Tanti progetto per questi mesi di settembre e ottobre per l’Accademia Filarmonica di Verona. Con una storia secolare che risale al 1543 l’Accademia risulta la più antica accademia musicale europea assumendo, già dalla metà del Cinquecento, una posizione di rilievo fra i principali centri di irradiazione del madrigale, soprattutto in virtù della prassi esecutiva a voci e strumenti
Dopo un periodo di stasi nel corso della seconda metà del Seicento, l’attività dell’Accademia Filarmonica riprese vigore all’inizio del Settecento, soprattutto sotto l’impulso di Scipione Maffei, grande erudito di respiro europeo e vero e proprio cuore e anima della “Compagnia” per tutta la prima metà del secolo. A lui si devono l’edificazione del Teatro Filarmonico, progettato da Francesco Galli Bibiena e inaugurato il 6 gennaio 1732 con La fida ninfa di Antonio Vivaldi (su libretto dello stesso Maffei), e l’ampliamento della raccolta lapidaria nata nel 1612 a seguito dell’affidamento alla Filarmonica da parte dei Rettori veneti della collezione del canonico Nichesola, fino a farla diventare l’attuale Museo Lapidario Maffeiano. Ultimato nel 1749 su disegno dell’accademico Alessandro Pompei, il Lapidario è il primo museo sorto in Italia con precisi intenti conservativi e didattici aperto al pubblico. Ma è alla musica che si è sempre dedicata promuovendo tante proposte musicali che contribuiscono al panorama musicale di Verona, oltre alle attività della Fondazione Arena di Verona.
Vertice dell’attività concertistica è Il Settembre dell’Accademia, festival di grandi orchestre e interpreti internazionali che, inaugurato nel 1992 e che ha visto succedersi sul palco del Teatro Filarmonico, fra gli altri, Berliner Philharmoniker, Wiener Philharmoniker, Filarmonica della Scala, Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, come una delle principali tappe italiane dei gran tour internazionali dei grandi complessi sinfonici trovando loro sede proprio in quegli spazi storici ovvero il Teatro Filarmonico o la Sala Maffeiana.
Perchè la musica non sia solo per un pubblico di esperti e appassionati ecco che con un percorso che si affianca ma non si sovrappone agli eventi maggiori.
Si tratta del progetto La Città al concerto che dall’11 settembre al 5 ottobre alla Sala Maffeiana e con l’eccezione del Requiem alla chiesa di San Nicola All’Arena promuove 3 appuntamenti di vario interesse dal recital lirico in onore di Puccini, al concerto di pianoforte alla musica sacra.
Naturalmente l’appuntamento di respiro internazionale è il ciclo di 5 concerti Il Settembre dell’Accademia con la Mahler Chamber Orchestra, Daniele Gatti con la Staatskapelle Dresden e Rudolf Buchbinder, l’ Orchestra nazionale di Santa Cecilia diretti da Giancarlo Noseda e il concerto di Mozart per due pianoforti e alla conclusione i Wiener Symphoniker come l’orchestra des Champs–Élysées.
Il rischio è che non si dà mai abbastanza attenzione a questi cicli sinfonici che fanno inserire realtà organizzative concertistiche italiane nel coordinamento tra i grandi festival internazionali europei d’oltralpe. Certo fa più tendenza andare a Lucerna, Salisburgo, Grafenegg, preferendo da parte di un pubblico melomane, la frequentazione dei medesimi programmi all’estero, non ritenendo le organizzazioni nostrane capaci di programmazioni di qualità e forse sfugge questa collocazione urbana e non turistica dei grandi eventi classici.
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