VENERDÌ 24 SETTEMBRE 2021, ORE 20.30
DOMENICA 26 SETTEMBRE 2021, ORE 17.00
Teatro Zandonai di Rovereto
DON GIOVANNI OSSIA IL DISSOLUTO PUNITO
LIBRETTO DI GIOVANNI DA PONTE
MUSICHE DI WOLFGANG AMADEUS MOZART
Orchestra Sinfonica delle Alpi
Giuseppe Sabbatini, direttore
Nicola Ulivieri, regia
Matteo Capobianco, scenografia
Nicoletta Baldo, costumi
Samantha Peluso, trucco e acconciatura
Sabrina Modena, maestro del coro
Andjela Bizimoska, assistente alla regia
Chiara Cattani, maestro collaboratore e fortepiano
Cast
Fernando Cisneros, Don Giovanni
Francesco Leone, Leporello
Mirjam Gruber, Donna Anna
Annapaola Pinna, Donna Elvira
Renzo Ran, Commendatore
Marc Sala, Don Ottavio
Erica Zulikha Benato, Zerlina
Rocco Lia, Masetto
Renzo Ran, Commendatore
Progetto Opera Rovereto dell’Associazione Culturale Euritmus
in coproduzione con il Teatro Coccia di Novara

Con ostinazione e caparbietà il gruppo dei giovani musicisti coordinato da Klaus, Giada e Barbara Broz. con una lunga esperienza di pratica teatrale (in pochi anni a scadenza annuale hanno allestito Rigoletto, Attila, Barbiere di Siviglia,Tosca, Trovatore, Madama Butterfly) sono riusciti ad portare sul palcoscenico del Teatro Zandonai di Rovereto, l’opera Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart, ed è stato un successo. Con il Progetto Opera supportato dall’Associazione Euritmus da loro stessi fondata, hanno avuto l’ambizione di riportare a Rovereto e nel suo teatro l’opera lirica di repertorio, in un contesto cittadino che ritiene la musica lirica sia un “corpo estraneo” rispetto alle radici della città che ha dato i natali a Riccardo Zandonai, e dove dagli anni ’30 ai ’50 si sono tenute rappresentazioni liriche in collaborazione con l’Opera di Roma, richiamate proprio dal nome del compositore roveretano. L’opera mozartiana era stata progettata per il 2020,  per necessità rimandata di un anno. Ma questo slittamento ha giovato al progetto che ha allargato lo spettro delle collaborazioni per la sua realizzazione coinvolgendo altri comuni quali Riva del Garda, Avio, Folgaria, Ledro e ottendendo il patrocinio della Camera dei Deputati. E’ stato chiamato come regista il basso Nicola Ulivieri,(tra l’altro  di origine trentina) un veterano nel ruolo di Don Giovanni e conoscitore appieno dei complessi meccanismi della composizione mozartiana. Grazie alle sue conoscenze professionali nell’ambito del teatro lirico si è attivata una collaborazione con il Teatro Coccia di Novara per la realizzazione delle scene, e alla direzione d’orchestra è arrivato Giuseppe Sabbatini, tenore di fama internazionale, attualmente direttore d’orchestra e docente di canto presso il Conservatorio di Santa Cecilia a Roma e già collaboratore con Nicola Ulivieri di un Don Giovanni a Tokio. Per la scelta del cast, si è optato per un reclutamento tramite audizioni che si svolte nel corso dell’estate, che ha portato alla scelta di artisti di ambito regionale e limitrofo, con qualche incursione tra giovani artisti stranieri praticanti nei rispettivi ruoli. Come orchestra, gli organizzatori, strumentisti loro stessi, si sono affidati alle competenze dell’Orchestra delle Alpi, complesso che loro stessi hanno contribuito a formare, composta di giovani musicisti di esperienza maturata in diverse compagini orchestrali nazionali. La cosa più difficile nell’approntare un allestimento lirico è l’organizzazione del “dietro le quinte” fatto da coristi, comparse, tecnici, truccatori, costumisti. Scuola Musicale Alto Garda e Liceo Musicale Andrea Maffei di Riva del Garda hanno fornito rispettivamente gli elementi del coro, tra l’altro formato da docenti stessi della scuola e da allievi adulti della stessa scuola, diretto dalla docente di canto Sabrina Modena, e tirocinanti studenti per tutte le funzioni di retropalco (maestro di palcoscenico, luci, attrezzista, assistente ai costumi, comparse e coristi). Cosi come per la sartoria e il trucco coinvolgendo scuole profesionali di quell’ambito. Complesso il lavoro di cordinamento che si è preso in carico il regista Nicola Ulivieri alla ricerca di una idea di allestimento che potesse essere funzionale alla vicenda, semplice per i mezzi a disposizione, ma anche accattivante per un pubblico come quello di Rovereto che guarda con supponenza alla musica lirica.

E l’idea è stata quella di far uscire Don Giovanni dalle pagine di un libro, come un personaggio della letteratura, come del resto è in realtà dal suo apparire nel 1630 dalla penna dello scrittore spagnolo Tirso de Molina, pagine di un libro fatto di illustrazioni antiche, che si trasformano in labirinto, palazzo, suggestioni metaforiche dove i personaggi appaiono e scompaiono, quinte scenografiche che fanno da sfondo alla scene dettate dal libretto. Il tutto dal progetto dello scenografo Matteo Capobianco e i semplici costumi di Nicoletta Baldo. In questo modo la vicenda di Don Giovanni scorre in maniera lineare con i protagonisti che giocano in palco tra le pagine di questo grande libro, certo qualcuno con più o meno esperienza nell parte, o con qualità vocali più o meno formate, ma sempre precise nei rispettivi interventi.


Troviamo così un Don Giovanni spavaldo nelle sue avventure di seduttore con la voce del basso messicano Fernando Cisneros che impersonava fisicamente l’audace hidalgo, vocalmente ancora da perfezionare ma sempre preciso negli interventi. Accanto, il Leporello di Francesco Leone, che ha dimostrato sicurezza e personalità vocale interessante nonostante la giovane età ed esperienza, nell’approntare la parte del servo. Tra gli antagonosti del seduttore, Don Ottavio era sostenuto dall’esperto tenore spagnolo Marc Sala, nella recita di domenica con problemi di salute, (ha tagliato la sua seconda aria) mentre nella prima rappresentazione ha saputo gestire appieno il suo ruolo. Gradevole il trio delle donne guidado d’autorità dalla Donna Anna del soprano bolzanino Mjriam Gruber, attiva nell’ambito contemporaneo di Opera 20.21 delle stagioni liriche della Fondazione Haydn di Bolzano, voce robusta e di ampia escursioni, al suo fianco Donna Elvira del mezzosoprano Annapaola Pinna, voce leggera che ha mostrato sicurezza nei suoi interventi che rasentano ancora l’influsso barocco nella gestione della vocalità, come agile e fresche la Zerlina di Erica Zulikha Benato con accanto Masetto strutturato di Rocco Lia. A parte, la voce austera del Commendatore del giovanissimo basso cinese Renzo Ran.

Praticamente perfetta la gestione musicale con la direzione energica e autorevole del maestro Sabbatini che ha dato il giusto ritmo alle note mozartiane, come sostegno e guida ai cantanti in palco, con una orchestra che ha dimostrato molta compattezza e professionlità nell’approntare l’accompagnamento strumentale e dar smalto alle sonorità mozartiane con incisività e delicatezza. il risultato è stato un prodotto frutto di onestà interpretativa che ha permesso di far comprendere la complessa opera di Mozart anche ad un pubblico non pratico della drammaturgia lirica. Gli organizzatori hanno raggiunto il risultato di un teatro pieno in ogni ordine di posti, dsponibili a norma di sicurezza.

Il cast

Ed è stata quindi una rappresentazione di caloroso successo da parte di un pubblico
eterogeneo ed elegante con tante presenze giovanili, risultato, di un impegno di attività promozionale e didattico dell’opera nelle scuole del territorio.
Parallelamente infatti si sono attivati incontri con le scuole a Rovereto, Bezzecca, Folgaria e Avio con il progetto TI RACCONTO DON GIOVANNI: spettacolo ridotto, in forma semiscenica, per le scuole del territorio, con un doppio cast con i personggi principali interpretati anche in questo caso da giovani ed esperti cantanti del territorio (Gianluca Failla, Don Giovanni ,Martina Bortolotti von Haderburg, Donna Elvira, Maria Pia Molinari, Donna Anna, Paolo Mascari, Don Ottavio, Stefano Chiozzi, pianista concertatore, Klaus Broz, voce recitante). A dimostrazione che l’opera allestita in regione puo trovare un suo spazio di pubblico interessato e appassionato

 

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