Letteratura

Foraging Judicaria. Andar per erbe dal Garda alla Rendena.

27 settembre 2019 ore 20 Caderzone Terme (TN) Borgo della Salute sala Lodron Bertelli. Degustazioni di preparati di erbe spontanee a cura di Albergo Palazzo Lodron Bertelli a Borgo Salute Caderzone Terme.

Ci sono tanti modi di fare conferenze sull’ambiente, salute e benessere. Se poi il tema proposto è dedicato alle erbe definite “alimurgiche” la cosa diventa più intrigante. Erbe alimurgiche sono quelle erbe commestibili spontanee con proprietà nutrizionali e proteiche, quelle erbe e piante selvatiche spontanee che in epoche di carestia erano utilizzate come alimenti di base. Come alimenti vegetali spontanei si pensa subito ai funghi o ai frutti di caduta come castagne, noci, nocciole, altri alimenti essenziali dell’alimentazione nelle campagne e in montagna. In questo casi si tratta di piante ed erbe che venivano raccolte dalla sapienza contadina e popolare che non trascurava nulla che potesse servire alla sopravvivenza. Sono state definite come tali dal medico e naturalista fiorentino Giovanni Targioni-Tozzetti (1712-1783) nel trattato De alimenti urgentia (1767), opera che trattava della possibilità di far fronte alle carestie, ricorrendo all’uso dei prodotti spontanei della terra e principalmente delle verdure. Sono ascrivibili a questo genere varie tipologie vegetali dall’asparago di monte, alla borragine, alla cicoria selvatica al dente di leone, l’ortica, il papavero.

Queste essenze sono state protagoniste di un ciclo di eventi promosso dal Centro studi Judicaria di Tione: Foraging Judicaria. Andar per erbe dal Garda alla Rendena. Ciclo di conferenze teatralizzate sul sapere tradizionale e sull’uso alimentare delle erbe e bacche spontanee nel territorio della Judicaria. Ricerche, raccolta, interviste e testi a cura di Sara Maino, regista e Maria Pia Macchi, antropologa, produzione Centro Studi Judicaria di Trento coordinamento da Fiorenza Tisi. Non si è trattata di una classica conferenza, ma una lezione drammatizzata sulle conoscenze e sull’uso di queste tipologie di erbe con l’ abile accompagnamento musicale del fluato di Luminita Evy, docente alla Scuola di Musica SMAG di Riva del Garda e presenze narranti dall’India.Tramite interviste di chi ancora è depositario della conoscenza del loro corretto utilizzo alimentare, di chi sa ancora trasmettere alle nuove generazioni la sapienza della raccolta, la serata è scorsa tra confronti tra due mondi che possono sembrare lontati nel tempo e della geografia. Che relazione esiste tra una appassionata botanica dell’arco alpino o di una contadina di comunità ancora marginali e un raccoglitore di un villaggio dell’India? L’antropologia e botanica Maria Pia Macchi, che opera in India con una sua Onlus, Magia Verde, lavora proprio in quelle terre per il mantenimento delle culture tradizionali perchè con la dispersione delle genti dei villaggi nelle città non si sta perdendo la sapienza del sapersi curare con l’essenze naturali. E’ conservare la scienza dei medici indiani ayurvedici e perpetrare la conoscenza dei medicamenti fondativi in una economia rurale. Pratica non poi così diversa da ciò che fino a qualche decennio fa accadeva nelle comunità dell’arco alpino. Le interviste alle superstiti di questa cultura contadina, ci raccontano della fatica di vivere volte alla sopravvivenza spesso di comunità isolate e distanti dalle principali vie di comunicazioni, impegnate in una alimentazione di sopravvivenza con ciò che la natura circostante rilasciava nel bosco e nel prato: le erbe del fieno, se andava bene per le bestie potevano andar bene per gli uomini. Saperi trasversali che preservano la biodiversità della natura, saperi che si tramandano oltre che con la trasmissione di competenze anche con la narrazione di miti e leggende. In comune la sacralità della piante, la necessità della salvaguardia della specie per non far perdere la santità della terra. Il mondo globalizzato non ha più tempo per la cura del terreno e la pazienza della riceca. E la pazienza e la fatica della cerca emergono dalle interviste delle contadine che non hanno ancora abbandonato la pratica della raccolta spontanea, dote da conservare per i tempi calamitosi, se questi fossero ritornati. Non sono storie centenarie, perdute nelle pieghe della storia, ma ciò che era vita attiva ancora un mezzo secolo fa.

“Foraging Judicaria”
Andar per erbe dal Garda alla Rendena
con interventi musicali a cura della Scuola Musicale Alto Garda e contributi multimediali curati da Sara Maino con immagini, documenti, leggende e testimonianze delle persone intervistate
Negli eventi segnalati è prevista una degustazione di preparati a base di erbe spontanee.

20 settembre 2019 ore 20.00 –
località Favrio – Fiavé (TN)
22 settembre 2019 ore 18.00 – 
Palazzo Panni Arco (TN)
27 settembre 2019 ore 20.00 – 
Borgo Salute Caderzone Terme – le Terme in Val Rendena (TN)
6 ottobre 2019 ore 15.00 – 
Tione di Trento (TN)
“Per apprender l’arte
del ricercare le erbe bone
e recitar della natura
la sua ragione”
J.C.


https://www.judicaria.it/foraging-judicaria/

Federica Fanizza

Laureata in Filosofia all'Università di Bologna e curatrice degli archivi comunali di Riva del Garda, ha seguito un corso di specializzazione in critica musicale a Rovereto con Angelo Foletto, Carla Moreni, Carlo Vitali fra i docenti. Ha collaborato con testate specializzate e alla stesura di programmi di sala per il Maggio Musicale Fiorentino (Macbeth, 2013), Festival della Valle d'Itria (Giovanna d'Arco, 2013), Teatro Regio di Parma (I masnadieri, 2013), Teatro alla Scala (Lucia di Lammermoor, 2014; Masnadieri 2019), Teatri Emilia Romagna (Corsaro, 2016) e con servizi sulle riviste Amadeus e Musica. Attualmente collabora con la rivista teatrale Sipario. Svolge attività di docenza ai master estivi del Conservatorio di Trento sez. Riva del Garda per progetti interdisciplinari tra musica e letteratura. Ospite del BOH Baretti opera house di Torino per presentazioni periodiche di opere in video.

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