STAGIONE ARTISTICA 2021 AL TEATRO FILARMONICO di VERONA
8 gennaio – 31 dicembre 2021
https://www.arena.it/filarmonico/it

21 appuntamenti tra 6 operistici e 15 concerti: così si configura la Stagione artistica 2021 (8 gennaio 31 dicembre 2021) del Teatro Filarmonico della Fondazione Arena di Verona. Il calendario è stato presentato in presenza giovedì 17 dicembre dalla Sovrintendente alla Fondazione Arena di Verona nel foyer del Filarmonico alla presenza del Sindaco e dello staff dirigenziale con la precisa volontà di offrire certezze al complesso dei lavoratori della fondazione e non perdere il contatto con il pubblico, in remoto, tramite lo streaming, e offrire una prospettiva a quello in presenza affinché sostenga l’attività con gli abbonamenti. Poiché la programmazione musicale è calendarizzata in base alle previsioni, ipotetiche, di distanziamento del pubblico e quindi, nella certezza dell’incertezza, gli eventi da gennaio e fino a primavera saranno fruibili in digitale: inizierà dunque con la fruizione sui canali social Facebook, YouTube e sulla nuova webTV arena.it/tv dove, oltre ai concerti già disponibili, continua ad arricchirsi il calendario dei contenuti. La risposta del web ha già fatto registrare oltre 30.000 visualizzazioni complessive (con buona diffusione anche all’estero in quanto un terzo del pubblico è straniero), a conferma del gradimento per l’offerta artistica in relazione alle nuove forme di trasmissione.

2020. Orchestra Arena (Ennevifoto)

Il nuovo anno vedrà inoltre la collaborazione con l’emittente regionale Telenuovo per proseguire l’iniziativa nata per riaprire le porte del Teatro al pubblico, trasmettendo in chiaro le opere e i concerti della stagione artistica almeno fino al mese di marzo e pubblicizzati da una nuova grafica appositamente creata per il nuovo progetto “Filarmonico aperto…a casa tua” che con questi canali aprirà virtualmente le porte del Teatro a tutti i veronesi portando la grande musica nelle case e in quante più realtà possibili.

Creativit Heads Collective (Ph. Francesco de Luca)

Risulta una programmazione sostenibile, che potrà svolgersi in qualsiasi scenario, anche qualora dovessero permanere le criticità che si sta affrontando ormai da diversi mesi. Non sono cose scontate, come non è stato semplice riprogrammare, pensando alla diffusione musicale in distanziamento come sta a dimostrare la formulazione di tre bilanci di previsione nel corso del 2020. A conclusione, gli sforzi di andare oltre l’offerta tradizionale, di creare altri percorsi dove possibile di prestigio ma sostenibili, ha prodotto un sostanziale pareggio di bilancio con quanto era nelle disponibilità reali. Certamente il futuro non sarà lo streaming, perché la presenza di un pubblico reale, vivo e partecipe è l’essenza del teatro, ossigeno per gli artisti che avvertono la presenza degli spettatori, offrendo ad essi “anima e corpo”. In questa situazione occorre innovarsi e cercare altre strade, nel trovare nuovi stimoli e formulare nuove proposte. Lo dimostra l’articolazione del calendario concerti: dall’8 gennaio fino al 2 aprile in streaming, poi in presenza, fino a maggio, pausa Stagione Arena e da ottobre fino al Concerti di fine anno. Ogni appuntamento si presenta con una sua tematica monografica ben precisa, andando oltre al consueto repertorio o cercando, altre combinazioni di programmi per tema o strumento. Si potrà così ascoltare il Giuseppe Verdi dei quartetti d’archi nella versione orchestrale, assieme alla Messa di Amilcare Ponchielli, come le composizioni di Giovanni Bottesini per contrabbasso. Nel contempo, presentare nuovi solisti, nuovi direttori, assieme a graditi ritorni, sia che siano l’emergente direttore Diego Matheuz (direttore), il veronese Giampaolo Pretto (flauto), o giovani come la vincitrice del Premio di direzione d’orchestra G. Cantelli, Tianyi Lu, e il violinista siciliano Andrea Obiso, assieme agli affermati maestri (contrabbasso), Michele Campanella (pianoforte), Giovanni Sollima (violoncello). Consolidato il programma estivo Arena 2021, una linea di prudenza ha sotteso la programmazione della stagione Lirica del Filarmonico, stante le problematiche di compresenza in palcoscenico, proponendo allestimenti comprovati come il Barbiere di Siviglia di Rossini, nella regia di Pier Francesco Maestrini, già passata al Filarmonico nel 2015, e Dido and Aeneas di Purcell nel recentissimo allestimento del Teatro di Modena; nel contempo avviare una ricerca del poco praticato se non del desueto con la farsa di Amilcare Ponchielli, Il Parlatore eterno (direzione di Daniel Oren) associato al Tabarro di G. Puccini. Non mancano i nuovi allestimenti con la proposta di Zanetto di Pietro Mascagni (direzione Valerio Galli), Così fan tutte di Mozart, affidato ad un cast di giovani voci di esperienza consolidata e dal dittico del ‘900 composto da Voix Humaine di Francis Poulenc e Il Telefono di Gian Carlo Menotti (direttore Francesco Lanzillotta). Il tutto a seguire una visione di un percorso antologico di breve storia dell’opera, utile processo formativo e di ripasso per curiosi e esperti

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Laureata in Filosofia all'Università di Bologna e curatrice degli archivi comunali di Riva del Garda, ha seguito un corso di specializzazione in critica musicale a Rovereto con Angelo Foletto, Carla Moreni, Carlo Vitali fra i docenti. Ha collaborato con testate specializzate e alla stesura di programmi di sala per il Maggio Musicale Fiorentino (Macbeth, 2013), Festival della Valle d'Itria (Giovanna d'Arco, 2013), Teatro Regio di Parma (I masnadieri, 2013), Teatro alla Scala (Lucia di Lammermoor, 2014; Masnadieri 2019), Teatri Emilia Romagna (Corsaro, 2016) e con servizi sulle riviste Amadeus e Musica. Attualmente collabora con la rivista teatrale Sipario. Svolge attività di docenza ai master estivi del Conservatorio di Trento sez. Riva del Garda per progetti interdisciplinari tra musica e letteratura. Ospite del BOH Baretti opera house di Torino per presentazioni periodiche di opere in video.

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