Jones, di solito, annuncia clamorosamente le sue scoperte. In questo caso, mi cerca dello sguardo e mi chiama a mezza voce, visibilmente c’è qualcosa di inusuale nei dati che analizza:
– Capitan?
Mi alzo dalla poltrona del centrale per guardare i suoi schermi, sopra la sua spalla, nel ripostiglio sonar del centrale.
– Dimmi…
– MSXT o Max Monsignori, schedato, è nei canaloni, sembra essere passato fra i gemelli di Thor meno di un’ora fa, è la strada Goth numero uno, ho ancora un segnale debole… I gemelli sono a 18 miglia pieno nord dalla nostra posizione.
– Hmmm… Grazie, Jones… Secondo? Abbiamo una carta precisa dei canaloni?
Chiedo, mentre riprendo posto nella poltrona del centrale.
– Beh, le 30 prime miglia del percorso, sì. Oltre, lo studio data dal 1988 e nessuno nostro non ha più cartografato con precisione visto che è fuori giurisdizione…
– Jones? Se becchiamo un segnale più forte, ravvicinandoci dal suo rilevamento, ci basterà seguire le sue mosse, no?
– Credo di sì, pero bisogna avviarsi al più presto, che ho solo il suo eco che rimbalza dalle pareti dei canaloni… più vicino sarebbe meglio.
– Capo? Fai parte della nostra scoperta al Intel, chieda un dossier sul rilevamento, prima che siamo troppo profondi, puntiamo sui gemelli di Thor. Rotta nel 360, profondità 190, avanti tutta.
Siamo al limite della capacita di connessione con la rete flash, quando il telex imbratta finalmente la sua dosa usuale di carta perforata. Mi giro per leggere 095 sul profondimetro in rame, mentre il telex tacce e il Capo centrale prepara il suo reso conto.
– Allora, il titolo mi ricorda la campagna elettorale di Trump quando diceva “This election is rigged” cioè; questa elezione è truccata, siamo quasi davanti all’antidoto. Questa è la nostra seconda missione su Max Monsignori, dall’aprile 2021 con un rapporto su “the Death is near” del 2017, una registrazione a cura di Cristiano Lo Mele, lo studio è sito a Collegno Provincia di Torino, alla batteria Valter Piatesi, il mix e mastering è stato curato da Eugenio Mazzetto. Prodotto Katia D’Agostino. Max possiede un Canale tubo, poi uno su Soundcloud e propone anche Soundcloud acoustic delle stesse tracce. “Death is near” è gratuito su Google drive da dove si può scaricare l’EP. Max si è trasferito Londra per lavoro questi ultimi anni. Il nostro rilevamento fa parte di una serie di trace o gruppo di tracce rilasciate periodicamente su Bandcamp dove “Derriged game” ha una pagina. Le due prime tracce pubblicate li sono dell’album “Death is near” poi arrivano “Damned whoever hurt you” un single dell’aprile 2023. Segue “Benevolent Rut” altro single del maggio 2023. “H.Y.S.T.” è della fine maggio 2023 ed è un due tracce registrato al MAP Studio Cafè, programmazione della batteria, sintetizzatori, sovraincisioni di Duncan Thornley, missaggio e master fatti ad Augen Studios. Esce poi inizio giugno “Visionareal”. L’ accreditamento è frammentario e nonostante multiple richieste a l’Intel abbiamo solo; registrato e missato al Augen studio. Poi solo su H.Y.S.T. appare; programmazione dei ritmi, sintetizzatori, tecnico suono: Duncan Thornley con una registrazione al MAP Studio Cafè. Non si sa se il resto ha la stessa provenienza ma penso che lo sia.
A quel momento mi sto chiedendo “Ma dove cavolo siamo andati mettere il naso?” Passiamo i gemelli di Thor e ci infiliamo nei canaloni. Chiedo a Jones:
– Abbiamo un segnale un po’ più chiaro?
– Si, Capitan siamo più vicino, il segnale è più chiaro.
– Secondo, si attacca a Jones e si incarica delle manovre nei canaloni! Stessa velocita che il rilevamento. Scanner, doppler, spettrometro, decoder audio, Cominciamo!
Una costatazione deve essere fatta: musicalmente non c’è un genere che ha il più sfondato le frontiere che il Metal del 21imo secolo nella tecnicità, nella rapidità, nella disparita nelle battute, nella diramazione verso una moltitudine di sotto generi, nella miscela fra generi. Notiamo Meshuggah con una complessità elaborata delle partiture, The Hu con un metal mongolo suonato con strumenti tradizionali e una mescolanza con il Folk, l’apparizione dei vocali nella tecnica del canto tradizionale di gola e la tecnica più conosciuta del growl. Appariscono gruppi metal iraniani, cinesi, e anche Inuit, perché le chitarre viaggiano per meno 20 anche suonate con una Kalashnikov sulla schiena. Basta che ogni uno decidesse di spingere l’innovazione nella direzione in quale sente che il suo talento lo porta. Detto questo, non so dove Max Monsignori vuole andare, perché esce dei sentieri battuti, ma lo fa con tempismo e regolarità, provvedendo un’uscita per mese in questo anno. “Derigged game” si espande su bandcamp in uno stile non uniforme, che propone una varietà di approcci per trattare uno soggetto. L’atmosfera rimane scura, le melodie destrutturate, la voce proviene dall’aldilà.
“Damned whoever hurts you” Inizia questa catena di tracce rilasciate una per una su Bandcamp ed è la canzone la più calma e magari la più accessibile delle composizioni presentate qua. Il ritmo calmo posiziona quasi il brano nella categoria dei lenti. Solo le frasi di chitarre inserite dopo i ritornelli sembreranno sbilenche a l’orecchia profana. Il testo per lo meno sembra romantico “Dannato chi ti ferisce” e parla di una donna che stranamente prende un rasoio e compra veleno nel primo verso. (She took the razor […] Purchased the poison”. Nessuno dubbio: Max è selettivo nelle sue frequentazioni.
“Benevolent Rut” parla di una delle mie malattie mentali rimaste senza diagnosi: ADD; Attention Deficit Disorder e tradotto come sindrome di deficit dell’attenzione. Considerato una vera piaga, questo disordine apre peraltro altre capacita mentali. La canzone è molto più muscolosa e inizia con una partitura sincopata della chitarra. Il ritornello è particolarmente frantumato e riprende il tema dell’introduzione. Verso 2.30 il brano crolla verso una calma spiaggia di chitarre limpide, che conversano placidamente e conducono il brano verso la sua conclusione.
“H.I.S.T.” è un single di due tracce, sicuramente messe assieme per la corta durata del secondo brano, che non supera il minuto e quarant’otto. Il primo pezzo è piuttosto energico e corrisponde ad un prog metal all’aspetto della carta vetrata per timpani, proposta sopra i versi, la partitura della chitarra e sincopata, il suo suono è ruvido ed aggressivo. Contrasta per lo meno con ritornelli più fluidi, al suono di chitarra ben più chiaro. La voce si fa anche melodica ed invitante. Il ritornello è preceduto da un anticipo che suddivide le strutture presente nel pezzo, in tre entità distinte, che si combinano piuttosto bene, nonostante l’aspetto non lineare del brano.
“The Melter” è il pezzo il più selvaggio, arruffato, sincopato, urlato, ed estremo di tutte le tracce proposte qui, è un trapano in modo martellante, che vi entra da un timpano e che si ferma bruttamente una volta che la punta esce da l’altra parte. Il ritmo è sfrenato, meccanico, febbrile, fuori controllo. La voce e quella del sergente di Full metal jacket e vi urla a tre centimetri della faccia. Meno di due minuti di una rabbia sbudellata, ad apprezzare come la presa in mano di cavi elettrici snudati e sotto tensione.
C’è una franca atmosfera di Korn nell’introduzione di “Visionereal” una canzone all’atmosfera ancora diversa. Siamo lontano dei ritmi isterici del pezzo precedente; una chitarra chiara appare come una fibbia ipnotizzante, scortata da una voce chiara, su un ritmo temperato in un’atmosfera ansiogena. Contrasta clamorosamente con l’aspro suono che ricopre un ritornello declamato con una voce forzata. La struttura del brano e la scelta delle sonorità, sia del ritmo programmato che delle corde, fanno di “Visonereal” il pezzo il più interessante della serie.
L’ultima traccia che ci arriva data del 4 agosto e si pone di mezzo ad una serie che continuerà durante tutto l’anno e rappresenta ancora un soggetto trattato in un angolo diverso. Il brano rimane uno strumentale a stratti; chitarre al suono relativamente chiaro fanno maglia su un arpeggio. passaggi brevi e ripetitivi aprono il pezzo poi liberate. Si disperdono in frase che si sovra posizionano. Non sembrano dialogare l’una con l’altra ma di argomentare in vari punti di vista, alzando la voce se necessario. L’unica cosa da tenere in mente e che quando si annuncia una serie di uscite su l’arco dell’anno non si deve perdere nessuno in cammino proponendo composizioni troppo aliene l’una da l’altra.
Sarà il Secondo ad annunciare la catastrofe:
– Capitan, la timoneria non risponde più! Guasto idraulico!
Il mio sangue si ghiaccia. Siamo tutti lì a misurare l’ampiezza delle conseguenze. Siamo in un passaggio stretto.
– Indietro tutta! Svuotare i ballast!
Non c’è purtroppo niente che può fermare il Wyznoscafo, nonostante la disperata manovra percuotiamo la parete lo stesso. L’acqua invade il sommergibile, arrivata nel locale generatori e ci tuffa nel buio totale, invade il centrale, è inutile resistere.
Per noi è finita.
L’acqua mi invade i polmoni.
Vedo Dio.
E una donna.
Ed è nera.
https://www.youtube.com/watch?v=oLioTXwMRIg
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