XXXI Festival internazionale di musica
IL SETTEMBRE DELL’ACCADEMIA
7 settembre – 3 ottobre 2022
Teatro Filarmonico di Verona
Giovedì 15 settembre, ore 20.30
PHILHARMONIA ORCHESTRA London
Santtu-Matias Rouvali direttore
Sayaka Shoji violino
Sergej Sergeevic Prokoviev
Concerto per violino e orchestra n. 2 in sol minore Op.63
Jean Sibelius
Sinfonia n.2 in re maggiore Op. 43
Si apre con l’inno britannico la terza serata del festival internazionale di musica “Il Settembre dell’Accademia” giovedì 15 settembre al Teatro Filarmonico di Verona. L’orchestra inglese Philarmonia di Londra ha voluto così aprire il concerto in onore della regina Elisabetta II recentemente scomparsa. Orchestra prestigiosa quella ospite di questo concerto, che è stata fondata nel 1945 e che ha la sua sede principale nella Royal Festival Hall di Londra. Vanta 76 anni di attività discografica, ed è anche punto di riferimento per compositori di musica per film, annoverando circa 150 colonne sonore tra le sue produzioni.
Primo brano in programma, il concerto per violino e orchestra n.2 in sol minore Op.63 di Sergej Prokoviev composto nel 1935 ed eseguito per la prima volta nello stesso anno a Madrid. Il primo movimento, Allegro moderato, inizia con una melodia tradizionale russa introdotta dal violino solo creando una piacevole atmosfera di attesa e ripresa poi più volte dai vari gruppi di strumenti. È sui pizzicati di tutta l’orchestra, raddoppiati dal clarinetto, che inizia il secondo movimento, Andante assai – Allegretto- Andante assai, come prima” quasi la versione luminosa del cupo lirismo del primo. Il terzo movimento, Allegro ben marcato, è un rondò dai tratti spagnoleggianti che in alcuni tratti ricorda le melodie di Romeo e Giulietta. Arricchito di nacchere e altre ornamentazioni iberiche che segnano il ritmo “ben marcato”, appunto.
Solista al violino la giapponese Sayaka Shoji, classe 1983. Vinse il premio Paganini nel 1999, da allora la sua carriera internazionale non si è mai fermata tanto da essere nominata nel 2012 da Nikkei Business una delle “100 persone più influenti per il Giappone del futuro”. Tecnica impeccabile, suono pulito e caldo, mai sovrastato dall’orchestra, ha dimostrato grande maturità musicale.
La seconda parte del programma è stata dedicata alla sinfonia n.2 in re maggiore di Jean Sibelius, forse la sua sinfonia più famosa e più eseguita. La sua composizione fu iniziata durante la permanenza di Sibelius a Rapallo nel 1900 e si caratterizza per una struttura più matura e classicheggiante rispetto alla prima sinfonia. Caratteristiche le numerose idee musicali che si susseguono e che stupiscono ogni volta l’ascoltatore proiettandolo in atmosfere dal deciso sapore nordico.
Come il secondo tempo che si apre con un pizzicato di contrabbassi e violoncelli fino a culminare nel trionfo di ottoni che conclude l’ultimo tempo in un vorticoso crescendo. L’esecuzione proposta dalla Philarmonia di Londra è risultata davvero funzionale: le idee musicali si sono susseguite armoniosmente, i momenti solistici e i momenti di insieme sono risultati ben amalgamati. Un plauso al direttore, il finlandese Santtu – Matias Rouvali, dal 2021 direttore principale della Philarmonia Orchestra. Da apprezzare particolarmente il suo gesto direttoriale chiaro e ordinato e la cura che ha dedicato nell’evidenziare il fraseggio e le dinamiche sonore di un brano di impegnativo ascolto.