Trento, Sala Filarmonica 23 settembre 2021, ore 19.30
WAYNE MARSHALL, organo
Programma
A. Ager (1962)
Toccata & Fugue, op. 30 n. 1
G. Baker (1944)
Deux Evocations
R. Ducasse (1873-1954)
Pastorale in Fa magg.
H. Willan (1880-1968)
Introduction, Passacaglia & Fugue, B.149
G. Verdi (1813-1901)
Ouverture da “Un Ballo in Maschera” (arr. W. Marshall)
G. Verdi (1813-1901)
“Spuntato Ecco il dì” da “Don Carlo” (arr. W. Marshall)
W. Marshall (1961)
Improvise

La stagione della Società Filarmonica di Trento riprende la sua attività in questa fase autunnale verso una conquistata e apparente normalità: sala di via Verdi a metà capienza (90 posti disponibili, controlli greenpass e mascherine), cambiamento di orario sperando che l’anticipo dei concerti alle 19.30 faciliti la frequenza agli appuntamenti.
Ed è stato un inizio di prestigio con il direttore d’orchestra inglese Wayne Mashall in versione organista sulla console dell’organo Vegezzi Bossi-Mascioni della Sala Filarmonica, strumento presente fin dal 1906 come strumentazione organica per poi essere e ripristinato nel 2001 dopo un lungo restauro e attualmente raro organo da concerto in una sala pubblica.
La carriera professionale di Wayne Marshall è multiforme. in Italia lo conosciamo principalmente come direttore d’orchestra tra i più rinomati interpreti delle musiche di Gershwin, Ellington e Bernstein e attivo in questo settore con le maggiori orchestre internazionali (Wiener Symphoniker, Chicago Symphony, Los Angeles Philharmonic, Berliner Philharmoniker) sino alle italiane orchestre della Scala di Milano, della Fenice di Venezia e Accademia di Santa Cecilia di Roma come presente nei teatri lirici italiani, al Carlo Felice di Genova come a Palermo, e al Teatro dell’Opera di Roma (sua la direzione di Candide di Bernstein nel 2012 a Roma). Nato nei pressi di Manchester, dove ha iniziato i proprio studi per poi proseguirli a Londra e Vienna, si è fatto apprezzare all’inizio della sua carriera soprattutto come organista per poi indirizzarsi nella direzione orchestrale.

La sua formazione organistica l’ha condotto alla ricerca del repertorio contemporaneo organistico di virtuosismo interpretatico e della tradizione dell’invenzione e improvviazione sullo strumento. Il programma presentato infatti era composto da opere non molto conosciute del repertorio del XX secolo, ognuna delle quali ha rinnovato a suo modo le forme canoniche della musica per organo: la Toccata e fuga del canadese Andrew Ager, che riprende un genere organistico tradizionale e lo adatta ai tempi moderni a partire da un Preludio per arrivare alla Fuga, terminando con un finale a dir poco infuocato. E così il texano George Baker (non solo organista e compositore di talento, ma anche rinomato dermatologo) nelle sue Deux Évocations, rilettura in chiave moderna di temi di origine gregoriana, che rende omaggio a due pietre miliari della cultura organistica franceseche e fa uso di inni che sono associati alla Vergine Maria,  con un tema affidato alla pedaliera. E la tradizione che traspare nella Pastorale di Ducasse come nella composizone di William (Introduzione, Passacaglia e Fuga) che si attiene alla grammatica compositiva barocca. Oltre che interpete, dotato di una capacita interpretativa e virtuistica di estrema capacità e comprensione nei confronti dello strumento in uso alla sala, Marshall ha dato prova di arrangiatore e improvvisatore ma anche della sua passione per il melodramma, presentando una sua rilettura di due pagine operistiche di Giuseppe Verdi dal Don Carlo e Un Ballo in Maschera e una sua improvvisiazione su temi verdiani (Aida e Rigoletto).
Applausi e gratitudine del pubblico per una presenza di prestigio internazionale che va oltre oltre gli standard del programmi di concerto.

 

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