di Alessandro Arnoldo

Tiroler Festspiele Erl | Passionsspielhaus | 21 luglio 2023, ore 17
Siegfried
Seconda giornata della sagra scenica Der Ring des Nibelungen, in tre atti
Libretto e musica di Richard Wagner
Siegfried Vincent Wolfsteiner
Mime Peter Marsh
Der Wanderer Simon Bailey
Alberich Craig Colclough
Brünnhilde Christiane Libor
Erda Marvic Monreal
Fafner Anthony Robin Schneider
Waldvogel Anna Nekhames
Orchester der Tiroler Festspiele Erl
Maestro concertatore e direttore Erik Nielsen
Regia Brigitte Fassbaender
Scene e costumi Kaspar Glarner | Light designer Jan Hartmann | Video designer Bibi Abel | Drammaturgia Mareike Wink
foto Copyright: Xiomara Bender
***
Erl è un piccolo villaggio del Tirolo settentrionale: montagne, boschi e pascoli per lungo tempo teatro di conflitti. Il popolo di Erl giurò che, qualora fosse stato risparmiato da ulteriori orrori, il villaggio avrebbe ospitato regolarmente le Passionsspiele (rappresentazioni della passione cristiana). Negli ultimi vent’anni, questo “voto” è diventato un festival dal richiamo internazionale. La reputazione di Erl è stata costruita mettendo in scena le opere di Wagner in questo scenario alpino di straordinaria bellezza e in circostanze non banali dal punto di vista fisico: un auditorium in cemento e legno che, ad esempio, non dispone della tradizionale buca. L’orchestra è quindi situata sul fondo del palcoscenico dietro ad un velo, utilizzato per proiezioni video che proseguono sulle pareti adiacenti, chiudendo il palcoscenico, che non ha un’area di retroscena.

Copyright: Xiomara Bender

La trama del Siegfried,  seconda giornata della Tetralogia wagneriana non prevede grandi azioni concrete: tutto ruota intorno al giovane e impulsivo eroe destinato a vincere grazie al suo istinto. Sul tema dell’anello e il richiamo del bosco nel Preludio, si inserisce l’incalzante ritmo della fucina in cui compare un grottesco fabbro in abiti da lavoro, Mime (Peter Marsh). Il nano, fratello del nibelungo Alberich, cerca di saldare i tronconi di una spada, pensa con nostalgia all’oro e all’anello che danno il potere sul mondo intero, ora custoditi dal mostruoso drago Fafner e spera di servirsi di Siegfried per uccidere il drago, impadronirsi del tesoro e diventare così signore del mondo. Con la maschera di un orso, Siegfried (Vincent Wolfsteiner) irrompe dalla foresta spaventando Mime. Si presenta come un giovane paffuto e senza particolari pretese: braghe nere, camicia color puffo e gilet da cacciatore. Ribatte sull’incudine il lavoro inefficace del nano, mandando in pezzi la spada mal saldata. Per placare l’ira del giovane, Mime gli ricorda viscidamente le cure che ha avuto per lui e ancora gli parla dell’uccisione di suo padre e della dolorosa sorte della madre, che morente gli affidava il suo piccolo e che, a ricompensa delle sue cure future, gli consegnava i frammenti della spada Notung, spezzata nello sfortunato ultimo duello.

Copyright: Xiomara Bender

A questo punto entra in officina Wotan (Simon Bailey) travestito da viandante, con cappotto e abito elegante, un ampio cappello e una lancia al posto del bastone. Nonostante l’accoglienza inospitale il dio siede al focolare e, dopo un acceso scambio di battute e quesiti, si allontana tranquillo con un’oscura predizione: Notung sarà ritemprata da chi non conosce la paura e a quella stessa persona è votata la testa del nano malefico. Torna Siegfried e Mime intuisce che proprio il giovane è destinato a rinsaldare la spada. Così concepisce un nuovo piano: quando il giovane avrà ucciso il drago, gli farà bere un sonnifero e poi lo ucciderà. Mentre Mime prepara il filtro, l’eroe rifà la spada e la batte sull’incudine, che si spezza in due. Ci spostiamo nel folto d’una foresta contemporanea, a notte fonda Alberich (Caraig Colclough), nelle vesti di un clochard è in agguato in un riparo di fortuna. Riconosce sotto le spoglie del viandante il suo nemico Wotan e gli ricorda la maledizione che condanna a morte il possessore dell’anello. Con pacatezza il dio lo mette in guardia dal fratello che sta giungendo per uccidere Fafner. Risvegliato, Fafner (Antony Robin Schneider) compare nelle vesti di un terminator sputafuoco, una macchina assassina con un imponente endoscheletro metallico. Siegfried si slancia contro di lui e lo trafigge al cuore.

Copyright: Xiomara Bender

Estraendo la spada si macchia le dita con il sangue bruciante, lo ingerisce e così inizia a comprendere il linguaggio degli uccelli e i pensieri celati sotto le false parole degli uomini. Ed è proprio un uccellino punk con tanto di pantaloni strappati e tinta rossa (Anna Nekhames) ad esortarlo ad appropriarsi dei tesori magici e a rivelargli la natura traditrice e pericolosa di Mime. Al ritorno del nano, Siegfried è perciò capace di interpretarne le parole adulatrici e in risposta all’offerta del filtro, lo colpisce a morte. Torna l’uccellino a rivelare l’esistenza di una vergine dormiente sulla rocca del Valhalla.

Copyright: Xiomara Bender

Il giovane si incammina nella foresta, il palco si svuota e dal fondo dell’eternità ove dimora in perenne sonno, compare Erda (Marvic Monreal), saggezza primordiale ed elegante madre di ogni essere. Wotan è angosciato, comprende che una sorte inesorabile condanna la stirpe degli dei, le chiede consiglio ma lei non riesce ad indicargli una soluzione. Di fronte al rifiuto della dea, Wotan decide di rinunciare al suo potere e di abdicare. Il dio cerca di impedire il passaggio all’eroe sopraggiunto fino all’altura: Siegfried si spazientisce e oppone la sua Notung alla lancia di Wotan, che si spezza. La potenza del padre degli dei è finita per sempre. Siegfried sale attraverso le fiamme, trova Brünnhilde (Christiane Libor) e la risveglia dolcemente. La vergine tenta di difendersi davanti all’ardore incalzante dell’eroe, fino a che un abbraccio appassionato li unisce con amore.

Copyright: Xiomara Bender

Mossa intelligente, quella di ingaggiare Brigitte Fassbaender per la regia dell’intero Ring. Ben consapevole delle qualità uniche di Erl, ha raccontato la storia di Wagner in modo fluido e diretto, inserendola in un ambiente al tempo stesso contemporaneo e senza tempo.
Di buona qualità l’esibizione di tutti i cantanti. In particolare Wolfsteiner è un tenore dal timbro limpido, con ottime doti attoriali, rende bene l’incoscienza attraverso movenze e mimica facciale. Un “bambino” ignaro di compiere gesta da eroe, particolarmente tenero nel rimanere attonito di fronte al corpo di Brünnhilde, interpretata da un’ottima Christiane Libor che offre una performance significativa e potente. Da segnalare anche la magnifica ed elegante esibizione di Simon Bailey, un dio paterno dalla voce profonda e calda.

Magistrale la direzione di Erik Nielsen sul podio della malleabile orchestra, che si conferma principale risorsa di Erl, insieme alla bellezza magica del luogo. Lunghi applausi accompagnano l’uscita degli artisti.

Articolo precedenteCentenario in Arena. Nabucco nell’allestimento tradizionale di De Bosio.
Articolo successivoMacerata Opera Festival 2023. Una Carmen senza zingari
Nato a Trento nel 1989, ha compiuto gli studi musicali e si è diplomato in direzione d’orchestra al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, sotto la guida di Daniele Agiman. Ha seguito corsi di perfezionamento e masterclass presso la Riccardo Muti Italian Opera Academy, l'Accademia Chigiana di Siena e l’Accademia del Rossini Opera Festival, intitolata al Maestro Alberto Zedda. Ha diretto numerose orchestre esibendosi in Italia, Austria, Germania, Spagna, Georgia, Croazia, Lituania, Lettonia, Belgio e Repubblica Ceca. Una sua edizione de Le Carnival des Animaux di Camille Saint-Seans è inserita nel percorso didattico "C'é musica per tutti", libro di testo e DVD delle Edizioni Scolastiche Mondadori, Pearson Italia. Fondatore e Direttore Artistico dell’Associazione culturale Ad Maiora e direttore principale dell’orchestra I Filarmonici di Trento é, inoltre, autore e conduttore di trasmissioni radiofoniche di approfondimento culturale, corrispondente per la rivista di informazione culturale ArtesNews e collabora da diversi anni con TEDxTrento e con il centro EURAC Research di Bolzano. Dal 2020 è assistente musicale alla direzione artistica della Società Filarmonica di Trento.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui