Non è che siamo abituati a questo genere di situazioni, ma non è la prima volta che succede.  Diretti a buon passo verso la base Nibraforbe, le menti del bordo svagano… Chi a ritrovare una famiglia, figli, chi a sognare di una serata con la fidanzatina, chi a chiudere gli occhi, gambe allungate, a lasciarsi inondare di raggi solari, accanto a una birra artigianale, anche di mattino, su una terrazza deserta. Buon, quello sono Io, ma ho il diritto di sognare del mio futuro immediato… Diventa anche migliore quando si avvera. Pero anche sotto una decina di miglia vicino alla base, abbiamo un operatore sonar che è sempre in agguato:
– Segnale!
Ho Jones nella lignea di mira e prima che sparasse il suo discorso li “assimetrizzo” le sopracciglia in un modo pagliaccesco e distorto le labbra superiore in una mimica che urla “No! Lasciaci in pace, ho sete”. Come risposta ho suoi occhi spalancati, sotto sue sopracciglia distese al massimo, che mi significano “E importante” … La mia faccia si distende per significarli che mollo, e li lancio:
– Avanti, Jones!
– Nel 050, rotta nel 110, distanza 16 miglia, velocita 09 nodi, profondità 055, firma sonar Hi Fi Gloom tutti schedati.

– Oooops mi penso, abbiamo un vincitore dell’ultimo Trentino Musica award, categoria Video e nominato per un single, non possiamo decentemente ignorare questo segnale. Brontolo solo per il tempismo, che mi ritarda il gusto del triplice malto, tecnica doppia gocce, a fermentazione lenta, dalle mie papille impaziente.
– Rotta nel 075 per 5 miglia poi ferma propulsione, Secondo? Li affido la manovra. Jenkins? Scanner, doppler, spettrometro, decoder audio, Capo centrale? Richiesta dossier sulla rete flash.
Tanto siamo lì, e meglio facciamo il nostro dovere, più presto saremo di ritorno. Poi una volta sulla terrazza ne ordinerò due, in ogni modo torno sempre su da “The Pit” con la corriera. Il buffer di memoria ronza come un gatto, il telex della rete flash mangia la sua dosa di carta perforata, Il capo centrale e il suo blocco sono a ginnastica. Io aspetto nella poltrona del centrale.
– Allora leggerissimo cambio di line up nella band formata a Trento nel 2017 abbiamo ancora Alessio Zeni alla voce e chitarre poi Daniele Bonvecchio alla batteria, elettronica e cori. Simone Gardumi è rimasto ancora un po’ nella band in fase di produzione, pero preso dal lavoro e del suo dovere di nuovo padre, si è distaccato della band per le apparizioni pubbliche e i tour. Questo è la loro seconda produzione dopo Ivory Crush, uscito nel marzo 2018 per La Clinica Dischi. Seguono “Hate and the Beast” dell’ottobre 2020, vincitore del video dell’anno al TMA 2020 e “Profane” del marzo 2021, dall’intenzione decisamente più tagliente e che andranno poi a far parte dell’EP Beyond Curfew, il nostro rilevamento, uscito il 25 giugno 2021.  I testi sono opera di Alessio con l’aiuto per la parte linguistica di Fabrizio Vilday, un ragazzo di Trento con madre lingua inglese. L’EP di 5 tracce è prodotto da HI FI GLOOM e Fabio de Pretis. Registrato e mixato da Fabio de Pretis e Mauro Iseppi presso il Blue Noise Recording Studio di Mattarello. Masterizzato da Mauro Andreolli presso Das Ende der Dinge Trento. Progettazione grafica e copertina a cura di HI FI GLOOM. Il singolo scelto per fare da apripista all’ EP è Linen Thread, di cui uscirà il videoclip il 2 luglio 2021, e parla della rottura di quel sottile equilibrio, che ti porta a realizzare di non conoscere affatto, chi hai di fronte da sempre. Tutto lì…
A dire la verità questo Ep sembra un po’ più sollevato e ritmato che “Ivory crush” si distacca al meno della contemplazione nostalgica dei video e canzoni come “Wish” o “I Hid a voice” per esempio.  Un colore di sotto fondo rimane pero, uno stile persista, l’atmosfera lei, cambia. L’Ep sembra più maschile dalle sue sonorità e dall’aspetto più virile delle sequenze portanti. Non sfondiamo porte con la spalla, ma la sofisticazione presente sulle due registrazioni è presa più fermamente in mano sul nuovo album.
Il contenuto rimane implicato con il viaggio interiore, costretto o no, durante l’isolamento forzato: “C’è più di un coprifuoco interiore che a volte può essere più rigido di quello che chiude le strade e le città. Siamo andati oltre.
Ci si può affrontare l’argomento con diverse solidità di personalità, ma soprattutto diversi quadri; essere confinato con un ampio giardino in casa o in un monolocale in cita porta svariati spazi, radicalmente diversi, dove evolvere. Poi c’è chi si spolvererà le spalle per ripartire come prima, c’è chi ne uscirà in ginocchio.

Un’immagine rimane incollata alla mia mente ascoltando “Hate and the beast” ed è quella di Colin Powel agitando un po’ di farina in un tubo nel febbraio 2003 per partire in guerra in Iraq. Le parole incollano a l’enorme truffa. Il video premiato è di Michelangelo Girardi, un Italiano residente in gran Bretagna, un professionista nel settore dell’immagine digitale, per impacchettare questo capo lavoro robotico, su sfondo di biglietti in dollari. Il brano è musicalmente anche a l’altezza, rimane abbastanza semplice di costruzione e nasconde interventi discreti di tastiere sfuse, di passaggio, poco notevoli ma essenziali. La voce di Alessio è molto vicina e porta un senso di sincerità al testo, come un segreto rivelato ad un amico di fiducia. Il finale, sollevato dalla voce raddoppiata e alta di Alessio, interviene dopo una spiaggia di calma ricordando la legge del tallio, ripetuto dalla voce sussurrata di Daniele.  Veramente Notevole.
C’è un ritmo veramente meccanico e industriale su “Profane” accentuato da voci che si disperdono nel ecco della sua introduzione. Mi sembra identificare un doppio canto sulla totalità del brano, la voce di Daniele affianca quella di Alessio discretamente ma con precisione. Sul primo ritornello un colpo unico di tastiera marca ogni battuta, fino alla conclusione del brano, il suo suono mi ricorda la famosa canzone “Sail” degli “Awolnation”.
“Linen thread” tempera leggermente il clima del album. Come per ritrovare l’atmosfera di “Ivory crush”. Il video uscito il 2 luglio 2021 ricollega verso queste atmosfere e si posiziona come legame fra le due produzioni. C’è un ritmo fatto di campionamenti di gocce d’acqua, espanse nella riverberazione, sopra tutto il secondo verso, che lo distacca del resto della canzone. L’isolamento spinge certe volte ad un’esplorazione troppo profonda dell’essere amato, fino a certe volte, rivelare un aspetto sconosciuto della sua propria personalità. “Who’s that standing before me, ‘cause you’re acting like somebody else” … è pericoloso sporgersi…“Love and adore” ci riporta verso una sequenza portante più muscolosa, fatta di bassi grezzi e aspri, e sostenuta da un ritmo ballante. La voce raddoppiata di Alessio ci scorta allungo tutta la canzone, mentre Daniele consolida l’inizio delle strofe del primo verso di interventi sussurrati. La canzone prende alle anche, nonostante il drammatico soggetto del testo. Siamo davanti alle conseguenze della canzone precedente. Ho scoperto chi sei veramente ed è qui che nostri sentieri si separano, prima che le cose si spettinano troppo: “cruelty and innocence are unpredictable”.
Un gruppo di quattro note basse e gonfiate cadenza “Insight” ogni 4 battute, su un altro ritmo ballante. In secondo piano suoni leggeri vestono i versi propulsati da una sequenza leggera e filigrana che appare al primo ritornello e che cambia forma nel corso della canzone. “Insight” è l’introspezione che rimane una volta i danni fatti, una volta i cambiamenti compiti. Un enorme suono appare nel finale, la sua opulenza sembra esagerata a confronto, non soltanto degli gli altri suoni della canzone, ma con quelli del intero EP. Sicuramente simbolizza la forza delle decisioni da prendere, la decisione di guardare in questa o quella direzione. Un po’ di determinazione, in somma.
Questo secondo opus dei HiFi Gloom è molto più sostenuto e ritmato che l’album di esordio. Porta brani più energetici e vivaci alla scaletta della formazione, per le loro apparizioni pubbliche. Secondo me averne altre dello stesso calibro sarebbe anche un vantaggio. Vorrei già avere una risposta ad una curiosità che è rimasta ancorata nei miei pensieri: L’influenza di Simone Gardumi è sicuramente ancora bella presente in questo EP e solleva la domanda di sapere se lui rimarrà ancora allo stato della produzione e registrazione per le prossime produzioni, o nel caso in quale la separazione diventa definitiva, quale direzione il duo Zeni-Buonvecchio prenderà. Con il chilometraggio che hanno alle spalle, dopo essere stato in Vetrozero, Resando, L’ira di Gioto ed altre band, sono ovviamente più che capaci di scrivere il loro materiale.  Pero cosa porterà questo spazio aperto, concesso al binomio?
– Rotta nel 270, torniamo alla base Nibraforbe. Secondo? ci riporta a casa, mi ritiro per pensare al futuro della band.
-Aye aye sir!
Cosa porterà lo spazio libero concesso? Ci devo pensare… Si, devo pensare triplice malto, tecnica doppia gocce, e fermentazione lenta. Ci devo pensare….

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