di Francerca Bernardi
Continua il viaggio tra l’esperienze artistiche milanesi
Dal 3 al 15 dicembre 2024, lo Spazio Ex Fornace di Milano ospita la mostra Venus in Furs – Libere perfino di sparire, un viaggio attraverso l’universo femminile raccontato con i linguaggi dell’arte. L’esposizione nasce dalla visione di tre donne, amiche ed artiste, Loredana Galante, Antonella Casazza e Marta Mez, che si sono costituite Comitato dando vita a un programma collettivo per esplorare l’identità femminile in tutte le sue sfaccettature.
Venus in Furs – Libere perfino di sparire è molto più di una mostra: è uno spazio di dialogo e riflessione sull’identità femminile, un invito a interrogarsi sulle dinamiche di potere, sulla libertà di scelta e sull’urgenza di una società più equa. Il filo conduttore è la collaborazione del gruppo di artiste, che, pur diverse per visioni e stili, hanno saputo unirsi in un percorso comune, dimostrando come il reciproco supporto possa generare qualcosa di straordinario. Il collettivo nato a inizio 2024, ha già realizzato quattro mostre e diversi talk, con l’obiettivo di creare uno spazio inclusivo dove dialogare sull’identità femminile attraverso pittura, scultura, fiber art, video, performing art, collage e fotografia. Venus in Furs è il nome del loro progetto. Una conchiglia aperta da cui emergono ciuffi di pelo bruno il loro logo. Tutto molto provocatorio. Il risultato? Un progetto espositivo, ricco e complesso, ma che invita a una riflessione audace andando oltre la mera estetica per affrontare temi come la discriminazione di genere, l’autodeterminazione e la resilienza. Come riportato nel catalogo realizzato per la loro prima mostra nel marzo del 2024, il loro obiettivo è ben chiaro: “indagare e restituire uno spettro di declinazioni concettuali ed estetiche di un’esperienza artistica attinente alle donne”.
L’esposizione sui navigli milanesi presenta un confronto diretto con la complessità dell’essere donna oggi, offrendo un mosaico di visioni attraverso le opere di artiste provenienti da contesti differenti. Ogni lavoro diventa una metafora visiva che racconta storie di lotta, rinascita e trasformazione, invitando il pubblico a riflettere sulla condizione femminile a partire dall’idea di libertà. Una libertà estrema: se una donna vuole, ci dicono, è libera anche di sparire!
Alla mostra, realizzata con il supporto di CulTureando Attività e Gite Culturali, UBIK Associazione culturale e patrocinata dal Municipio 6 – Comune di Milano, dal Consolato Generale della Repubblica di Polonia, dal centro culturale Okis di Breslavia e dal Ministero della Cultura della Regione Dolny Śląsk, partecipano ognuna con un proprio linguaggio visivo: Marianna Bussola che, intrecciando paesaggi e identità, ha creato una sua personale mitologia; Antonella Casazza con l’installazione Non sento più il canto delle conchiglie elabora una riflessione viscerale sulla femminilità ferita; Elisa Cella pittrice dei virus, porta qui due figure intrappolate in geometrie, simbolo di desideri inappagati; Mahnaz Ekhtiary con Outside is Inside, indaga la dualità tra interiorità ed esteriorità; Ilaria Del Monte con le Le Spose Giovani crea spazi dove convivono libertà e costrizione; Loredana Galante che muovendo istrionicamente ago e filo crea connessioni emotive con grazia e ironia; Valentina Grilli esplora il concetto di presenza-assenza in scenari disabitati ma permeati di tracce di esistenza; Liana Ghukasyan narra di storie irreali e oniriche mutuate da esperienze altrui e rese in modo caricaturale; Marta Mez che mette nelle sue facciate tecnica e risolutezza, metafore di paure, angosce ed incertezze; Saba Najafi; Marlena Promna; Alessandra Rovelli; Milena Sgambato; Tina Sgrò con le sue atmosfere animate da presenze invisibili; Giulia Soul; Vania Elettra Tam e Federica Zianni.
Ognuna delle artiste contribuisce a creare una narrazione collettiva, tessendo storie che si intrecciano tra resilienza, fragilità e desiderio di cambiamento, amabilmente raccontata nel catalogo prodotto, arricchito dai testi di Rebecca Delmenico e Zyta Misztal von Blechinger, che offrono chiavi di lettura per approfondire le opere e le tematiche affrontate.
Accompagna l’esposizione la “Little Library”. I classici intramontabili della letteratura, ma in mini formato, arricchiti dal personale tocco artistico delle Venus e dei loro amici artisti. Ne nascono a volte piccole sculture, altre volte preziosi manufatti decorati, o dipinti, strappati, o cuciti; lavorati ognuno con il proprio personale linguaggio.
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