Arte Laguna Prize – mostra dei finalisti
A cura di Giulia Colletti e Chiara Canali
17 novembre – 8 dicembre 2024
Promossa da Associazione Culturale MoCA (Modern and Contemporary Art)
Con il patrocinio di Ministero degli Esteri, Ministero della Cultura, Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Regione Veneto, Città Metropolitana di Venezia, Comune di Venezia, Università Cà Foscari di Venezia, Istituto Europeo di Design
Venezia, Nappe dell’Arsenale Nord. Fermata del vaporetto Bacini/Arsenale Nord
Orari ogni giorno, ore 10 – 18
Ingresso libero, con erogazione liberale all’associazione culturale MoCA
info@artelagunaprize.com | www.artelagunaprize.com

Che Venezia offra spazi all’arte contemporanea oltre gli eventi consacrati alla Biennale d’arte contemporanea, è cosa risaputa, ma meno indagato è quanto gli spazi architettonici industriali, naturalmente fruibili, dismessi possano essere destinati a beneficio dell’arte contemporanea. Il caso delle strutture dismesse dell’Arsenale di Venezia, accesso lato Nord è la dimostrazione chiara che tra arte contemporanea e strutture monumentali dismesse possa sussistere un reciproco scambio di attenzione per un pubblico diversificato sia esso appassionato d’arte sia quello curioso di luoghi ricchi di storia ma abbandonati al loro destino. Per l’Arsenale di Venezia, una minima parte è destinato ancora a servizi militari navali. Una più vasta zona è in gestione al Comune di Venezia destinata a varie attività sia espositive che di servizi che sono adesso ospitate in quelli che furono le strutture che alloggiavano le manifatture a supporto della produzione e manutenzione navale: fucine, corderie, velerie, bacini di carenaggio, più o meno ampi, ripari, centrali di produzione elettrica, gru.

In un ampio capannone ancora a mattoni legno e vetrate, con le rozze colonnate di pietra d’Istria  quello che un tempo ospitava le fucine è stata allestita, dal 17 novembre all’8 dicembre 2024, la mostra dei finalisti della 18ᵃ e 19ᵃ edizione di Arte Laguna Prize, premio nato nel 2006 con la mission di valorizzare l’arte e gli autori emergenti di tutto il mondo.
Negli spazi dell’Arsenale Nord a Venezia, 240 artisti ed altrettante opere regalano uno spaccato dell’arte contemporanea internazionale che quest’anno – per scelta delle due curatrici Giulia Colletti e Chiara Canali – diventa ancor più interdisciplinare e transgenerazionale. La mostra è realizzata con il patrocinio di: Ministero degli Esteri, Ministero della Cultura, Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Regione Veneto, Città Metropolitana di Venezia, Comune di Venezia, Università Cà Foscari di Venezia, Istituto Europeo di Design.

Le dieci categorie espressive, da sempre protagoniste del Premio, restano al centro della scena ma si mescolano e interagiscono tra di loro: pittura, scultura e installazione, arte fotografica, video arte e cortometraggi, performance, arte digitale, grafica digitale e cartoon, land art, urban art e street art, art design, non sono più viste come distinte e separate ma sempre più trasversali e in grado di confluire naturalmente l’una nell’altra. All’insegna di questa crossmedialità si è mossa la scelta curatoriale: non estremizzare la categorizzazione delle pratiche artistiche in chiave formale ma muoversi nelle varie sezioni per arrivare a una selezione finale coesa e completa, nel rispetto delle peculiarità di ogni singola categoria ma con l’obiettivo di offrire al visitatore una visione più interdisciplinare possibile, superando i confini dei formati stessi, lasciando che le pitture diventino tridimensionali, le sculture siano al tempo stesso installazioni, i video diventino anch’essi video-installazioni e l’arte digitale si proponga nella sua dimensione interattiva e immersiva. Tra le novità di quest’anno anche la scelta di rendere la mostra transgenerazionale: la selezione, infatti, non ha riguardato solo artisti emergenti in termini anagrafici, ma soprattutto in termini di pratica, privilegiando linguaggi nuovi e stili inediti.

Tra i temi presenti è forte l’attenzione alla sostenibilità sia in termini concettuali che nelle scelte degli artisti. Presenti quindi materiali riciclati e lavori realizzati attraverso pratiche sostenibili come il ricamo o l’uso di carte. Sostenibilità anche logistica: molti degli artisti provenienti dall’estero, quindi geograficamente impossibilitati a presentare le proprie opere nel formato originariamente immaginato, hanno risposto con dei nuovi lavori pensati per il contesto della laguna, dando quindi vita a opere site-specific.

A selezionare i finalisti, due giurie, una per ogni edizione, composte da esperti del mondo dell’arte di calibro internazionale.
Per la 18 edizione: Laura Barreca – Professoressa di Storia dell’Arte all’Accademia di Belle Arti di Catania e direttrice del Museo Civico di Castelbuono, Palermo; Giulia Colletti – Curatrice dei Contenuti Digitali e Consulente alle Attività Collaterali presso il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Torino (Italia); Krist Gruijthuijsen – Direttore del KW Institute di Berlino (Germania); Gonzalo Herrero Delicado – Curatore Indipendente (UK); David Max Horowitz – Assistente Curatore al Solomon R. Guggenheim di New York (USA); Lu Peng – Direttore del Comitato Artistico della Biennale di Chengdu (Cina).
Per la 19ᵃ edizione: Chris Bayley – Curatore presso la Serpentine Gallery di Londra (Regno Unito); Luca Borriello – Direttore di INWARD Osservatorio Nazionale sulla Creatività Urbana (Italia); Claudia Segura Campins – Curatrice delle Esposizioni e della Collezione presso il MACBA di Barcellona (Spagna); Chiara Canali – Curatrice Indipendente e Storica dell’Arte (Italia); Hyunjin Kim – Curatrice Indipendente e Curatrice del Padiglione della Corea alla Biennale d’Arte di Venezia del 2019 (Korea); Abdullah Saleh Yaseen Ali – Manager e Curatore dei Progetti Artistici Pubblici al NCCAL – National Council for Culture and Arts (Kuwait).

Storia e contemporaneità che si sostengono a vicenda: l’occhio scorre alla visione delle strutture murarie dell’enorme capannone che vive ancora di vita propria e intanto il percorso si snoda attraverso l’esposizione d’arte dove le installazioni anche complesse trovano la loro ragion d’essere accanto alle nuove tendenze dell’ arte figurativa. Spazi in cui anche le arti performative trovano una loro giusta collocazione; spesso  traggono ispirazione o adattandosi proprio ad uno spazio non conforme.
E il tutto riesce ad essere a farsi comprendere e a trovare una sua logica di significanza. E le vecchie manifatture riescono così a riprendere una loro nuova vita legate al lavoro di mani e di creatività.

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Laureata in Filosofia all'Università di Bologna e curatrice degli archivi comunali di Riva del Garda, ha seguito un corso di specializzazione in critica musicale a Rovereto con Angelo Foletto, Carla Moreni, Carlo Vitali fra i docenti. Ha collaborato con testate specializzate e alla stesura di programmi di sala per il Maggio Musicale Fiorentino (Macbeth, 2013), Festival della Valle d'Itria (Giovanna d'Arco, 2013), Teatro Regio di Parma (I masnadieri, 2013), Teatro alla Scala (Lucia di Lammermoor, 2014; Masnadieri 2019), Teatri Emilia Romagna (Corsaro, 2016) e con servizi sulle riviste Amadeus e Musica. Attualmente collabora con la rivista teatrale Sipario. Svolge attività di docenza ai master estivi del Conservatorio di Trento sez. Riva del Garda per progetti interdisciplinari tra musica e letteratura. Ospite del BOH Baretti opera house di Torino per presentazioni periodiche di opere in video.

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