35 edizione del Südtirol Festival – Settimane musicali di Merano dal 26 agosto al 20 settembre 2020 con la presenza di Valery Gergiev con le sue orchestre e tante presenze internazionali.
Presentata al Kursaal di Merano la 35a edizione del Südtirol festival – Settimane musicali Meranesi. Benché con una formula modificata e con tutte le misure di sicurezza sanitarie necessarie, la contingenza della situazione non ha compromesso la qualità e la quantità di appuntamenti, 25 in tutto, della rassegna che conserva la sua ricca articolazione nelle sue sezioni Classic (concerti con i grandi interpreti), Barocco (tra tradizione e innovazione), Colours of music (le contaminazioni), Soiree Classique (i complessi da camera), Mystica (musica sacra), Vox Humana (il canto e la voce umana nelle sue varie declinazioni) e Young Artist Portrait (ribalta di nuovi ensemble).
Fulcro di questa edizione rimane il Kursaal meranese con la sua articolazione di spazi adattati alle circostanze con un ridimensionamento dei posti disponibili a circa 450. Non ci saranno le rassegne nei castelli del circondario: le chiese di Scenna, Lana e il duomo S. Nicola di Merano ospiteranno sotto le loro volte i cicli di musica sacra della sezione Mystica e in parte di Vox Humana. Sono venute a mancare le grande orchestre internazionali, punta di diamante della programmi della sezione Classic, bloccate nei loro tour per l’Europa, già perchè a Nord delle Alpi le attività musicali sono state completamente sospese; rimasto attivo il solo Festival di Salisburgo, con il quale la realtà meranese si è confrontata per avviare un minimo di circuitazione di artisti, che ha prodotto un programma ridotto. Alla fine l’orgoglio del presidente del Associazione del Festival Hermann Schnitzer assieme al direttore artistico Andreas Cappello è stato quello di essersi limitati ad una ricollocazione degli eventi già previsti nella programma originario definito a febbraio e di essere riusciti a tenere alta la fama internazionale ridefinendo la sezione Classic che rimane il cuore della rassegna. Fare il Festival era un doveroso impegno sociale nei confronti della città, e della sua della vita culturale ed economica, con il suo pubblico, principale sostegno alla rassegna, e dei suoi cittadini. Nonostante le problematiche organizzative non è venuto a mancare il sostegno finanziario dei partner istituzionali e sponsor aziendali storici. Pur nella difficoltà applicativa, le norme statali di sicurezza sanitaria lasciavano aperte a forme di deroghe da parte degli enti periferici, in questo caso con la Provincia di Bolzano, per favorire in tutti i modi la fruibilità della musica ad un pubblico più ampio possibile.
Saranno gli archi della World Orchestra for Peace, diretti da Valery Gergiev, a inaugurare il 26 agosto questa rassegna “straordinaria” con le note elegiache dell’Adagio di Samuel Barber, seguite dall’omaggio “barocco” che Grieg compose in memoria dell’illuminista Holberg, e dalle serenate di Elgar e Ciaikovskij. Il südtirol festival merano/meran ringrazia Valery Gergiev e la World Orchestra for Peace che dedicano il loro concerto al ricordo delle vittime del Covid-19 e rinunciano all’ingaggio, come sarà lo stesso Valery Gergiev a chiudere il 20 settembre la rassegna con la Mariinsky Orchestra di San Pietroburgo. Appuntamenti da non perdere con la presenza di Patricia Kopatchinskaja, violinista di spessore mondiale, che salirà sul palco del Kursaal insieme all’orchestra barocca italiana Giardino Armonico diretta da Giovanni Antonini, proponendo un connubio fra concerti di Vivaldi e musica contemporanea italiana (31 agosto). Ritorna a Merano l’ecclettico pianista compositore turco Fazil Say che propone una vera cavalcata pianistica per celebrare il bicentenario beethoveniano (4 settembre), e di nuovo musica barocca che non impegna grandi numeri con Christina Pluhar e l’orchestra barocca L’Arpeggiata che si cimenta in una fulminante “jam session” con arie, madrigali e danze del primo periodo barocco (8 settembre). Altrettanto imperdibili saranno i concerti di Kristian Järvi, che alla guida della Baltic Sea Philharmonic Orchestra che fonde arrangiamenti ed estratti di repertorio e di musica contemporanea in una sorta di nouvelle cuisine musicale (10 settembre), o la serata in cui l’attrice Krista Posch leggerà lettere scritte da Franz Kafka 100 anni orsono proprio da Merano alla fidanzata Milena Jesenská, accompagnate da un collage musicale eseguito dal Signum String Quartet, dove la lingua parlata, come in un melodramma, diventa uno strumento acustico (14 settembre). Presenze internazionali sono quelle del pianista Lucas Debargue eseguendo il brano pianistico “Gaspard de la nuit” di Ravel, con cui il pianista mise strabigliò l’intera giuria del concorso Ciaikovskij, e a seguire assaggi di sonate di Scarlatti e un mosaico di brani composti da Franz Liszt (17 settembre). Il pianista Jan Lisiecki e la formazione Festival Strings di Lucerna propongono invece opere di Chopin, Schumann e Dvorak (19 settembre). Gli altri cicli della rassegna presentano interpreti d’eccellenza. I giovani “ribelli” della musica classica del gruppo Symphoniacs, ad esempio, faranno ballare gli spettatori del Kursaal (2 settembre), l’ensemble Janoska accenderà dei fuochi d’artificio musicali che non mancheranno di suscitare entusiasmo e divertimento fra il pubblico (9 settembre), il Trio Wanderer di Parigi ha in serbo opere di Brahms e Schubert, mentre gli “esordienti” del Novus String Quartet si esibiscono in due concerti (27 e 29 agosto) percorrendo il meglio della letteratura per quartetto d’archi da Haydn e Beethoven fino a Šostakóvič. Mario Brunello eseguirà delle suite di Bach, un repertorio obbligato di ogni violoncellista (1 settembre), mentre il coro altoatesino Südtiroler Vokalensemble, atteso nel Duomo di Merano, si cimenterà con brani che spaziano dal romanticismo rossiniano al minimalismo di “dissidenti” musicali come Pärt, Vasks, Kancheli e Silvestrov, terminando con un’opera su commissione del musicista meranese Marcello Fera (11 settembre).
Alla Chiesa Parrocchiale di Lana di sotto, il gruppo londinese dei Tallis Scholars combina brani sacri celebri di varie epoche musicali, dimostrando come nel corso dei secoli si passò dai canti all’unisono alla musica polifonica (3 settembre). È invece attesa al Kursaal la formazione vocale Voces 8, che presenta il meglio di vari compositori, iniziando con l’inno “Singet fröhlich” composto da William Byrd su versi dello psalmo 81 (18 settembre). Il celebre ottetto è noto per riuscire a infondere un effetti contagiosi per la musica che evoca letizia e beatitudine in una catarsi liberatoria dal pensiero della malattia e della morte che ha toccato l’Europa in questi mesi.
suedtirol-festival_Programm_2020 (Scarica il PDF)