Arte

Milano. Palazzo Morando. Miracoli a Milano. La fotografia di Carlo Orsi

di Francesca Bernardi
Miracoli a Milano: viaggio nell’anima fotografica di Carlo Orsi

 Nella stazione della metropolitana “Duomo” un gruppo di persone è in attesa sul binario. Al centro della scena un uomo e una donna, presumibilmente marito e moglie, mentre a destra un vigile urbano in uniforme bianca con un atteggiamento rilassato e quasi teatrale è appoggiato al corrimano. Gambe incrociate. La sua presenza, perfettamente immobile e distinta, crea un forte contrasto con l’atteggiamento assorto e casuale degli altri passanti. Si gioca di simmetrie e contrasti a Palazzo Morando.

Carlo Orsi, Milano, 1965. Metropolitana in bianco e nero © Archivio Carlo Orsi

Dal 31 ottobre 2024 al 2 febbraio 2025, Miracoli a Milano. Carlo Orsi fotografo rende omaggio a una personalità tanto legata a Milano quanto straordinariamente internazionale. Curata da Giangiacomo Schiavi e Giorgio Terruzzi e realizzata con l’Archivio Carlo Orsi – con l’organizzazione di Vertigo Syndrome – la mostra vuole celebrare uno sguardo capace di spogliare dall’ufficialità e dai luoghi comuni, interpretando con affetto e ironia la vita della città e dei suoi protagonisti. La città di Carlo Orsi. Dunque la mostra diventa occasione per riflettere sulle trasformazioni urbane, sul modo in cui continua a cambiare e a stimolare un’interpretazione sempre nuova e vitale, contribuendo ad inserire Palazzo Morando in un flusso culturale preciso: oltre a sede dedicata all’esposizione di abiti e accessori, infatti, conserva una collezione che documenta l’evoluzione della Città dal XVII al XX secolo. Orsi ha immortalato la Milano degli anni Sessanta fino a quella del nuovo millennio, con fotografie che spaziano dai volti ai luoghi iconici: il suo archivio contiene oltre 120.000 negativi. In questo percorso, i visitatori possono apprezzare non solo i soggetti ritratti, ma anche lo sguardo unico che sapeva posare su di essi. La retrospettiva, come sottolineato dal curatore Giorgio Terruzzi, “nasce e funziona sui sentimenti”. Non solo, questo motore affettivo ha trasformato la fatica del lavoro realizzativo in puro piacere e chi conosceva Carlo Orsi assicura che lui stesso sarebbe stato felice del risultato raggiunto. Era un osservatore instancabile, capace di commuoversi tanto quanto di ridere delle contraddizioni della vita quotidiana. Lo si può vedere nelle sue opere; nei ritratti dei grandi artisti e nei volti comuni, nelle strade in continua mutazione e nei momenti di intima quotidianità, tutti catturati con uno stile che sa andare al di là delle semplici immagini.

Carlo Orsi, Milano, 2013. L’iniziazione. Pinacoteca di Brera © Archivio Carlo Orsi

Sono state selezionate ed esposte 140 opere, quasi tutte vintage e stampate sotto la supervisione dell’artista, divise poi in quattro sezioni. Si parte da Milano – L’anima esposta, dove è la città ad emergere come protagonista assoluta, raccontata nei suoi alti e bassi. Orsi non si limita a fotografarla, ma la osserva e si lascia ispirare dalla sua evoluzione. Ritratti –Teste fini e facce toste, gli artisti, i cantanti, gli attori e persino i politici posano per Orsi rivelando la loro umanità. Tra loro, figure come Lucio Fontana, Emilio Tadini, Sandro Pertini e Mina. La terza sezione è dedicata all’ampio capitolo della vita del fotografo nella Moda e pubblicità – Dammi l’idea, in cui ha saputo usare la sua lente in modo originale, mettendo spesso in risalto l’ambiente piuttosto che il prodotto, con scatti che vanno oltre la rappresentazione commerciale e diventano quasi opere d’arte autonome. Infine, Reportage – Luoghi del cuore, con i viaggi che hanno portato Orsi a documentare la caduta del Muro di Berlino, il dolore e la speranza dei più poveri nelle missioni umanitarie di Interplast e gli spettacoli tradizionali come le scuole per toreri in Spagna.

Carlo Orsi, Autoritratto allo specchio, 2007, White Sands National Park (Stati Uniti) © Archivio Carlo Orsi

Carlo Orsi ha sempre interpretato la fotografia come un mezzo per raccontare, osservare e approfondire la realtà, con un cuore generoso e la capacità di entrare nelle storie. Maurizio Cattelan, visionando la fotografia che ritrae il suo monumento davanti alla Borsa, lo ha definito un “grande maestro dell’ombra”, capace di evocare sentimenti che risuonano in chi osserva. Questa mostra è un viaggio che invita ogni visitatore a lasciarsi coinvolgere da un autore che ha dedicato la sua vita a documentare Milano con passione e integrità; sapendo che prima di scattare occorre guardare, osservare, riflettere, incontrare le persone o avvicinarsi agli oggetti: una consapevolezza che purtroppo oggi manca ai più.

Info: Miracoli a Milano. Carlo Orsi fotografo
Milano, Palazzo Morando | Costume Moda Immagine
31 ottobre 2024 – 2 febbraio 2025
https://miracoliamilano.it/
info@vertigosyndrome.it
Ufficio stampa
press@annadefrancesco.com
Ufficio stampa Comune di Milano – Elena Conenna elenamaria.conenna@comune.milano.it

 

Redazione Artesnews

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