La Fondazione Haydn di Bolzano e Trento presenta la nuova stagione dedicata all’opera. Come nelle precedenti edizioni, il programma concepito dal direttore artistico Matthias Lošek sarà un avvincente viaggio fra le diverse esperienze del teatro musicale, con una particolare attenzione alle nuove voci del panorama contemporaneo. Il filo conduttore di quest’anno, Nothing is written, richiama l’estrema imprevedibilità della vita umana e testimonia la volontà di proporre al pubblico dei progetti in cui riconoscersi, appassionarsi e specchiarsi. Il primo appuntamento sarà con un’inedita lettura de “La bohème” di Giacomo Puccini. Riflettori puntati anche sulla prima assoluta di “LORIT”, progetto vincitore della quarta edizione del bando Fringe. Grande attesa, infine, per “Dorian Gray”, progetto in prima assoluta che chiude la trilogia di opere commissionate dalla Fondazione Haydn a compositori dell’Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino.

Un inno all’imprevedibilità e alle infinite possibilità che la vita offre nel suo dispiegarsi giorno dopo giorno: per la nona stagione nella veste di direttore artistico dell’attività operistica della Fondazione Haydn, Matthias Lošek ha scelto come frase-guida Nothing is written, niente è scritto, proseguendo una tradizione che dal 2015 – prima stagione dedicata all’esplorazione dell’opera – collega la programmazione a tematiche capaci di toccare nel profondo la sensibilità del pubblico. “Nothing is written – commenta Lošek – sta a significare che nulla è impossibile, che tutto ha sempre un nuovo inizio. I titoli delle stagioni teatrali che ho curato, sin dalla prima, The irony of life, sono ispirati alla cultura pop, cercano di suscitare curiosità e offrire stimoli senza mai imporre delle letture forzate. Ciò che sottende l’opera contemporanea è infatti la domanda: cosa riesce a smuovere le persone?”. Con quest’ultima stagione si conclude anche il mandato di Matthias Lošek, che con le sue scelte ha saputo conferire una chiara identità alle stagioni d’opera della Fondazione, proponendo format in grado di suscitare l’interesse di un pubblico sempre più attento e diversificato. “Ringraziamo Matthias Lošek – sottolinea la direttrice generale Monica Loss per aver perseguito l’appassionante e non semplice missione di portare l’opera contemporanea nella nostra regione. Grazie al suo lavoro siamo riusciti a realizzare importanti produzioni, valorizzando la ricchezza del nostro territorio e rafforzando sinergie con importanti istituzioni culturali italiane ed estere. Coltivare queste relazioni è vitale per far nascere e valorizzare idee e pratiche innovative ad ogni livello”.

   Mimì Alexandra Grigoras                              Rodolfo, poeta Alessandro Scotto Di Luzio

Fra novembre 2023 e marzo 2024 domineranno la scena tre storie a loro modo connesse con il presente, appassionanti e attuali: il 19 e il 21 novembre 2023 al Teatro Comunale di Bolzano e il 21 e 22 febbraio 2024 al Teatro Sociale di Trento, appuntamento con La bohème” di Giacomo Puccini in una produzione che vedrà la regia di Matthias Lošek e la direzione musicale di Timothy Redmond.
Il 21 gennaio al Teatro SanbàPolis di Trento e il 23 gennaio al Teatro Comunale di Bolzano sarà possibile scoprire l’opera vincitrice della quarta edizione del bando Fringe, “LORIT”, del compositore austriaco Marius Binder con la regia di Christina Constanze Polzer, il libretto di Robert Prosser e la direzione musicale di Christoph Huber.
È atteso invece a Bolzano, il 16 e il 17 marzo 2024, “Dorian Gray” con le composizioni di Matteo Franceschini, la regia e il libretto di Stefano Simone Pintor e la direzione musicale di Rossen Gergov.
Dopo “Toteis” e “Peter Pan – The Dark Side”, “Dorian Gray” è la terza opera commissionata dalla Fondazione Haydn a compositori dell’Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino. “Con la direzione artistica di Matthias Lošek – sottolinea il Presidente della Fondazione Haydn Paul Gasserla programmazione dedicata all’opera ha mosso dei passi coraggiosi nel segno dell’innovazione e della sperimentazione e raggiunto obiettivi importanti come la vittoria del Premio Abbiati per la messa in scena dell’opera “Written on skin”, l’ideazione di un concorso come Fringe, nuovo importante punto di riferimento per i talentuosi artisti del territorio che si misurano con il teatro musicale, e la realizzazione di tre importanti produzioni sull’asse Tirolo-Alto Adige-Trentino coinvolgendo artisti del calibro di Manuela Kerer, Wolfgang Mitterer e Matteo Franceschini”.

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