TMA-Wyznoscafo

[Wyznoscafo tappa 61] Rich Machines album Leones

E l’Interfono della mia cabina a tirarmi del mezzo sonno in quale ero. Tanto non potevo veramente addormentarmi del tutto, occhi chiusi ma cosciente, ero perso nei miei pensieri. So che è il Secondo da l’altra parte del filo e indovino il motivo per quale chiama.
– Capitan, Jones ha beccato un segnale, proprio sulla nostra strada verso la base, uno schedato; Rich Machines, siamo già nella sua scia…
– Arrivo subito.
Ci sono pochi passi fra la mia camera e il centrale, il rumore del telex cresce progressivamente mentre mi avvicino, incrociando qualche marinaio della propulsione nella stretta corsia, poi la febbrilità del Centrale ridiventa la norma circondante. Il secondo mi descrive la situazione:
– E nel 350, fa rotta nel 340 come noi, distanza 9 miglia, velocita 5 nodi come noi, profondità 060 come noi…
– Grazie Secondo…  Capo? Hai qualcosa di nuovo su… come si chiama già??
– Yari Ciani, Capitan.
– Esatto Yari… si, allora?
– Allora, non vorrei ripetermi troppo perché e la terza missione che facciamo su Rich Machines. Yari è ricercatore a l’università di Trento nel settore Oncologico. Musicalmente suona le tastiere, è di formazione classica. Ha creato un canale su bandcamp in quale propone sue prime creazioni sotto il suo proprio nome, Yari Ciani. Allora, abbiamo dal 2013 un mini album di 4 tracce chiamato “Aware” poi un single del 2015 chiamato “Corners” e in fine album completo di 8 brani strumentali del 2016, chiamato “Subterra”. Sotto il Nome di Rich Machines pubblica il suo primo single “I don’t need anything” nel 2017, segue il notevole “Night” nel 2018, che sono due tracce cantate. Poi si lancia nello strumentale nel 2019 con un EP intitolato “Zebrala” di 4 Tracce che include “Night”. In 2020 pubblica “Isolation” un EP di 4 altre tracce puramente strumentale questa volta, seguito da un single “Natron” nel 2021, e inizia una collaborazione con Alergy un DJ produttore di Rimini che dà l’EP Dangerous crystals.  Il nostro rilevamento è un album di 7 tracce uscito il 5 agosto 2022, auto prodotto. Contiene Natron un single uscito in aprile 2021 e che non è stato pubblicato sugli album o EP “Prove me wrong” o “Glacier” usciti in 2021 in ottobre e dicembre rispettivamente, ma possiamo finalmente trovarlo incluso qui. La copertina è di Yari Ciani stesso…
–  Grazie Capo! Scanner, doppler, spettrometro, decoder audio, Cominciamo!
Solo a considerare la frequenza a quale Yari Ciani pubblica le sue creazioni, credo che dovrebbe ricevere una telefonata dal ministro della produttività da un momento a l’altro.  La cosa può per lo meno sollevare altre considerazioni… I brani di questo genere musicale devono essere ripetitivi perché è il loro scopo? O possono essere sviluppati, troncati, riassemblati, modificati, riarrangiati o semplicemente portati verso una direzione inaspettata, solo per assimmetrizzarle un po’, renderle traballante, storte, “de guingois” come si dice da noi, per farle saltare fuori dal branco o semplicemente creare una sorpresina dietro l’angolo? La scelta rimane aperta; prendiamo la statale che vediamo i paesi allungo il nostro viaggio o prendiamo l’autostrada?
“Landing” apre l’opus con un suono quasi vocale o quasi nasale, direi. Ci si può ottenere un suono simile tappando un naso, facendo rumori alti con l’altro, modulando col dito. Il suono è quasi buffo ma si combina bene con suoni tubulari che appariscono regolarmente. Il ritmo definito li, appare oltre la meta della corta introduzione che si conclude poco dopo il minuto.
“Balism” è da lontano il più esotico; una gran parte delle sonorità utilizzate hanno una connotazione naturale, organica, specialmente il ritmo con le sue caratteristiche legnose e acquatiche, c’è uno shaker e dei rumori metallici. Una tromba con sordine diverte l’attenzione per qualche secondi, lontano dal ritmo ossessivo che rimane, dalla sua forte presenza, il punto centrale del brano.
“Socotra” propone d’entrata una sequenza, che si estende su due battute, accompagnata da percussioni alte, tipo tabla o bangira. Un campionato vocale, bagnato di riverberazione, finisce per ipnotizzare e cullarci in un conforto troppo corto, che non supera 2.24. Questa struttura accattivante meritava una diversione, un giro per i sentieri, una fermata contemplativa, una esplorazione verso altri temi perché meritava veramente. Lancio un appello per riportare questa perla verso uno studio più vagabondo.
“Natron” pubblicato unicamente sul tubo in marzo 2021 si inserisce finalmente nell’album. Il brano di 4 minuti in punto è una composizione notevole di Rich machines. Con suoni rovesciati, è finalmente accessibile al più grande numero. Campionamenti vocali modificati e sformati sembrano essere l’ingrediente preferito di Rich Machines.
“Leones” brano eponimo a l’album, invade progressivamente il primo piano, con il suo ritmo semplice e suoi suoni dissonanti, posati qua e là, in un modo anarchico su ritmo, persi in nuvole di riverberazione. Il pezzo descrive un’atmosfera strana e misteriosa, senza essere ansiogena. Il ritmo si posiziona in primo piano, interrotto multiple volte sull’arco della composizione.  La traccia che scorre oltre tre minuti e trenta sembra per lo meno un po’ corta.
“Kivu” rimane il pezzo che prova di innovare il più, in questo album. Sia attraverso le sonorità proposte che nella struttura di costruzione del brano. Non so perché faccio un parallelo con il gruppo “Kosheen” a questo momento preciso, magari colpa delle sonorità dell’introduzione. Il pezzo ha la possibilità di decollare in vari punti del brano, ma rimane in un modo saggio nella sua consuetudine.
“Canvas” è qui per concludere l’album, con un suono di vero basso e colpi di bordo rullante come ritmo, in sfondo, suoni di tastiere vaporose rimangono in secondo piano. La traccia si articola intorno al basso, serrato nel suo cerchio chiuso e l’apparizione o la sparizione di un elemento della ricetta allungo il pezzo.  L’album si conclude sulla traccia la più ripetitiva del album.
Le creazioni di Yari meritano attenzione perché dopo avere creato “Night” e collaborato con Alergy su esercizi di qualità , dopo avere rilasciato produzioni interessanti con suoni sempre inaspettati, è sempre presente a veramente suonare fisicamente le sue tastiere. Ma nonostante pezzi notevoli o buone idee ci si aspetta spesso un bivio che non arriva, o magari mi sono presentato davanti questo album con lo spirito sbagliato o delle aspettative che non corrispondono al genere musicale stesso.
Mi giro verso il Secondo:
– A quale distanza siamo della base?
– Tre miglia, nel 270, Capitan…
– Va la, Yari ci ha quasi riportato a casa! Puntare il Wyznoscafo verso l’entrata segreta della base Nibraforbe. Al posto di manovra, torniamo a casa….

Capitan Wyzno

Erick Wozny è francese, vive in Inghilterra, ma frequenta il Monte Bondone dal 1988. Nel 2012 scopre casualmente la musica Trentina e decide di esplorarla e di supportarla. Tante recensioni on line sono fatte sullo stesso modello, quindi il Capitan preferisce raccontare le sue avventure rocambolesche, surreale, un po’ lunghe ma precise, a contro corrente e traccia per traccia.

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