MISSA SANCTI VIGILII
Un canto nuovo per la Cattedrale restaurata
Duomo di Trento
3 marzo 2023 – ore 20,30
Prima esecuzione assoluta
musica di Marco Taralli
testi originali di Pino Loperfido
Direttore Jordi Bernàcer
Mezzosoprano Veronica Simeoni
Baritono Simone Alberghini
Orchestra delle Alpi
Coro Filarmonico Trentino
Mo del Coro Sandro Filippi
Coro Voci Bianche della Scuola di musica C. Eccher – Val di Sole
Mo del Coro Marcella Endrizzi
Coro della SAT
Mo del Coro Mauro Pedrotti
DALL’IDEA ALL’ESECUZIONE
Commissionare musica sacra oggi, in particolare una Messa da eseguirsi durante la liturgia, è una sfida di non poco conto. Per l’Associazione Messa in Musica è stata la logica e semplice conseguenza di un percorso intrapreso fin dalla fondazione. L’Associazione ha infatti fra i suoi principali obiettivi quello di estendere la ricerca musicale a nuove commissioni, per creare un patrimonio di opere contemporanee che possa costituire un unicum nel panorama musicale.
Crediamo fermamente che la musica sacra, più di ogni altra, racchiuda nelle sue note una forza espressiva e potente che conduce al sublime, commuove gli animi e avvicina al divino. Dalla rassegna Avvento in Musica, che in nove anni ha portato all’ascolto più di trenta opere composte per accompagnare la preghiera, nasce la Messa che offriamo oggi alla città di Trento nella sua cattedrale, tornata finalmente all’antico splendore.
Dove, se non qui, aveva senso dare vita a una esecuzione che attraversa il tempo per trovare nella contemporaneità delle note del Maestro Taralli e delle parole del poeta Loperfido lo spirito di una tradizione antica? Missa Sancti Vigilii è la seconda tappa di un percorso iniziato a Bologna nel novembre 2021 con l’esecuzione di Cantus Bononiae nella cattedrale di San Petronio. Le storie di queste due città, ponti tra culture ed entrambe sedi del Concilio, si incrociano e si integrano, grazie anche al titanico lavoro di documentazione che ne seguì. Da Bologna a Trento la nostra messa trasporta dunque la propria capacità di coinvolgere e unire diverse e molteplici sensibilità. Un ringraziamento di cuore va a tutti coloro che hanno creduto e contribuito alla costruzione di questo progetto, che non è un traguardo, bensì un punto di partenza ben saldo in una tradizione che guarda lontano.
Annalisa Lubich – Presidente Associazione Culturale Messa in Musica
LE RAGIONI DELLA MUSICA
Perché comporre musica sacra oggi?
Quando mi è stata proposta la composizione di una Messa da eseguirsi durante la liturgia ho riproposto a me stesso la domanda che alcuni ancora pongono. La risposta è certamente affermativa, poiché sono convinto ci sia la necessità di dare voce alla parte sacra della nostra anima, è importante rispondere all’urgente bisogno di “portarla fuori di noi” con un linguaggio contemporaneo, un linguaggio che sia in grado di emozionare l’anima dell’umanità del III millennio. La musica sacra possiede la forza di porre la nostra anima di fronte agli aspetti più profondi della propria spiritualità, ha la capacità di darle un corpo ed una voce e materializzarla fuori di sé, tanto da riuscire a
coinvolgere chi la ascolta fino a far sentire ognuno parte di un’unica grande catena, proprio perché la spiritualità passa attraverso quelle che sono le sfere più profonde dell’anima di ognuno ed il messaggio che si vuole trasmettere intende ritrovare quei concetti di universalità che riescano a coinvolgere la parte più intima di ognuno, a prescindere dal credo di appartenenza. La Messa che mi è stata commissionata
si servirà dunque della forza espressiva della lingua latina e del moderno italiano, che da essa deriva. Pertanto, al suono del latino, veicolo indispensabile per trasportare con la musicalità delle sue parole sacre il significato più profondo dell’Ordinarium Missae, si andrà ad affiancare il suono della lingua italiana, quasi a creare una sorta di Proprium ad hoc per la celebrazione, i cui testi originali sono stati per l’occasione commissionati alla talentuosa penna di Pino Loperfido.
La sonorità di base è di puro stampo classico: orchestra completa, due solisti (uomo – donna) entrambi scelti nel proprio registro “centrale” (Mezzosoprano – Baritono), Coro classico a 4 parti cui si contrappone una compagine di Pueri Cantores, che con il loro suono puro e cristallino completeranno la tavolozza di sonorità tradizionali. Ma proprio qui, fra queste magiche montagne, non poteva mancare la sonorità di una compagine corale virile, che risuona in questi luoghi praticamente da sempre, vera tradizione dei
magici luoghi del Concilio.
Tra gli artisti parte di questo progetto il mezzosoprano Veronica Simeoni è stata disponibile ad un breve scambio di idee sul senso di questo evento da parte di un artista lirico di esperienza internazionale. Attiva con un repertorio che comprende i maestri francesi che hanno reso importante questo tipo di voce come protagonista assoluta, pensiamo a Samson et Dalila (di Camille Saint-Saëns), Carmen (di Bizet), L’Africaine (di Meyerbeer) con accanto tutti i ruoli nell’opera italiana scritti per questo registro, Adalgisa dalla Norma, Azucena da Trovatore, La Contessa di Eboli dal Don Carlo, Amneris dall’Aida, La principessa di Bouillon dall’Adriana Lecouvreur, si è imposta in ruoli forti che richiedono carattere e voce che sappia espandersi nell’ampia gamma della scala cromatica. Veronica Simeoni è anche attiva nell’ambito concertistico in recital, soprattutto dedicati alla musica francese, come partecipe delle grandi composizioni di musica sacra. In questa situazione come voce solista, assieme al collega baritono Simone Alberghini, è presente a Trento per un appuntamento importante con la “Missa Sancti Vigilii”: Un canto nuovo, del compositore aquilano Marco Taralli, su un testo commissionato a Pino Loperfido occasione per la presentazione dei restauri del Duomo di Trento.
“È un piacere per me cantare a Trento. Ho avuto questa bellissima occasione grazie al Maestro Taralli, che ha composto il Cantus Sancti Vigilii, per la Cattedrale rinnovata. Una proposta dell’Associazione Messa in Musica con la collaborazione di Arcidiocesi di Trento. Io amo la musica sacra, il mio repertorio comprende pagine immense, come il Requiem di Verdi o lo Stabat Mater di Rossini, ma amo anche la musica contemporanea e quando mi è stato proposto questo progetto ho subito accettato con grandissimo piacere. È vero che il repertorio contemporaneo spesso viene “snobbato” o considerato poco perché si pensa che non entrerà mai nei cartelloni e nelle stagioni. Ma in fondo anche alla prima di Carmen, che fu un fiasco tra le altre cose, nessuno avrebbe mai immaginato che potesse diventare l’opera più popolare del mondo. Quindi l’idea di un pezzo sacro contemporaneo mi alletta moltissimo! Il progetto, inoltre, di affiancare musicisti professionisti a musicisti che non lo fanno di professione mi piace ancora di più, c’è sempre un arricchimento nello scambio reciproco, per tutte queste ragioni essere presente a Trento per questo evento mi emoziona molto e mi stimola, oltre ad essere insieme ad un gruppo di musicisti sono anche al fianco di un gruppo di colleghi e amici. Grazie a voi per questo progetto”
Programma di sala