai grandi dell’Opera, in forma di concerto, della durata di un’ora e mezza senza intervallo, per concludersi il 29 agosto. Parata di stelle internazionali e nazionali con Anna Netrebko e Placido Domingo, Eleonora Buratto, Luca Salsi, Vittorio Grigolo, Leo Nucci e tanti alti cantanti amici dell’Arena il tutto per non far morire la città.
Ma la cronologia dell’avvio spetta a Ravenna con il suo Ravenna Festival
Programma-Ravenna Festival (scarica il PDF)che si è mosso con abilità forte della sottoscrizione del protocollo AGIS, che dal 21 giugno al 30 luglio alla Rocca Brancaleone di Ravenna, a Cervia e Lugo ha programmato circa 40 appuntamenti con musica, teatro, danza. Il Festival ha ridisegnato l’edizione 2020 facendo della Rocca Brancaleone il cuore del programma: proprio alla Rocca il 1° luglio 1990, Riccardo Muti inaugurò la prima edizione della manifestazione e dalla Rocca, si ricomincia con un concerto coronato dalla grandiosa Sinfonia n. 41 “Jupiter” di Mozart. Grandi ospiti da Valery Gergiev per un omaggio a Beethoven che include la Pastorale e il Terzo concerto con Beatrice Rana a Iván Fischer, Budapest Festival Orchestra e il soprano Anna Prohaska (in programma Wagner, Britten e Haydn). Ma sono le produzioni agili che costituiscono l’ossatura di questa edizione del festival. Da una parte Duets and Solos sposa danza e musica, poi musica barocca con L’Accademia Bizantina e il controtenore Carlo Vistoli. Da segnalare “La fonte musica” di Michele Pasotti protagonista del solo concerto ripreso in assenza di pubblico nella Basilica di San Vitale. Tanta musica e tanto teatro che dal capoluogo si spostano nei centri della provincia, a Cervia, come a Lugo di Romagna con omaggi agli “eroi” di Romagna – Tonino Guerra, Artusi e Fellini – a voci contemporanee, temi attuali e musica, con il cantautori e cantastorie della tradizione popolare emiliana-romagnola.
Resiste il Cantiere Internazionale d’Arte (scarica il programma PDF) con la sua 45° edizione che si terrà dal 23 luglio al 2 agosto 2020, tra Montepulciano e la Valdichiana, adeguando il programma all’attualità. La tematica infatti di questa prossima edizione è Caos e Creazione – Scienza Arte Utopie, direttore artistico Roland Böer, coadiuvato per la programmazione dal coordinatore artistico Giovanni Oliva. Tra musica, teatro, danza, performance, ricerca, cinema e installazione luce, si articola una programmazione adeguata all’attualità che si terrà tra cortili, castelli e piazze. Sono confermati prestigiosi artisti internazionali e nazionali, mentre si rinnovano i progetti partecipativi con i giovani talenti.
A fine giugno anche il Festival della Valle d’Itria di Martina Franca annuncerà il programma 2020 dal 14 luglio al 2 agosto, così come succede da 46 anni, in scena nell’Atrio del Palazzo Ducale, riorganizzato secondo le normative di sicurezza. Intorno al tema di Arianna, fra mondo barocco e recupero della cultura classica, si svilupperanno una serie appuntamenti musicali e approfondimenti culturali attorno a due titoli rari di Richard Strauss: Arianna a Nasso (21, 24, 26 luglio e 2 agosto) affidata alla bacchetta di Fabio Luisi, proposta in una nuova versione in italiano del libretto a cura di Quirino Principe e in forma semiscenica, regista Walter Pagliaro; quindi la commedia di Molière Il borghese gentiluomo ripensata come monologo con la mise en espace curata da Davide Gasparro e le musiche di scena del compositore di Monaco di Baviera dirette da Michele Spotti, cui toccherà la serata inaugurale del 14 luglio (repliche il 22, 25 luglio e l’1 agosto). A Pesaro, come sempre, con
Rossini Opera Festival, dal 8 agosto al 20 agosto: concerti in piazza con i protagonisti del Belcanto rossiniano, compreso lo storico allestimenti del Viaggio a Reims con protagonisti i giovani dell’Accademia Rossiniana, mentre l’annunciata La cambiale di matrimonio si terrà al Teatro Rossini con pubblico ridimensionato e modifiche alla collocazione orchestra e attori.
Altra arena estiva, quella sul Lago di Massaciuccoli, ospiterà il 66 Festival Puccini di Torre del Lago: tra giugno e agosto, opera e concerti in cartellone per un programma rimodulato nel rispetto dei protocolli con tante proposte innovative, Stefania Sandrelli, Stefano Massini, alcuni dei protagonisti di questa stagione. Ospite d’onore Antonio Pappano con l’Orchestra Nazionale di Santa Cecilia Oltre alle opere pucciniane in cartellone Tosca, Madama Butterfly e Gianni Schicchi per 6 recite, a cui si aggiungono Concerti di musica sinfonica, eventi speciali e la rassegna nel Giardino di Villa Paolina a Viareggio.
Procede speditamente la rimodulazione del Macerata Opera Festival 2020 #biancocoraggio, che si svolgerà allo Sferisterio dal 18 luglio al 9 agosto tra opera, concerti crossover e la danza. Il programma, approvato dal CdA, si svolgerà avendo per linee guida tre elementi insostituibili: la salute e la sicurezza di pubblico, artisti e maestranze, la sostenibilità e congruità economica dell’investimento e la qualità tecnico-artistica della proposta. Nello spazio dello Sfenisterio il Don Giovanni di Mozart, nell’allestimento di Davide Livermore, adatto agli spazi dello Sferisterio e rimodulato secondo le attuali esigenze, niente scene ma un articolato e tecnologico sistema di proiezioni, per renderle più adatte all’immensa parete di fondo dello Sferisterio e per valorizzarla, per la prima volta, nella sua interezza. E’ confermato per due date in forma di concerto Il Trovatore di Giuseppe Verdi, nella edizione di repertorio firmata da Francisco Negrin.
Il Bolzano Festival Bozen si reinventa nel 2020 con un programma musicale estivo coraggioso e innovativo. Filo conduttore del festival un nuovo utilizzo dello spazio, che in alcuni casi addirittura trasforma il distanziamento sociale in un elemento essenziale della performance. Dal 1 al 30 agosto quasi quotidianamente si alterneranno piccoli e grandi momenti musicali: ensemble dell’Orchestra Haydn nei cortili della città con musica da fruire dai balconi; recital pianistici all’aperto con i vincitori italiani del Busoni; film musicali trasformati in happening e una rassegna su strumenti storici nelle Chiese con gli artisti di Antiqua. Il tutto incorniciato da una performance appositamente ideata dal compositore Eduard Demetz con le campane bolzanine. Il Concorso Pianistico Internazionale Ferruccio Busoni con le eliminatorie slitta in autunno mentre l’Accademia Gustav Mahler riscalderà di musica l’inverno con nuove modalità formative.
Date confermate dal 19 agosto al 18 settembre per il MeranoFestival/Settimane musicali Meranesi con programma ridimensionato per quanto riguarda la partecipazione delle grandi orchestre europee ma non sui nomi che sempre sono ospiti alla rassegna. The World Orchestra for Peace String Ensemble diretta da Valery Gergiev aprirà la rassegna dei concerti al Kursall di Merano il 26 agosto, a seguire la Baltic Sea Philharmonic, Kristjan Järvi, direttore, lasciando più spazio ai solisti con il gradito ritorno per pianista turco Fazil Say. Ampio spazio a gruppi da camera protagonisti tra i vari progetti che compongono il festival, classic, barocco, colours of music, matinée classique, soirée classique, mystica, nei vari eventi sparsi tra chiese e castelli del comprensorio meranese.
Per la fine estate MITO dal 4 al 19 settembre 2020, Torino e Milano saranno nuovamente unite nel segno della grande musica, affrontando insieme le difficoltà legate all’emergenza sanitaria. Tra i piccoli eventi, annunciate date e titoli del festival Lirica in piazza di Massa Marittima dal 3 al 5 agosto 2020 con Trovatore di Verdi, Pagliacci di Leoncavallo assieme al Bolero di Ravel e Don Giovanni di Mozart. E si annuncia il Piccolo Opera Festival di Capriva del Friuli, per luoghi monumentali ma defilati del Friuli.
Il Festival di Stresa rimane in attesa delle decisioni sanitarie, così come il Festival dei Due mondi di Spoleto che ha annunciato la propria presenza negli eventi di fine agosto 2020 ma con programma ancora da definire. Altri, invece, sono alle prese con problematiche di altra natura, come il Ravello Festival, in attesa della nuova direzione artistica.
Musica, Teatro, Danza sono i settori portanti di questa edizione quarantennale di OPERA ESTALEFESTIVAL Calendario Cronologico 2020, (scarica il programma) già Bassano OperaFestival, che è riuscita in tempi brevi a calendarizzare 200 appuntamenti tra 83 live e 130 di cinema. Considerando la situazione in cui il progetto è stato portato a termine, il programma è la testimonianza di un lavoro impegnativo di costante ricerca sulle nuove forme di comunicazione culturale che si muovono tra tradizione del teatro narrante e la sperimentazione della comunicazione digitale e visiva, assieme alla fiducia delle istituzioni che aderiscono al festival (Regione Veneto Comune di Bassano e Comuni) nei confronti della cultura come ricerca di buone pratica di benessere sociale. Inaugurazione, secondo tradizione, il 20 luglio a Bassano con Uto Ughi insieme ai Solisti Veneti, con un omaggio al compositore veneto Giuseppe Tartini per il 250 anniversario della morte. In questa edizione mancherà l’opera lirica allestita, disciplina fondante del festival, per i noti problemi logistici, ma non sarà del tutto abbandonata, presente infatti in calendario con il concerto dell’Orchestra di Padova e del Veneto con protagonisti del bel canto internazionale. Ma protagonista di questo festival è il territorio nel suo complesso fatto di paesi, di fiumi e di umanità. Il lavoro di rete con i comuni delle Città palcoscenico di questa parte di Veneto ha attivato processi di comunità da cui scaturiscono nuove drammaturgie e la messa in scena di progetti pensati e costruiti appositamente per i luoghi. Grazie anche al progetto triennale, Comunità/Patrimonio/Cultura che ha al centro proprio i processi culturali di comunità, hanno preso forma storie narranti che si snodano lungo il fiume Brenta dalle sorgenti fino alla foce, gli sguardi sul panorama dell’altipiano di Enego e di Asiago, sulle memorie delle comunità cimbre, come la storia racchiusa negli edifici di Feltre, protagonista con le sue antiche carceri, e le storie del Monte Grappa con sconfinamenti nel vicino Trentino tramite Arte Sella in Valsugana. Voci guida saranno Massimo Cirri, Mirko Artuso, la compagnia Fratelli Dalla Via e tanti altri giovani protagonisti della scena sperimentale italiana.Dalla seconda metà di agosto saranno infatti protagonisti le giovani esperienze teatrali dei progetti B.MOTION dedicata ai linguaggi del contemporaneo, nelle tre sezioni: Danza (dal 19 al 23 agosto), Teatro (dal 26 al 29 agosto) e Musica (dal 2 al 4 settembre), punto d’incontro a livello internazionale per la scena emergente delle arti performative.
E per chiudere, tra fine estate e inizio autunno, il Festival Verdi 2020.Scintille d’opera dall’11 settembre al 10 ottobre. Sarà il Parco del Palazzo Ducale e la città di Parma i nuovi palcoscenici della rassegna. Si inizia con il Macbeth (11 e 13 settembre) in forma di concerto diretto da Roberto Abbado nel ricreato palcoscenico del Parco del palazzo Ducale messo a disposizione dal comando provinciale dei Carabinieri. Seguirà il 18 e 20 settembre la Messa da Requiem, sempre con la direzione di Roberto Abbado a capo dell’Orchestra regionale Toscanini. Si prosegue con Ernani, direzione Michele Mariotti, già previsto in forma di concerto, il 25 e 27 settembre. Si rientra al Teatro Regio il 2 ottobre con Valery Gergiev e l’orchestra del Teatro Comunale di Bologna a cui seguirà il 3 ottobre l’esecuzione del Quartetto in Mi min. di Giuseppe Verdi (rarità). Conclusione il 10 ottobre con Galà Verdiano affidato a Luca Salsi. Questi i principali eventi. Ma il Festival di sposterà per le strade e i cortili di Parma con Caravanverdiano, spettacolo mobile Lo Spirito di Violetta, adattamento della Traviata, in giro per Parma, Busseto e Zibello. E si proseguirà con Verdi off con letture dalla corrispondenza sul Macbeth con Luigi Lo Cascio (Teatro Regio 8 ottobre) e dal Rigoletto, con Marco Baliani. (9 ottobre Teatro Regio) e altri eventi sparsi nella città. Si spera in una stagione metereologica clemente nei confronti degli spazi all’aperto visto il coraggio della ripartenza caratterizzata come sempre, da incertezze e confusione, nella la prospettiva che si attivi un forte flusso di turismo culturale.