Rigenerazione e ritorno alle origini, questa l’ambiziosa mission che caratterizza l’attività dell’Associazione Sant’Angelo: riportare ad un nuovo splendore il complesso di Sant’Angelo a Vicolabate, un antico centro storico, produttivo e spirituale dismesso da anni, che domina l’omonima collina nel cuore del Chianti. La chiesa di Sant’Angelo a Vico l’Abate viene citata per la prima volta negli elenchi delle decime della diocesi di Firenze alla fine del XIII secolo e costituisce il perno compositivo attorno al quale si dislocano ambienti di rappresentanza e annessi con funzione agricola. All’esterno, in asse con la navata, si estende il cosiddetto “orto del prete”, un giardino di pertinenza dove venivano coltivate essenze e ortaggi necessari per la sussistenza.
L’occasione di conoscere questo gioiello incastonato tra San Casciano Val di Pesa e Greve in Chianti è una delle tante attività proposte dall’Associazione: la messa in scena, tra gli olivi della storica chiesa, della pièce teatrale L’Acqua Cheta di Augusto Novelli a cura della compagnia La Soffianella (7 luglio 2024). La commedia, genuinamente interpretata, si svolge a Firenze, dove il vetturino Ulisse vive con la moglie Rosa e due figlie, Ida e Anita; la prima (l’acqua cheta) sembra la più seria e virtuosa, mentre la seconda non nasconde il suo amore per il falegname Cecco. Giunge alla casa un certo Alfredo, che si presenta come giornalista, per affittare una stanza da mamma Rosa; nessuno sa che in realtà è l’amante segreto di Ida. Ida e Alfredo, sulla base di un piano già stabilito, fuggono di nascosto durante la notte. Solo grazie all’aiuto del buffo aiutante di casa Stinchi e del falegname Cecco i due furtivi innamorati saranno riportati a casa, ottenendo il perdono dei genitori di Ida. Ida potrà così sposare il suo Alfredo e Anita convolare a giuste nozze con il meritevole Cecco.
Una bella serata, preceduta, tra l’altro, da un ricco buffet con i prodotti di Beppe “il Panaio di Mercatale” e i cui proventi son stati destinati ai progetti di cooperazione estera di AIAU ODV “Cooperazione internazionale per la formazione… per il diritto a non emigrare!”.
Un progetto nobile che scaturisce da una piccola comunità composta dagli abitanti e dalle aziende agricole della zona, che collaborano per riportare in vita l’intero complesso promuovendo attività agricole, sociali, culturali e spirituali che rispondano ai bisogni del territorio e restituiscano a Sant’Angelo la sua antica funzione produttiva e aggregante. Al centro, la comunità, intesa come condivisione di spazi, saperi ed emozioni, ma anche come fonte inesauribile di idee e innovazione.
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