Venerdì 3 novembre 2023, ore 20.30, Teatro Zandonai di Rovereto
della compagnia Panzetti | Ticconi
Concept, coreografia, voci Panzetti / Ticconi
Interpreti
Sissj Bassani, Efthimios Moschopoulos, Aleksandra Petrushevska, Julia Plawgo
Composizione musica
Demetrio Castellucci
Musica e voce Gavino Murgia
Disegno luci Annegret Schalke
Costumi Werkstattkollektiv
Supporto drammaturgico
nel quadro della Rete JUMP
Piersandra Di Matteo
Testi tratti da
The Tempest by W. Shakespeare,
The Book of Disquiet by F. Pessoa,
Notes from Underground by F.Dostoevsky
Produzione
Panzetti / Ticconi GbR (DE);
Associazione Culturale VAN (IT)
Insel è una creazione coreografica e sonora per quattro performer della compagnia Panzetti Ticconi proposto in collaborazione con Oriente Occidente Dance Festival come spettacolo inaugurale della programmazione di danza del Centro S. Chiara a Rovereto. Il circuito Danza del Trentino-Alto Adige, curato dal Centro Servizi Culturali S. Chiara in questa stagione 2023-24, si muove sulle sedi di Trento, Bolzano e Rovereto. Un’offerta di spettacolo sempre più articolata e multiforme, che il Centro S. Chiara riesce a garantire al proprio pubblico grazie alla stretta collaborazione con il Teatro Stabile di Bolzano, con un protocollo d’intesa sottoscritto lo scorso anno e che coinvolge anche il Coordinamento Teatrale Trentino. Si tratta di una proficua rete di collaborazioni che anche quest’anno ha trovato concretezza anche nella nuova Stagione Regionale Contemporanea,
che si svolgerà tra Bolzano e Trento: un’unica programmazione, un unico abbonamento per un cartellone che presenta molteplici prospettive del teatro di ricerca rivolgendosi alle nuove generazioni. Spettacoli per una nuova generazione di spettatori, quindi, era quello che forse si aspettavano i responsabili della proposta presentata a Rovereto, ma evidentemente se durante la rassegna Oriente/Occidente il pubblico interessato è formato anche di giovani, in questa occasione è stato proprio il pubblico giovane che è venuto a mancare.
La proposta poteva anche essere interessane in quanto la compagnia Panzetti e Ticconi non era sconosciuta al pubblico roveretano interessato alla danza in quanto si tratta di artisti associati e sostenuti dalla rassegna Oriente Occidente di Rovereto; proprio il progetto INSEL è stato sostenuto per il biennio 2022-2023 dalla rete JUMP, nata per accompagnare artisti, artiste e compagnie durante il percorso produttivo, verso il debutto e, infine, la circuitazione dei lavori artistici.
Ginevra Panzetti ed Enrico Ticconi vivono tra Berlino e Torino e lavorano insieme come duo artistico dal 2008. La loro ricerca si sviluppa nell’ambito di danza, performance e arte visiva approfondendo tematiche legate alla storica unione tra comunicazione, violenza e potere. Entrambi diplomati all’Accademia di Belle Arti di Roma dopo aver frequentato la scuola di movimento ritmico e filosofia diretta da Claudia Castellucci, si trasferiscono nel 2010 in Germania dove intraprendono studi diversi ma complementari.
E’ diventato un must l’argomento del naufragio e anche Insel, in italiano “isola” è una creazione coreografica e sonora per quattro performer, che sceglie una condizione geografica dell’impatto fisico del naufrago su un’isola deserta come riferimento simbolico per volgere lo sguardo all’individuo e l’inevitabile incontro con la propria ombra. L’isola è uno spazio fisico e concreto, una porzione di terra ferma interamente circondata dall’acqua, che ha come caratteristica quella di essere isolata da altri luoghi abitabili dall’umano in cui due individui si trovano sbattuti in uno spazio sconosciuto sorvegliate da due alterego, ombre che poi si disveleranno.
La trama non è così lineare, configurandosi come una performance, dove sono i movimenti convulsi dei coreografi che caratterizzano la prima parte dell’azione. Le parole dapprima articolate in un testo comprensibile da Shakespeare e Pessoa si fanno sempre più confuse e trasformarsi in vocalizzi artefatti cupi e profondi, emessi da una voce che si ispira alla tradizionale tecnica del Cantu a Tenore originaria dell’isola di Sardegna per la voce di Gavino Murgia. Interessante la rappresentazione grafica come sottotitolazione dei versi che si trasformano in segni grafici che cercano di raffigurare l’andamento sonoro dell’articolazione della voce.
Solo alla fine l’azione performativa si trasforma in azione coreografica, danza tribale e di gruppo, sostenuta dalla voce umana che da una emissione disarticolata fa trasparire alcune sequenze del canto tradizionale sardo, insistentemente ripetitivo.
Dal pubblico non certi giovanissimo del teatro Zandonai applausi per lo più di cortesia.
spettacolistagione/circuito-danza-turchese
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