Trento, Castello del Buonconsiglio, Sala delle udienze 17 novembre 2020
Jazz on Romanino
(via Youtube Castello del Buonconsiglio)
Giovanni Colombo, pianoforte
Marco Rottoli, contrabbasso
Federico Donati, batteria

Programma
Improvvisazione su basso di follia (G. Colombo)
Ave Maria Sebina (G. Colombo) da Philippe Verdelot
Tango Ricercato (G. Colombo)
Old hags blues (G. Colombo) da Adrian Willaert
Ancient painting (G. Colombo)
Salsa Kyrie (G. Colombo) da Johannes Ockeghem
Ricercar del moderno suono (G. Colombo) da Andrea Gabrieli
Giovanni Colombo, pianoforte, Marco Rottoli, contrabbasso, Federico Donati, persussioni. (gentile concessione)

Il festival “I volti del Romanino. Rabbia e fede”, promosso dall’associazione Cielivibranti di Brescia (responsabile Fabio Larovere), è un progetto culturale innovativo dedicato al grande artista bresciano Girolamo Romani detto il Romanino, di origine lombarda e di formazione veneziana (1484 circa – 1566 circa). Ne segue le orme, mescolando storie, spazi e colori per ritrovarne lo spirito e immaginare nuovi orizzonti creativi con l’intento di attirare attenzione sulla produzione artistica del pittore bresciano con un progetto che colloca eventi multidisciplinari nei contesti monumentali (chiese e palazzi) in cui l’artista operò. Artista che per la sua vena pittorica innovativa e realista, attirò l’attenzione di Pier Paolo Pasolini “egli è più moderno di quello che la società e la cultura italiana del suo tempo gli consentisse di essere ed egli sfugge a questa stretta culturale storica in maniera alle volte scomposta, anche questa prefiguratrice di tipi pittorici e di convenzioni di strutture pittoriche future”. Del resto il Romanino, ricercato da committenti nobili e ecclesiati fu un artista complesso, libero e ribelle, alla ricerca di un linguaggio pittorico nuovo, fatto di tratti di un segno violento e realista sia che si trattasse di raffigurare santi come dei o eroi. Venne incaricato nel 1531 dal principe vescono di Trento, il cardinale Bernardo Cles di un ciclo di affreschi nella Loggia Grande del Magno Palazzo nel Cartello del Buonconsoglio a Trento, residenza vescovile, che dovevano aderire ai temi iconografici cari alla cultura umanistica delle corti e con evidenti accenti derivanti dai modi pittorici transalpini appositamente concordati da un personaggio di cultura come il vescovo di Trento (era in corrispondenza con Erasmo da Rotterdam) nel momento in cui la città alpina era all’apice di importanza al tempo dell’impero di Carlo V.

Trento, Castello del Buonconsiglio, Loggia Grande. Girolamo Romani, il Romanino, Concerto (PAT)

Il progetto Jazz on Romanino fa dunque tappa a Trento sotto queste stesse volte al cospetto di un suo ciclo profano di affreschi e lo fa con brani appositamente selezionati che prendono ispirazione dal contesto artistico e musicale in cui le raffigurazoni pittoriche furono create. Progetto quanto mai innovativo, quello di far incontrare il Jazz con la pittura e le sonorità della cultura rinascimentale a suon di contrappunto e swing, tango e polifonia, melodie cinquecentesche e ritmi latinoamericani ideato dal pianista Giovanni Colombo, artista bresciano. Musicista ecclettico, che ancora nel 2013 ha aderito alla proposta attingere al repertorio cinquecentesco, alle note che circondarono la vita e le opere del Romanino, e trapiantarle nel linguaggio contemporaneo, giovandosi della natura poliedrica del jazz. Il risultato è stato un CD che ha generano una serie di concerti dal vivo lungo la rotta del pittore bresciano in cui riesce a far convivere due mondi sonori tra variazioni, suggerimenti di armonie o moduli compositivi propri del Rinascimento, come il ricorrere al basso di follia, struttura armonica su cui l’esecutore era libero di improvvisare e le variazioni possono presentare tempi e linee melodiche fra le più svariate. Il video dell’evento girato al Castello del Bonconsiglio di Trento, tappa di questo viaggio sotto gli affresci rinascimentali della volta del Magno Palazzo e pubblicato in questi giorni (17 novembre) ci presenta una selezione dal vivo di 7 brani estratti dal complesso di brani incisi da Giovanni Colombo e il suo gruppo composto da Marco Rottoli, contrabbasso e Federico Donati, persussioni: quelli che hanno più attinenza con l’ambito compositivo del Rinascimento. Parte infatti dal basso di follia, per transitare su una sua variazione Ave maria Sebina su temi del madrigalista Philipper Verdelot, toccando il mondo del blus con uno spunto dalla polifonia di Adrian Willaert per approdare al Ricercar moderno da Andrea Gabrieli e al Salsa Kyrie (variazione di Johannes Ockeghem, maestro della scuola fiamminga) con brevi pezzi dove si riconosce lo stile di un jazz modale e creativo. Presente a Trento l’ideatore della rassegna, Fabio Larovere, storico dell’arte e docente all’Università Cattolica di Brescia che con competenza ha guidato l’ascolto mettendo in relazione i brani con le storie del ciclo pittorico sovrastante lo spazio dove si è esibito il gruppo musicale.

Giovanni Colombo, pianoforte, Marco Rottoli, contrabbasso, Federico Donati, persussioni. (gentile concessione)

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