Il 14 dicembre alle 17,30 sarà trasmessa in prima assoluta su Rai 5 Ikone, opera sacra del trentanovenne compositore trentino Nicola Segatta, con la partecipazione di Giovanni Sollima in veste di violoncello solista. La Piccola Orchestra Lumière, diretta da Giancarlo Guarino, il soprano barocco Joanna Klisowska, il cantautore curdo Serhat Akbal e il Coro Filarmonico Trentino (preparato da Sandro Filippi) darà vita, con gli attori Marco Alotto, Maria Vittoria Barrella e Denis Fontanari, a un inno di fratellanza universale alla ricerca del senso del sacro.
Nicola Segatta (Trento, 1982) è compositore, violoncellista, liutaio e autore. Come violoncellista si è formato con Enrico Bronzi, Rocco Filippini, Marco Decimo e Giovanni Sollima.Compositore autodidatta, esegue dal 2011 la propria musica con La Piccola Orchestra Lumière, un ensemble caleidoscopico per cui, accanto alla musica pura, ha scritto colonne sonore per cinema muto, radiodrammi, musica per teatro e danza. Lavora dal 2010 come compositore estemporaneo di musiche di scena per i laboratori teatrali del regista Marco Alotto in Italia e Francia. Con Giovanni Sollima e La Piccola Orchestra Lumière ha pubblicato l’album Shakespeare for Dreamers (SquiLibri – Visage, 2017) e per Quadrivium di EGEA l’opera Ikone e il Concerto Bizantino per violoncello e orchestra, la cui partitura è edita da Edizioni Musicali Sonzogno. È stato assistente dell’artista statunitense Tim Linhart nella costruzione di strumenti di ghiaccio. Diplomato liutaio a Cremona, si dedica alla costruzione di violoncelli. Suona uno strumento di propria fabbricazione.
Ikone è un lavoro rivolto a tutti: credenti e atei, in un dialogo interreligioso che culmina nel quinto movimento, quando Serhat Akbal, cantautore curdo formatosi come muezzin, intona Avinu Malkeinu, una preghiera ebraica dall’altare di una chiesa cattolica.
IKONE Sehrat Akbal (ph.JUMP CUT) IKONE Joanna Klisowska (ph.JUMP CUT)
La narrazione di parte da un luogo e da un tempo preciso, Trento nel 1475 e, raccontando una vicenda locale e lontana, ci conduce attraverso qualcosa di universale e senza tempo: la ricerca del senso del sacro. La città del Concilio ospitava allora molte chiese e una sinagoga, da cui furono prelevati e mandati al rogo gli ebrei della città, accusati falsamente dell’omicidio rituale di un bambino, il “Simonino”. Oggi, la Chiesa di San Francesco Saverio, sede della rappresentazione di Ikone, si trova a soli duecento passi dall’ex-sinagoga dove avvenne la vicenda.
Con queste parole Nicola Segatta, compositore e autore di Ikone, descrive l’opera scritta su commissione del Festival di Musica Sacra di Trento e Bolzano.
«Quest’opera è divisa in cinque dipinti musicali d’ispirazione mediterranea. Ho cercato con l’orchestrazione di riprodurre l’oro dei fondali bizantini, fondendo il timbro degli ottoni con la celesta, il mandolino, il clavicembalo e l’arpa; accostando il suono dei legni e degli archi ho mimato gli accordi di colore, semplici, essenziali e infallibili, di anonimi pittori ortodossi, dei miniaturisti armeni, di Andrei Rublev (celebre pittore di icone russo N.d.R.). I passi biblici, che corredano tradizionalmente le sacre effigi ortodosse, sono tracciati sulla musica con l’ausilio del canto. Il coro e i solisti intonano alcuni dei passi più celebri del Nuovo Testamento, tratti dal Vangelo di Matteo e di Giovanni, nella lingua originale, tipica delle icone: il greco antico. Questi versi, cantati nella lingua in cui furono scritti, risuonano oggi arcani come formule magiche – potenti come le parole della mamma per un neonato che non conosce alcuna lingua».
La partitura inizia con il Kyrie Eleison, inteso però come «Signore sii buono», la frase con cui i malati avvicinavano Gesù chiedendo un miracolo. Il primo movimento si chiude con una trasposizione in musica dell’Inferno della Cappella degli Scrovegni di Giotto.
Il secondo movimento, Makari, propone alcune frasi delle Beatitudini (benedicendo anche gli atei) e la parabola del granello di senape.
Il terzo, Ego eimi to fòs, trasfigura in un crescendo iridescente «Io sono la luce, io sono la via» dal Vangelo di Giovanni.
Il penultimo movimento è il Padre Nostro ebraico, Avinu Malkeinu.
Un attore, fantasma colpevole, riappare con cinque secoli di ritardo per ritrattare la testimonianza con cui aveva condannato all’estinzione gli ebrei di Trento.
Il quinto e ultimo movimento è il Padre Nostro cristiano in greco.
Il video è stato realizzato dalla casa di produzione indipendente trentina JumpCut – vincitrice di premi al Festival di Venezia, a Rotterdam e al Giffoni Festival – insieme a Giacomo Plotegher di iHmO SoundLab. Ikone è pubblicata da Egea Records e Squilibri Editore, in una veste prestigiosa curata dalla grafica Giorgia Molinari, premiata con una medaglia d’argento all’IDA di Los Angeles: un volume contenente il libretto dell’opera in italiano e in inglese, un DVD sottotitolato in 16 lingue e un CD contente gli estratti musicali.
IKONE di Nicola Segatta.
Cinque dipinti in musica,
dal Vangelo di Matteo e di Giovanni, in greco ed ebraico.
Parole che hanno attraversato i secoli come un raggio di luce, cantate nella lingua in cui furono scritte, raccontate nella lingua di oggi. Un’opera alla ricerca del sacro.
La Piccola Orchestra Lumière
Giancarlo Guarino direttore
Giovanni Sollima violoncello solista improvvisatore
Joanna Klisowska soprano
Sehrat Akbal canto curdo
Coro Filarmonico Trentino
Sandro Filippi maestro di coro
Marco Alotto, Maria Vittoria Barrella, Denis Fontanari attori
1. Κύριε ἐλέησον – Kyrie eleison – Signore pietà
2. Μακάριοι – Makarioi – Le beatitudini, parabola del granello di senape
(Matteo: 5, 3-12; 1, 31-32)
3. Intermezzo: The Emergence of everything
4. Ἐγὼ εἰμὶ τὸ φῶς – Egõ eimi to fõs – Io sono la luce (Giovanni: 8,12)
5. אבינו מלכנו – Avinu malkeinu – Padre nostro ebraico
6.Πάτερ ἡμῶν – Pater imõn – Padre nostro cristiano (Matteo: 6, 9-13)