Trento, Duomo, 3 marzo 2023, ore 20.30
MISSA SANCTI VIGILII
Un canto nuovo per la Cattedrale restaurata
Prima esecuzione assoluta Commissione di Messa in Musica
 

musica di Marco Taralli
testi originali di Pino Loperfido
Direttore Jordi Bernàcer
Mezzosoprano Veronica Simeoni
Baritono Simone Alberghini
Orchestra delle Alpi
Coro Filarmonico Trentino
Mo del Coro Sandro Filippi
Coro Voci Bianche della Scuola di musica C. Eccher – Val di Sole
Mo del Coro Marcella Endrizzi
Coro della SAT
Mo del Coro Mauro Pedrotti

Raccontare un evento musicale può risultare anche banale nei contenuti quando si assiste a qualcosa di particolare ed avulso dalla routine concertistica a cui si è abituati. Quello che si è  ascoltato venerdì  sera in un Duomo, sotto le arcate gotiche di quello di Trento gremito di gente, è stato un raro accadimento. Veniva  celebrata la restituzione della Cattedrale, restaurata dopo un periodo di impalcature all’interno e lavori complessivi di lunga durata, visto il contesto d’uso quotidiano che questo edificio liturgico è chiamato a svolgere.

Musica sacra come da consuetudine, ma in questo caso si è trattato di musica sacra di nuova composizione creata per l’occasione: la Missa Santi Vigilii su musica di Marco Taralli e con versi dello scrittore trentino Pino Loperfido in collaborazione con l’associazione Messa in musica e l‘Arcidiocesi di Trento. Ci si è quindi confrontati con una composizione sacra contemporanea, monumentale per come è stata confezionata in quanto richiedeva varie gamme di tipologie corali, forse anche approfittando della folta schiera di complessi corali che il Trentino musicale può contare. La partitura ha previsto tre tipi di corali voci bianche, polifonico misto e coro alpino. Ognuna di queste previsioni era sostenuta da eccellenze dell’ambito della coralità trentina: Coro Filarmonico Trentino, Maestro del Coro Sandro Filippi; Coro Voci Bianche della Scuola di musica C. Eccher – Val di Sole, Direttore Marcella Endrizzi; Coro della SAT, Diretto da Mauro Pedrotti, con l’Orchestra delle Alpi, di giovani elementi trentini, diretta dal maestro Jordi Bernàcer.
Nella struttura della messa non sono mancati i solisti qui della qualità e del calibro internazionale del mezzosoprano Veronica Simeoni e del baritono Simone Alberghini.

copyr. Panato

Ma il progetto della nuova messa rientrava nel percorso intrapreso dall’associazione Messa in Musica, ossia commissionare musica sacra oggi,   per creare un patrimonio di opere contemporanee che possa costituire un unicum nel panorama musicale, intenti ben espressi nella presentazione del concerto dalla presidente dell’associazione Annalisa Lubich. Come il sindaco di Trento Franco Ianeselli che ha rimarcato come, davanti ad una pubblico enorme che ha riempito ogni spazio della grande chiesa, sia un segno dell’essere comunità, di condividere esperienze  di vicinanza, o lo stesso ass. provinciale alla cultura Mirko Bisesti, che annunciava di essere davanti a qualcosa di storicamente rilevante per la  nostra cultura. Per l’aspetto musicale la Missa Sacti Vigilii si presenta nella tradizionale struttura liturgica con Kirie, Gloria, Credo, Sanctus, Agnus Dei con l’inserimento delle parti proprie di Offertorium, Communio ed Exitus, sui versi di Pino Loperfido. Queste tre parti  tracciano una esemplificazione della natura e della storia della religiosità delle genti trentine. Il risultato è  una composizione possente solidamente agganciata alla letteratura compositiva del genere. Strutturata su ampie parti sinfoniche e corali con uno stile che richiama la scrittura tardo romantica, cosi come le parti corali che irrompono in contrappunti polifonici e con i soli a cui vengono lasciati incisi solistici nel Kirie, Gloria e Agnus Dei e in dialogo nel Credo.

copyr Panato

Offertorio e Comunio sono i momenti in cui il compositore Marco Taralli lascia campo libero alla coralità alpina qui rappresentata dallo storico coro SAT di Trento. Sono i momenti in cui l’anima della storia della religiosità trentina trovano la loro espressione con le loro voci maschili strutturate a cappella come da tradizione. Un grande applauso al direttore Bernàcer, che assieme ad una perfetta gestione dell’Orchestra delle Alpi, ha interpretato questo mondo di confine geografico e culturale lavorando di fino per evitare riverberi e rimbombo che caratterizzano un ambiente gotico come la Cattedrale. Come a valorizzare le realtà interpretative corali parte integrante di questo territorio nelle quali la comunità si e sentita parte e si è  identificata.

copyr. Panato

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