Corrispondenze

Firenze. La Histoire de Carmen al Maggio Fiorentino per le scuole con il progetto didattico di Venti Lucenti

Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
Lunedì 5 giugno 2023 ore 10.30 (data riservata alle scuole)
LXXXV FESTIVAL DEL MAGGIO MUSICALE FIORENTINO
LA HISTORIA DE CARMEN
da Carmen di Georges Bizet
Nuovo allestimento del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino in coproduzione con Venti Lucenti.
In collaborazione con l’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino.
Prima rappresentazione assoluta.
Un progetto di Fondazione CR Firenze a cura di Venti Lucenti.
In collaborazione con la Fondazione del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino e l’Assessorato all’Educazione, Welfare e Immigrazione del Comune di Firenze.
Regia, scrittura scenica e costumi Manu Lalli
Direttore e maestro concertatore Giuseppe La Malfa
Musica Georges Bizet
Orchestra Giovanile Italiana
Scene Daniele Leone
Luci Andrea Locorotondo
PERSONAGGI E INTERPRETI
Attori Stefano Mascalchi, Gabriele Zini, Chiara Casalbuoni, Roberto Salemi
Carmen (mezzosoprano) Aleksandra Meteleva
Don José (tenore) Alfonso Zambuto
Escamillo (baritono) William Hernandez
Attori / Coro di voci bianche Studenti del Progetto “All’Opera… Le scuole al Maggio!”
Maestri Preparatori Coro Saverio Mancuso, Anastasiya Byshlyaha, Diana Gaci Scaletti
Studentesse in PCTO
– Liceo Musicale Alberti/Dante Giulia Galtieri, Giulia Mastrullo, Chiara Rotoli
– Liceo Classico Michelangiolo Miriam Marcone, Martina Polonelli, Alice Rizzetto, Emma Tarducci, Matilde Troncati
Attrezzeria e Costumi realizzati dal Laboratorio Venti Lucenti in collaborazione con i reparti Attrezzeria, Sartoria, Trucco e Parruco del Teatro del Maggio

900 alunni delle 3 e 4 classi delle scuole elementari fiorentine e dintorni è stato il pubblico che ha riempito la sala Mehta del Teatro del Maggio Fiorentino scuole che hanno aderito al progetto Progetto All’opera…la scuola al Maggio. Mesi intensi di preparazione per uno spettacolo che ha coinvolto direttamente in palcoscenico, in veste di attori e coro di voci bianche, 300 studenti delle scuole primarie di Firenze che hanno aderito tramite “Le Chiavi della Città”, e 2500 studenti da provenienti da 16 comuni della Toscana (province di Firenze, Pisa, Arezzo, Pistoia) che cantavano dalla platea durante le recite della mattina riservate alle scuole.

Michele Monasta

Questi sono i numeri di partecipazione per La Historia de Carmen, da Carmen di Georg Bizet una realizzazione creata apposta per le scuole toscane che a vari livelli di impegno chiedono di partecipare. Spettacolo realizzato dalla ideazione e regia di Manu Lalli per la stagione dell’85° Festival del Maggio Fiorentino, che prevede oltre a tre turni per le scuole alla mattina anche altrettante repliche serali per il pubblico “normale”; si tratta di opere che hanno il corrispondente nella stagione principale di solito in parallelo. Se può essere scontato che scuole assistano a spettacoli lirici o a eventi che spieghino l’opera lirica ai bambini e ragazzi, meno scontato che a essere in palcoscenico come figuranti, cori siano gli stessi ragazzi.

ph. Michele Monasta

E’ questo in sostanza la peculiarità del progetto di Manu Lalli nella sua oltre decennale esperienza (sono 16 i titoli prodotti) di confezionare tale forma di didattica musicale, articolata in varie proposte, finalizzate a raccogliere il maggior numero di adesioni di giovanissimi partecipanti attorno al progetto di far conoscere l’opera lirica. Non chiamateli però spettacoli per ragazzi perchè nulla della trama dell’opera è semplificata o edulcorata; certamente la trama principale è ridotta nella durata di un’ora e mezza, vengono selezionati gli episodi salienti della partitura musicale con i cantanti allievi dell’Accademia del Maggio Musicale. Il tutto in una cornice narrativa scritta dalla Manu Lalli stessa che crea motivazioni di riflessione su queste storie, inventante, ma che riflettono vicende umane reali passate, presenti e future. Non si tratta di attualizzazione ma di far emergere la contemporaneità delle problematiche umane insite nella trame d’opera, sia in quelle dove predomina l’aspetto ironico e comico come per quelle tragiche.
E toccata a Carmen, titolo inserito nella stagione principale del Festival di Carnevale 2023, con il suo tema di libertà, di donna liberà capace di dire sì o no a chi vuole e quando vuole, vittima della sua stessa libertà di amare, emblema di tragedie passate e presenti.

ph. Cristina Andolcetti

Il narratore, un Prosper Mérimée che cerca di prendere in mano la scrittura della vicenda di Carmen, si chiede se è lecito cambiare un finale ad una storia che non piace già accaduta: ciò è impossibile, ma si può intervenire prima che la storia abbia quel finale. Un sottile monito a chi tenta di riscrivere le trame liriche che non piacciono, ma cercando di spiegare che in queste storie, se pur inventate, esiste sempre qualcosa di vero. Sono gli attori Stefano Mascalchi (Prosper Mérimée), Gabriele Zini (Dancairo), Chiara Casalbuoni (Frasquita), Roberto Salemi (Remendado) che disvelano la vita di Carmen lasciando che siano Don Josè (Alfonso Zambuto) e Carmen stessa (Aleksandra Meteleva) con Escamillo (William Hernandez) a cantare i momenti salienti della loro vicenda, nella data della visione dello spettacolo. Voci giovani in formazione ma già in possesso nell’essere nei personaggi capaci già di confrontarsi con il palcoscenico e a confrontarsi con un pubblico assai particolare: scolaresche che hanno seguito in magistrale silenzio lo svolgersi dello spettacolo, pronti ad intervenire, preparati nel corso di laboratori appositamente predisposti durante l’anno scolastico, ad un apposito cenno del direttore d’orchestra, il tutto con il massimo ordine e in assieme come altro coro di rinforzo nella Marcia dei Monelli, Avec la garde montante e nei due momento del Toreador, in francese.

ph. Michele Monasta

In buca l’Orchestra Giovanile Italiana diretta da Giuseppe La Malfa che ha gestito i propri interventi musicali a sostegno del canto con estrema leggerezza e musicalità. Costumi e scene riconducevano il giovane pubblico della Spagna colorata contestuale alla vicenda a cura dei reparti di sartoria e attrezzeria del teatro. Finale di emozione con la vicenda finale di Carmen affidata al ricordo di tante donne uccise come lei da un amore malato con la deposizione di una foto un fiore fiori e un cero, a monito di una storia del passato, forse anche inventata, che non sia più storia del presente e del futuro. Alla fine grida di entusiasmo hanno accolto tutti gli artefici dello spettacolo al rito degli applausi a dimostrazione che il gioco del teatro e della musica sa catturare le giovani generazioni se fatte con proposte chiare e in relazione con la realtà della narrazione.

ph. Michele Monasta

 

Federica Fanizza

Laureata in Filosofia all'Università di Bologna e curatrice degli archivi comunali di Riva del Garda, ha seguito un corso di specializzazione in critica musicale a Rovereto con Angelo Foletto, Carla Moreni, Carlo Vitali fra i docenti. Ha collaborato con testate specializzate e alla stesura di programmi di sala per il Maggio Musicale Fiorentino (Macbeth, 2013), Festival della Valle d'Itria (Giovanna d'Arco, 2013), Teatro Regio di Parma (I masnadieri, 2013), Teatro alla Scala (Lucia di Lammermoor, 2014; Masnadieri 2019), Teatri Emilia Romagna (Corsaro, 2016) e con servizi sulle riviste Amadeus e Musica. Attualmente collabora con la rivista teatrale Sipario. Svolge attività di docenza ai master estivi del Conservatorio di Trento sez. Riva del Garda per progetti interdisciplinari tra musica e letteratura. Ospite del BOH Baretti opera house di Torino per presentazioni periodiche di opere in video.

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