Teatro Regio Torino | 12-13 ottobre 2024
Manon Lescaut di Giacomo Puccini su libretto di Luigi Illica, Domenico Oliva e Marco Praga.
Dirige Renato Palumbo. Personaggi e interpreti: Erika Grimaldi nel ruolo del titolo, Roberto Aronica in quello di Renato Des Grieux, Alessandro Luongo è Lescaut e Carlo Lepore Geronte di Ravoir; nei due ruoli principali si alternano Maria Teresa Leva e Carlo Ventre. Completano il cast: Giuseppe Infantino (Edmondo), Didier Pieri (lampionaio, maestro di ballo), Reut Ventorero (musico), Janusz Nosek, baritono del Regio Ensemble, è sergente degli arcieri e oste, Lorenzo Battagion (Il comandante di marina), Pierina Trivero, Manuela Giacomini, Giulia Medicina e Daniela Valdenassi (madrigalisti).
Manon di Jules Massenet su libretto di Henry Meilhac e Philippe Gille,
Dirige Evelino Pidò. Personaggi e interpreti: Ekaterina Bakanova (Manon Lescaut), Atalla Ayan (Des Grieux), Roberto Scandiuzzi (Il conte Des Grieux) e Björn Bürger (Lescaut). Nei ruoli principali si alternano rispettivamente: Martina Russomanno, Andrei Danilov, Ugo Rabec, Ramiro Maturana. Completano il cast: Thomas Morris (Guillot de Morfontaine), Allen Boxer (Monsieur de Brétigny), Ugo Rabec (l’oste), Olivia Doray (Poussette), Marie Kalinine (Javotte), Lilia Istratii (Rosette), Alejandro Escobar (una guardia), Leopoldo Lo Sciuto (altra guardia), Roberto Miani (un mercante), Marco Sportelli (M de Chansons), Giovanni Castagliuolo (M de Elixir), Andrea Goglio (cuciniere), Junghye Lee (una commerciante).
L’iconica figura di Manon Lescaut, creata da Antoine François Prévost e resa immortale da compositori come Auber, Massenet e Puccini, è al centro della trilogia Manon Manon Manon al Teatro Regio di Torino. Chi è Manon? Un’anima inquieta, sospesa tra innocenza e perdizione, tra l’amore che cerca e la voglia di lusso che la spinge. Guidata da un’irrefrenabile sete di libertà e piacere, è però intrappolata in un destino tragico che finisce per distruggere lei e chiunque la circondi. Sotto la regia unica di Arnaud Bernard, il progetto esplora le diverse sfaccettature di Manon attraverso il cinema francese.
Ad aprire la trilogia la Manon di Puccini, con un allestimento ispirato al cinema degli anni ’30, in particolare al realismo poetico. Tuttavia, l’elemento cinematografico resta solo una cornice estetica, con inserti di pellicole proiettate che non sembrano pienamente integrati nella narrazione. Lo spettacolo, ad ogni modo, scorre bene grazie alle scenografie di Alessandro Camera e ai costumi di Carla Ricotti, dominati dal bianco e nero, a cui le luci di Fiammetta Baldisseri aggiungono eleganza.
La Manon di Massenet si distingue, invece, come un piccolo capolavoro. Qui, Bernard fonde cinema e teatro in modo fluido, ispirandosi al film La Vérité di Clouzot, con Brigitte Bardot. Manon diventa Dominique, la protagonista del film, creando una forte simbiosi tra i due mondi. In questo caso, il cinema diventa parte integrante del dramma, trasformandosi da semplice espediente visivo a elemento narrativo cruciale.
A livello musicale, l’Orchestra e il Coro del Teatro Regio, diretti da Renato Palumbo per Puccini e Evelino Pidò per Massenet, offrono prestazioni di altissimo livello. Palumbo dirige con energia e pathos, donando all’orchestra una sonorità intensa (a tratti a discapito dell’equilibrio con il palcoscenico). Pidò, al contrario, adotta una direzione più raffinata e dettagliata, ponendo attenzione alle dinamiche e al fraseggio. Sul fronte delle voci, la Manon Lescaut di Erika Grimaldi risulta tecnicamente solida, pur mancando di intensità drammatica in alcune delle scene più coinvolgenti. Roberto Aronica, nel ruolo di Des Grieux, si distingue per potenza vocale e slancio ma appare limitato nella varietà interpretativa. Carlo Lepore, nei panni di Geronte, e Alessandro Luongo come Lescaut, si rivelano efficaci nei loro ruoli.
Nella Manon di Massenet, la protagonista Ekaterina Bakanova regala una performance molto più incisiva e affascinante. Con una vocalità agile e un’interpretazione sensibile, riesce a incarnare pienamente il personaggio. Atalla Ayan offre un Des Grieux delicato e intenso, creando una forte intesa con la protagonista. Anche il cast di supporto, tra cui Björn Bürger (Lescaut) e Roberto Scandiuzzi (Conte Des Grieux), è eccellente.
Il pubblico accoglie le due serate con calore, premiando soprattutto la messa in scena di Massenet per la sua capacità di fondere musica, cinema e teatro in modo coinvolgente. La trilogia Manon Manon Manon si dimostra un progetto ambizioso e riuscito, con il Teatro Regio di Torino che ancora una volta si conferma un’eccellenza nel panorama operistico internazionale.
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