Attualità-Approfondimenti

Bologna. Teatro Comunale Nouveau, L’Elisir d’amore di Donizetti, formato Botero, visto dagli occhi di una ventenne

di Matilde Tomasini*
Bologna, Teatro Comunale Nouveau. 26 novembre, Ore 16:30.
Teatro Comunale di Bologna
L’ELISIR D’AMORE
Melodramma giocoso in due atti
Libretto Felice Romani da Le Philtre di Eugène Scribe
Musica di Gaetano Donizetti
Direttore Diego Ceretta
Regia Victor Garcia Sierra
Allestimento Nausica Opera International
Orchestra Coro e Tecnici del TCBO
MAESTRO DEL CORO Gea Garatti Ansini
Interpreti principali
ADINA Karen Gardeazabal
NEMORINO Juan Francisco Gatell
BELCORE Andrea Vincenzo Bonsignore
Jan Antem 25 | 28 | 30 novembre
IL DOTTOR DULCAMARA Marco Filippo Romano
GIANNETTA Elena Borin

È ispirato alla produzione figurativa dell’artista colombiano Fernando Botero – scomparso lo scorso settembre – e in particolare alla sua serie di dipinti intitolata “Il Circo”, l’allestimento dell’Elisir d’amore di Gaetano Donizetti prodotto da Nausica Opera International, che arriva nella Stagione d’Opera 2023 del Teatro Comunale di Bologna. Lo spettacolo con regia e scene firmate da Victor García Sierra è stato rappresentato per la prima volta al Teatro Verdi di Busseto nel 2014 con lo stesso Botero presente in sala.

Così la cronaca dello spettacolo visto con gli occhi di una ventenne

Dopo avere deciso di frequentare l’Università a Bologna, mi sono imposta di cogliere al massimo le varie proposte musicali offerte dalla città. Ho quindi colto l’occasione per andare a vedere l’Elisir d’amore di Donizetti al Teatro Comunale, portando delle amiche che avrebbero visto per la prima volta un’opera.
Non essendo un’esperta musicale, ma solamente un’appassionata scrivo non per commentare l’esecuzione in questione ma per dare un punto di vista di una generazione che viene considerata estranea al mondo dell’opera, o meglio, della musica classica in generale. Personalmente mi ritengo fortunata per l’educazione ricevuta dai miei genitori, che mi hanno esposta all’opera fin da bambina. Una delle cose che ho notato, infatti, parlando con queste ragazze con cui sono andata a vedere l’Elisir, è che una cultura musicale, per quanto minima, è, si può dire, pressoché inesistente. L’opera e la musica classica vengono viste come una forma d’arte elitaria, noiosa, non stimolante. Questi sono in realtà solo preconcetti, in quanto, andando ad approfondire, non avevano mai ascoltato niente a proposito.
Mi sono imposta allora di cercare di introdurle a questo bellissimo mondo, cercando con le mie basilari conoscenze di almeno presentare l’opera che saremmo andate a vedere.
Inutile dire che, quando si sono trovate dei trampolieri uscire dal sipario, e delle figure stereotipate da circo iniziare a correre e fare acrobazie tra gli spettatori sono rimaste esterrefatte, non capendo cosa stesse succedendo. L’Elisir che avevo raccontato loro era ambientato in un villaggio di campagna non in un circo!
Mi ero infatti dimenticata di dire loro che le regie e scenografie non sono sempre basate sulle indicazioni del libretto, ma che ultimamente sempre più nuove e stravaganti interpretazioni vengono proposte.

Nemorino sembrava essere un clown, Adina non si è capito, Belcore è rimasto con un’uniforme da soldato (nessuna di noi ha capito il collegamento con il tema circo), Dulcamara sembrava il direttore del circo ma anche in questo caso nessuna di noi ha capito bene. Interpretazioni errate da parte nostra? Probabilmente, ma questo significa che l’insieme non era comprensibile. A serata conclusa le ragazze sono rimaste piacevolmente sorprese: non si sono annoiate come pensavano, anzi si sono divertite. E al contrario di quanto credevo, hanno apprezzato molto la regia, ritenendola moderna e divertente. Si aspettavano infatti parrucconi e staticità, insomma quasi un’assenza di recitazione, un non adattarsi all’epoca in cui viviamo. Altro elemento apprezzato è stato il testo delle didascalie scorrevole che riportava quanto veniva cantato al momento, temevano infatti di non capire nulla, ma con questo sistema sono riuscite a seguire senza problemi.
Per concludere: testo chiaro e un minimo di preparazione culturale pre-opera sono essenziali per potersela godere appieno, soprattutto per i neofiti; al tempo stesso una regia che rompa gli stereotipi e porti una ventata di modernità, al contrario di quanto credevo, viene considerato un elemento positivo.

*Ringrazio Matilde per la sua disponibilità di giovane spettatrice. Appassionata di musica  è componente dell’associazione musicale Armonicà di Tenno (Tn), quale voce solista dell’ensemble corale lirica.

 

 

Redazione Artesnews

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