Brescia, Teatro Grande, 18 maggio 2023, ore 20.00
60° FESTIVAL PIANISTICO INTERNAZIONALE DI BRESCIA E BERGAMO 2023
Katia e Marielle Labèque duo pianistico
Claude Debussy (1862-1918)
Épigraphes Antiques
(versione originale per due pianoforti)
Franz Schubert (1797-1828)
Fantasia in fa minore op.103 D940
Maurice Ravel (1875-1937)
Ma mère l’Oye
(versione originale a quattro mani)
Leonard Bernstein (1918-1990)
Songs from West Side Story
(arr. Irwin Kostal)
Katia e Marielle Labèque sono famose in tutto il mondo, grazie anche al grande sostegno del mondo della discografia internazionale, fin dalla loro carriera iniziata in giovanissima età, quando hanno raggiunto la fama internazionale grazie all’esecuzione della Rapsodia in blu di Gershwin (uno dei primi dischi d’oro della musica classica). Vivono in perfetta simbiosi artistica l’una all’altra, fedeli anche ad uno stile essenziale nel look costituito da pantaloni e T-shirt nere, giacche, nulla che distragga dalle note e dall’esecuzione. Essenzialità anche nell’interpretazione indirizzata a quella rara scrittura per due pianoforti, piuttosto che a quattro mani, spaziando dal barocco alla contemporaneità. Tra l’altro Katia Labeque ha intrapreso anche un percorso parallelo solistico nella musica jazz e pop che l’ha portata a suonare con Sting, Chick Corea e Herbie Hancock nel progetto Shape of my heart del 2009, o al recente album Dream House Quartett del 2023 dove, in duo con Marielle, colloquia con David Chalmin e Meredith Monk, dimostrando versatilità nell’approccio alla contemporaneità versione pop. A Brescia hanno presentato, sia per due pianoforti che a 4 mani, un programma essenzialmente di tradizione tra il Debussy degli Épigraphes Antiques, la Fantasia in fa min op. 103 di Franz Schubert, e la raccolta Ma mère l’Oye di Maurice Ravel, forse la composizione più famosa per pianoforte a 4 mani, con una incursione nel repertorio popolare con una serie di arrangiamenti di Irwin Kostal da West Side Story di Leonard Bernstein. La lettura dei due capolavori di scuola francese, è stata dominata da leggerezza nell’esecuzione caratterizzata da una interpretazione intima e molto raccolta, che caratterizza la scrittura di questi brevi brani come piccoli acquerelli dai teneri colori, che purtroppo ha corso il rischio di disperdersi nella grande sala del Teatro Grande.
Molto più incisiva la lettura di Schubert condotta a 4 mani, dove è emersa anche la gerarchia insita nel duo con Katia, la maggiore, che si fa conduttrice dell’armonia, e con Marielle che conduce in maniera solida il piano secondo dei bassi, in costante dialogo e sostegno, sonoro. Il virtuosismo viene lasciato alle riconoscibili melodie di Bernstein in arrangiamento che rielabora in maniera libera alcuni temi di West Side Story. Il pubblico abbastanza eterogeneo come età, che come sempre sostiene con la sua presenza il festival, si è sentito appagato dall’esibizione e ha generosamente ripagato con ripetute ovazioni e richiami alla ribalta le due artiste che si si sono presentate mano nella mano a sottolineare l’indissolubile legame tra le due sorelle pianiste. E Katia e Marielle Labèque non si sono risparmiate rilasciando come bis il Movement IV di Phil Glass, a loro dedicato, e altri passaggi da Bernstein, un modo emblematico del loro essere nella contemporaneità musicale.
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