Arte

Riva del Garda (TN). Deposito. Mostra di Guido Omezzolli e Alberto Fiorenzato

Riva del Garda, Sala Civica Galleria Craffonara, 13-31 agosto 2022

Presso la Sala Civica Galleria Craffofara a Riva del Garda è in corso dal  fino al 31 agosto 2022 l’esposizione personale di Alberto Fiorenzano, architetto e grafico veneto, con Guido Omezzolli, scultore plastico di Riva del Garda, ma da tampo stabilitosi a Pastoedo di Ville del Monte di Tenno, promossa dal Gruppo Amici dell’Arte di Riva del Garda. Un cataloco li accomuna tutti e due nella classica forma del “capovolgi il volume e con altro frontespizio” : diverse le copertine ma simili per quella comunità di percorso, ossia, la ricerca della t(T)erra perduta e per un titolo, per così dire, enigmatico, Deposito


Alberto Fiorenzato                   Guido Omezzolli

Il titolo della mostra lo spiegano direttamente i due artisti espositori. Non c’è nulla di nuovo, sono le loro creazioni che nel loro percorso creativo hanno accumulato nei loro spazi di laboratorio, i Depositi, luoghi fisici e concettuali, che raccolgono ciò che vi è stato riposto, in questi periodi tra crisi economiche con i mercati d’arte in sofferenza, rallentamenti nelle attività espositive, scoordinamenti identitari degli artisti. Eppure come spiega Guido Omezzolli situazioni che non hanno scalfito le proprie ricerche, per lui, uomo teso verso una continua ricerca della spiritualità attraverso l’arte anzi che hanno rinsaldato il legame con la terra, materia fisica da manipolare e da ricreare. Comunità di intenti con Alberto Fiorenzato dove le raffigurazioni della natura diventano cenni astratti in dissolvimento e dove le linee degli orizzonti si confondono fino a svanire, lui abituato invece a progettare il concreto come architetto, quasi un rigettare le linee essenziali delle geometria.
 
  
Acqua e colore, terra e fuoco sono gli elementi con cui giocano gli artisti. In Guido Omezzoli si trasformano in formelle di terracotta che riassumono il declino dei ghiacciai evidenziati con sottili linee di pasta invetriata blu che filtrano tra le crepe della terracotta, o sono i suoi Mehnir filiformi che riassumono le ordigini di fedi ancestrali dell’umanità nel culto della Madre Terra. Del resto Omezzolli trae proprio dalla terra la sua natura di artista, proveniendo da una famiglia di giardinieri e florovivaisti, abituati a trasformare l’ambiente stesso ma vincolati alle regole che Natura stessa impone nel momento in cui si mostra essa disponibile ad essere trasformata. Un legame con la Terra, intesa come MADRETERRA in un momento storico dove invece il “progresso per forza” sembra averla dimenticata.

Spesso l’artista Guido, assieme al suo collega Alberto, si chiede qual è la missione dell’artista moderno dentro il miasma delle infinite e scoordinate attuali correnti moderne, ” Per me in questo momento, sento che devo aiutare la Terra e in questa direzione tengo incontri conferenze nel mio “hortus conclusus” allo scopo di conoscere, coltivare e utilizzare erbe aromatiche, verdure e piccoli frutti. Non sono interessato a rincorrere al potere/successo e prosperità materiale ma al perseguimento di una vita a costante contatto con la Natura, i giardini e gli orti … dove spesso silenzio, wildness, solitudine e oscurità possono offrirmi premi e doni ben più preziosi per ricondurmi sempre più alla serenità.” Una ricerca che risale ancora al 2008 quando presso l’eremo-chiesetta di S. Maria Maddalena, sul m.te Rocchetta di Riva del Garda, prese forma l’esposizione intitolata “STORIE DI TERRE”: la cappella fu allestita con una miriade di sculture-menhir unitamente ad un video che mostrava il suo approccio fecondo con la terra, attraverso la cura dell’orto, la lavorazione della creta, le scoperte archeologiche. Un percorso tuttora proseguito sperimentando varie tecniche con miscele di crete, ingobbi, terre ed ossidi utilizzando un forno ecologico a legna autocostruito.
Una mostra che si legge con estrema facilità in cui le stesse tele di Fiorenzato per sue forme astratte e in dissolvenza fanno anche da sfondo ideale, quasi scenografie astratte, alle sculture.
        
Non manca l’originalità nell’allestimento con le ceramiche in forma di semi giganti e di uova, che fanno da mostra sul pavimento della sala a indicare un percorso al visitatore.
Orario tutti i giorni:
9.00-12.30 /15.00-20.00 /21.00-23.00

Federica Fanizza

Laureata in Filosofia all'Università di Bologna e curatrice degli archivi comunali di Riva del Garda, ha seguito un corso di specializzazione in critica musicale a Rovereto con Angelo Foletto, Carla Moreni, Carlo Vitali fra i docenti. Ha collaborato con testate specializzate e alla stesura di programmi di sala per il Maggio Musicale Fiorentino (Macbeth, 2013), Festival della Valle d'Itria (Giovanna d'Arco, 2013), Teatro Regio di Parma (I masnadieri, 2013), Teatro alla Scala (Lucia di Lammermoor, 2014; Masnadieri 2019), Teatri Emilia Romagna (Corsaro, 2016) e con servizi sulle riviste Amadeus e Musica. Attualmente collabora con la rivista teatrale Sipario. Svolge attività di docenza ai master estivi del Conservatorio di Trento sez. Riva del Garda per progetti interdisciplinari tra musica e letteratura. Ospite del BOH Baretti opera house di Torino per presentazioni periodiche di opere in video.

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