Verona, Teatro Filarmonico, 2 novembre 2021, ore 19
Così fan tutte K 588
Dramma giocoso in due atti
Libretto di Lorenzo Da Ponte
Musica di Wolfgang Amadeus Mozart
Direttore d’orchestra Francesco Ommassini
Regista Yamal das Irmich
Scene Angelo Finamore
Costumi Silvia Bonetti
Luci Paolo Mazzon
Maestro del Coro Vito Lombardi
Direttore allestimenti scenici Michele Olcese
Nuovo allestimento della Fondazione Arena di Verona
ORCHESTRA E CORO DELLA FONDAZIONE ARENA DI VERONA
Persnaggi e Interpreti
Fiordiligi Vittoria Yeo
Dorabella Chiara Tirotta
Guglielmo Alessandro Luongo
Ferrando Marco Ciaponi
Despina Enkeleda Kamani
Don Alfonso Alfonso Antoniozzi

Silvia Bonetti, Gli innamorati.Figurino

Si conclude, con la prima Opera in scena per la stagione autunnale 2021, la rappresentazione veronese della trilogia italiana di Mozart. Ai primi due titoli frutto della celebre collaborazione con il librettista veneto, andati in scena nel 2018 e nel 2019, si unisce un originale Così fan tutte, che segna – per la città – il tanto atteso ritorno dell’Opera a teatro. Un ritorno che vede finalmente ripristinata la piena capienza della sala, e che conta – nella prima replica dopo il debutto, nella serata di martedì 2 novembre – poco più di metà poltroncine occupate in platea.

Verona, Teatro Filarmonico, Cosi Fan Tutte (EnneviFoto)

La regia di Yamal das Irmich, al suo debutto al Filarmonico, propone un’ambientazione moderna ed efficace, che traspone la vicenda dalla Napoli settecentesca all’America degli anni Cinquanta, proiettando lo spettatore in un’ideale realtà borghese, che pare uscire da una commedia hollywoodiana di Billy Wilder. Elemento centrale, e indubbiamente d’effetto, è il contrasto visivo conferito alla scena dall’accostamento di elementi scenografici in bianco e nero – che caratterizzano la situazione esemplare in cui esordisce la vicenda – con luci, costumi ed oggetti in vividi ed appariscenti colori, che emergono man mano che il contesto
viene sovvertito dalle idee di Don Alfonso e dalla prorompente vivacità di Despina.
Appaiono, forse, eccessivamente caricaturati i personaggi di Guglielmo e Ferrando
(o meglio, gli ufficiali “Tizio” e “Sempronio”), che specie nel primo atto assumono
caratteri a tratti smisuratamente ridicoli, che si discostano dalla sottile ironia del tardo
Mozart. Il secondo atto restituisce, da un lato, un’appropriata misura alla comicità dei
due seduttori, lasciando tuttavia meno spazio all’allestimento scenico, il quale resta
privo del coinvolgente sistema di cambio di scena che – nella prima parte – propone
dinamicamente l’alternarsi di diversi locali attraverso una piattaforma mobile.
La direzione musicale vede sul podio il veneziano Francesco Ommassini, il quale
aveva tra l’altro diretto – nel marzo del 2020 – l’Italiana in Algeri che sarebbe divenuta
l’ultima rappresentazione al Filarmonico prima della prolungata chiusura. È un
Mozart – il suo – scorrevole e leggero, curato nei particolari e che offre un’importante
escursione di dinamica. Non si evince, in certi passaggi, quel carattere più tagliente
ed incalzante che molte interpretazioni hanno storicamente dato a questa musica, a
scapito del contrasto interpretativo che sembra – quindi – cogliere poco la peculiare
giustapposizione tra gli elementi comici e drammatici dell’Opera. L’Orchestra,
insolitamente schierata fuori dalla buca e con i musicisti divisi da pannelli di
plexiglass, restituisce comunque un suono bello e pulito, nonostante le intuibili
difficoltà. Lo stesso può dirsi del coro, preparato dal Maestro Vito Lombardi,
malgrado le mascherine indossate durante tutta la scena. Il cast è vario e di qualità, e si merita l’apprezzamento del pubblico presente. Don Alfonso e Despina sono il baritono Alfonso Antoniozzi e il soprano Enkeleda Kamani, il primo con un importante curriculum alle spalle, la seconda agli inizi di una promettente carriera. I due “burattinai” del teatrino in scena appaiono forse i personaggi meglio riusciti della rappresentazione, grazie alla capacità dei due cantanti di coglierne a pieno l’indole.

Verona, Teatro Filarmonco, Cosi Fan Tutte (EnneviFoto)

Vittoria Yeo interpreta una Fiordiligi vocalmente strutturata e sicura, che funziona
molto bene nelle parti più drammatiche, di cui non è certo privo il personaggio, ma a
cui manca in alcuni tratti un po’ di charme. Chiara Tirotta, al contrario, trasmette
opportunamente l’animo scaltro e leggero della sorella Dorabella, cantandone la
parte con una voce bella e piacevole, di cui delude leggermente l’estensione,
quando la linea scende sulle note più gravi. Infine, Alessandro Luongo e Marco Ciaponi sono – rispettivamente – Guglielmo e Ferrando. La loro è indubbiamente un’interpretazione di qualità, sia per l’innegabile capacità tecnica e vocale di entrambi, sia per la complicità mostrata nell’impersonare
simpaticamente i due compagni di avventura.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui