di Fabio Larovere *
Macerata, Sferisterio, 22 luglio 2023, ore 21.00
Giuseppe Verdi
La traviata
Melodramma in tre atti
Libretto di Francesco Maria Piave dal dramma
La dame aux camélias di Alexandre Dumas figlio
DIRETTORE DOMENICO LONGO
REGIA HENNING BROCKHAUS
SCENE JOSEF SVOBODA
COSTUMI GIANCARLO COLIS
COREOGRAFIE VALENTINA ESCOBAR
LUCI HENNING BROCKHAUS E FABRIZIO GOBBI
VIOLETTA VALÉRY NINO MACHAIDZE
FLORA BERVOIX MARIANGELA MARINI
ANNINA SILVIA GIANNETTI
ALFREDO GERMONT ANTHONY CIARAMITARO
GIORGIO GERMONT CLAUDIO SGURA
GASTONE CARMINE RICCIO
IL BARONE DOUPHOL ALBERTO PETRICCA
IL MARCHESE D’OBIGNY STEFANO MARCHISIO
IL DOTTOR GRENVIL GAETANO TRISCARI
GIUSEPPE ALESSANDRO PUCCI
UN DOMESTICO DI FLORA GIANNI PACI
UN COMMISSIONARIO GIANLUCA ERCOLI
FORM-Orchestra Filarmonica Marchigiana Coro lirico marchigiano “Vincenzo Bellini”
Maestro del coro Martino Faggiani Banda Salvadei Allestimento dell’Associazione Arena Sferisterio
Premio Abbiati 1993 dell’Associazione Nazionale Critici Musicali
FORM-Orchestra Filarmonica Marchigiana
Coro lirico marchigiano “Vincenzo Bellini”
Maestro del coro Martino Faggiani
Banda Salvadei
Allestimento dell’Associazione Arena Sferisterio
Premio Abbiati 1993 dell’Associazione Nazionale Critici Musicali
Accusa il passare del tempo ma, nel complesso, l’ormai mitica “Traviata degli specchi”, firmata da Henning Brockhaus con le scene di Josef Svoboda, regge. Nato per il gigantesco spazio dello Sferisterio, l’allestimento ha girato il mondo ed è tornato più volte a Macerata, dove il pubblico della prima del 59 Festival lo ha lungamente applaudito. L’impatto scenografico è di innegabile suggestione, sia nelle feste del primo e del secondo atto (belle le coreografie di Valentina Escobar), sia nei momenti più raccolti. Tuttavia- come noto, ormai – si fa urtante al termine dell’opera, quando il grande specchio che costituisce di fatto la scenografia (riflettendo i tappeti che di volta in volta fanno da sfondo all’azione) si inclina al punto da riflettere platea e gradinate, opportunamente illuminate. Così, noi spettatori assistono alla morte di Violetta in una atmosfera straniante, per la quale la finzione svelata paradossalmente inchioda ancor di più alla verità di una storia di drammatica solitudine.
Traviata, si sa, è opera da primadonna e a Macerata la primadonna c’è: Nino Machaidze non solo offre a Violetta una figura seducente e incisiva nella recitazione, ma soprattutto la forza di un canto di grande intensità emotiva. La particolare consistenza di un timbro prezioso nei centri e nei gravi, si unisce, nella cantante georgiana, alla sensibilità di un’interpretazione che piega la musica a un fraseggio sempre vario e partecipe. Al suo fianco l’Alfredo di Anthony Ciaramitaro, la cui prestazione è in crescendo: la voce, omogenea nei vari registri, ha un colore schiettamente tenorile, l’interprete si assesta su una certa genericità. Claudio Sgura, chiamato all’ultimo a sostituire l’indisposto Roberto De Candia, porta a casa con onore il ruolo di Germont padre. Tra i comprimari, spicca il tonante marchese d’Obigny di Stefano Marchisio. Domenico Longo, sul podio dell’orchestra Filarmonica Marchigiana, propone una lettura che talvolta fatica a trovare un equilibrio tra il giusto respiro per il canto e il vigore un po’ eccessivo di alcuni passaggi. Bene fa – al netto di qualche fisiologico squilibrio – il coro istruito da Martino Faggiani.
*Ringrazio Fabio Larovere
per aver voluto condividere le sue recensioni musicali in questo corso di questa stagione estiva.
Docente presso presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Brescia di Storia dei valori artistici del territorio ed è stato docente di Didattica museale presso l’Accademia santa Giulia di Brescia. Giornalista, scrittore, promotore di eventi culturali, in qualità di critico musicale ha collaborato e collabora con Giornale di Brescia, Bresciaoggi, La Voce del Popolo, Brescia Musica; è critico musicale per il Corriere della Sera, edizione di Brescia, e collabora con il mensile L’Opera. International magazine e con il sito Connessi all’Opera. È autore di spettacoli rappresentati e da lui stesso condotti nell’ambito di importanti festival quali LeXgiornate di Brescia, Armonie sotto la Rocca, Settimane Musicali Bresciane. Come organizzatore, ha promosso la festa per il bicentenario del Teatro Grande di Brescia e le Passeggiate letterarie nel centro storico della città.