Rispondiamo, dalla torre, al segno della mano dei due ingeneri dell’Arsenale e del capo cantiere, mentre ci allontaniamo. Abbiamo caricato il fresco in poco tempo e l’equipaggio si è stropicciato le gambe allungo la piattaforma o ha fumato un po’ più lontano dal sommergibile. Siamo di nuovo in mare con un ordine di missione e a caccia di un artista di quale parliamo da l’inizio, ma che si è tenuto sempre allontanato dal faccio del nostro sonar: Anansi.
– Capo centrale è da quando che siamo a conoscenza del File su Anansi?
– Dalla nostra prima missione nel 2014… Da lì scaviamo fino a “Still” del 2009, poi ”Il sole dentro me” e la sua apparizione San Remo. Il suo taglio di dreadlocks e apparso sulla pagina in 2014 con il sottotitolo: “automutilazione 2” perché il “automutilazione” era “Tex” il video di Felix Lalu in quale si tagliava la treccia della barba. Da lì; ciao reggae limitativo (?) Stefano preferisce il blues o la compagnia di Alice Righi al rifugio Bindesi per la ormai ribattezzata Balcony TV. Ovviamente si è fatto notare sul disco dei Joy Holler con un remix da gara. Scrive, compone e registra per sé. Su questo EP Stefano ha suonato, programmato e cantato tutto lui, tranne: suo fratello Simone Bannò che aggiunge cori su “Mamma e Anna”. Cveta Majtanovic che fa cori su “La gente” e “Countryboy”. Il già super schedato Luca Olzer che suona l’organo Hammond su “Countryboy” Poi l’EP è stato mixato da Mauro Iseppi all’Old Country Studio di Ravina (TN) e masterizzato da Maurizio Biancani alla Fonoprint di Bologna. Il video di “Mamma e Anna” è di Joe Barba. Ci appare Valentina Sega e Noah. Piero Fiabane si incarica della promozione di questo nuovo lavoro.
– E ora siamo a caccia di un EP di quattro tracce che certifica il suo sogno di entrare a l’European Space Agency per orbitare sopra le nostre teste. Jones niente di nuovo?
– Niente ancora capitan.
Io trovo un po’ strano questo cambio sul mercato musicale… adesso va più l’EP. Come confermato da Reversibile, Bob and the Apple e l’annotazione “parte 1” presente su la copertina sembra suggerire che ci sarà una parte 2. Economicamente siamo li. Negli anni 70, 80 o 90 tutti avevano ancora un budget anche nelle famiglie più modeste per la cultura o il divertimento. Al giorno della depravazione bancarie e della restrizione economica il sacrificio si fa sui piaceri, e le spese si concentrano sull’essenziale, mentre una selezionata parte della popolazione, non sa più cosa fare de suoi soldi. Comunque il teasing rimane lo stesso: dopo la prima uscita, bisogna preparare il successo della seconda parte. Il risultato finale? Un album a rate…. e di questo sono un po’ triste. Economicamente comprare musica diventa una possibilità a quale una grossa parte della popolazione non ha più accesso. (Più di 9 milioni di francesi che LAVORANO sono sotto la soglia della povertà in 2020, 19 milioni in Germania, in Italia una persona su 4) Comunque siamo li.
– Segnale! Nel 090, rotta nel 179, distanza 21 miglia, velocita 10 nodi, profondità 030, distanza minima 17 miglia nel 135.
– Grazie Jones! Capo, Jenkins, mettiamo tutto in moto, cominciamo.
Modo strano di iniziare questo EP nella calma e la semplicità di “Tutto OK”; il brano comporta due elementi, la voce vicina e intima che si appoggia su un semplice ukulele alle battute snudate e meccaniche. Orchestrazione inesistente, la canzone ci appare nella sua più basilare forma. Solo il sospiro finale ci indica che in fondo le cose potrebbero andare meglio e che in somma il tutto ok è accettato più che necessario e che si potrebbe anche fare senza. E un Carpe diem letto ad alta voce.
“La gente” descrive un branco di giovani di classe sociale confortevole, quasi preoccupati dalla crisi, che esistono un po’ ovunque. Batteria, basso, tastiere, chitarra ritmica, abbiamo tutto Stefano nella capacita di suonare tutti strumenti. Apprezziamo i cori a strati di Cveta Majtanovic che riempie spessore dopo spessore il contorno dei ritornelli. C’è un assolo di chitarra un po’ scucito che ci prepara al finale della canzone rappresentato da un ultimo ritornello consolidato dalle sue distintive rime conclusive. “Non abbiamo più nemici, ma nemmeno tanti amici”. Storia di descrivere il loro livello di aggregazione sociale.
Traccia faro del EP e promosso da un altro video di Joe Barba “Mamma e Anna” tratta dell’apparizione dichiarate di copie di stesso sesso. Il mondo è in progresso su certi soggetti, ma isolotti di resistenza esistono intorno a noi. Specialmente quando bambini sono di mezzo e la normalità civile si preoccupa della loro educazione o anche se diventeranno omosessuali al loro turno. Niente inquietudini gente, l’omosessualità è come la santità: non è ereditaria.
Traccia interessante “Country boy” sorprende dal suo ritmo da tartaruga col freno a mano. Luca Olzer sfodera il suo leggendario Hammond per tingere di Mississippi l’atmosfera generale, confermata dalla presenza da una breve slide-guitar nel secondo verso. Ancora una bella presenza di Cveta Majtanovic agli cori che rialza il finale di suoi interventi.
Mi sto chiedendo di quale pasta sarà fatta la parte 2 del prossimo EP, magari ci troveremo una traccia spaziale per incollare alla copertina esplorativa. Comunque Anansi torna sul davanti del palco e lasciamo un gavitello, casomai la parte due arriva prima della fine dell’anno… se no… saremo ancora in giro nel 2021, ma non c’è più modo di “toccar legno” abbordo il Wyznoscafo per certificarlo.
– Secondo… Andiamo pieno Est per 20 miglia e passiamo la zona al sonar, storia di annusare qualche presenza…
– Aye, aye sir!
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