Rigoletto ma in altr’uomo qui mi cangio!
Allo Stresa Festival va in scena Rigoletto nella riduzione drammaturgica, musicale, allestita e ideata dal regista Gianmaria Aliverta, autore di una versione scenica, itinerante e immersiva grazie ad una coproduzione con la sua creatura, VoceAllOpera
22 – 23 luglio alle ore 20 a Orta San Giulio.
Il primo ed il secondo atto si svolgeranno nei giardini di Villa Bossi (comune di Orta) Per il terzo atto il pubblico verrà imbarcato su un motoscafo e traghettato sull’isola di San Giulio.
A Stresa Festival va in scena per la prima volta nelle sue sessantadue stagioni “Rigoletto” di G.Verdi nella riduzione drammaturgica e musicale ideata e rappresentata dal regista Gianmaria Aliverta. Il Maestro Mario Brunello, neo direttore artistico, ha voluto per l’anno in corso puntare sulla lirica formato tascabile riprendendo una tradizione ottocentesca dove ridurre gli organici e l’impianto delle opere era una prassi abbastanza diffusa. Per farlo ha deciso di affidarsi al regista e drammaturgo Gianmaria Aliverta, che soprattutto con VoceAllOpera, la sua creatura nata 13 anni fa proprio sul lago maggiore, porta le opere in contesti inusuali e a contatto con il pubblico: teatri di periferia a Milano, castelli, ville, parchi e metropolitane.
Lo spettacolo sarà itinerante e si svolgerà sullo stesso piano del pubblico, non ci saranno palcoscenici a separare il pubblico dagli interpreti, sarà una vera e propria esperienza immersiva; lo spettatore perderà la percezione di essere un mero ascoltatore e vivrà e condividerà le emozioni con gli stessi artisti.
Sul piano musicale Aliverta ha pensato ad un riadattamento orchestrale il cui punto di forza sarà la fisarmonica, a cui il direttore musicale dell’associazione Marco Alibrando ha aggiunto Clarinetto e Violoncello; tutta l’opera è stata pertanto trascritta dalla sapienti mani di Giacomo Mutigli.
“Sono felicissimo di poter arrivare qui dopo aver fatto un percorso decennale nelle più importanti fondazioni liriche europee, dopo aver inaugurato teatri importantissimi come il Real di Madrid, la Fenice di Venezia e molti altri, torno ora nei luoghi dove sono cresciuto, dove sono nato. Ringrazio Mario Brunello per avermi invitato e per aver creduto in me.
Con questo Rigoletto ho voluto rimettere l’attenzione sul travestimento, sul personaggio orrendo e informe che fece incuriosire Verdi. Quando Rigoletto andò in scena era la prima volta in assoluto che un’ opera lirica aveva come protagonista una persona deforme, un gobbo, un cattivo, una persona obbligata a divertire i potenti ma che cova nel suo corpo l’odio per il mondo intero, una figura che non si pente mai, che non si colpevolizza mai, che prende sempre la strada più semplice, quella di non farsi mai un esame di coscienza, di dare la colpa sempre al mondo, e persino al fato, alla maledizione.” Dice Aliverta che prosegue“Partendo da questi elementi imprescindibili della trama ho semplicemente spostato l’ambientazione temporale, che la censura dell’epoca aveva deciso di ambientare in una corte cinquecentesca, ai giorni d’oggi. Quindi cosa oggi ci può dar fastidio più di ogni altra cosa? Non certo una gobba finta di cui l’interprete si scorda per ergersi tutto diritto per fare qualche puntatura acuta; oggi quello che può davvero turbare il pubblico e fargli percepire Rigoletto come diverso, mostruoso, è a mio avviso l’aspetto sessuale; pensate ad un travestito, che ruolo può avere ancora oggi nella società? Cosa può essere consentito fare ad un uomo che si traveste da donna, può forse gestire allegramente una panetteria, fare il medico, essere direttore di banca? No, viene per lo più deriso e considerato ed usato solo a fini sessuali, per organizzare festini e orge, per fare qualche spettacolo d’intrattenimento in qualche locale come Drag Queen ma non certamente immaginato a svolgere una vita alla luce del sole facendo lavori comuni. Ecco, questo è quello che vedrete in questo particolare allestimento, vi accompagnerò in un’ esperienza unica nei meandri dell’ animo orrendo di Rigoletto, che usa la sua attitudine come pretesto, d’altronde il sottotesto che ho scelto per questa riduzione dice tutto: “ma in altr’uom qui mi cangio”.
Lo spettacolo verrà allestito in un posto che adoro e che ho voluto farvi conoscere con questo mio spettacolo itinerante.
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