Arena di Verona: al via il Festival lirico 2021

Il 19 giugno 2021,  Riccardo Muti con la sua Aida in forma di concerto ha dato il via
alla Stagione 2021 del Festival Arena di Verona. (150o anniversario 1871  AIDA  2021 Giuseppe Verdi in forma di concerto Direttore Riccardo Muti Il Re   Michele Pertusi, Amneris  Anita Rachvelishvili, Aida Eleonora Buratto, Radamès Azer Zada, Ramfis Riccardo Zanellato, Amonasro Ambrogio Maestri, Un messaggero Riccardo Rados, Sacerdotessa Benedetta Torre, ORCHESTRA E CORO DELL’ARENA DI VERONA Maestro del Coro Vito Lombardi.  copyr. Arena di Verona Film and. Verona)

Mentre il 25 giugno l’abbinata storica Cavaleria Rusticana/Pagliacci aprirà il corso degli spettacoli allestiti. 6000 saranno gli spettatori ammessi, accolti con un rigido protocollo sanitario che richiederà di inossare la mascherina FFP2 per tutta la durata dello spettacolo. Dopo l’innovativa stagione 2020, che per la prima volta ha portato il palcoscenico al centro dell’Anfiteatro, anche per il 2021, Fondazione Arena mette da parte gli storici e imponenti allestimenti architettonici e presenta una stagione che rilegge in maniera tecnologica gli spazi grandiosi, in una nuova narrazione che vuole idealmente abbracciare tutta la bellezzaitaliana avvalendosi della collaborazione con eccellenze museali, espositive, artistiche e culturali da tutto il Paese. Dalla totale incertezza sui tempi e dalla consapevolezza che solo il
team di produzione interno sarebbe stato in grado di sviluppare il festival nei tempi necessari e con le imposizioni sanitarie è nata l’idea di affidare le nuove produzioni ad un’identità collettiva costituita da tutte le maestranze areniane e guidata dal sovrintendente e direttore artistico Cecilia Gasdia. Un vero e proprio collettivo artistico per sostenere un progetto innovativo e sperimentale con tutta la conoscenza, l’esperienza el’amore necessari per gestire in rapidità le innegabili complessità e criticità degli spazi areniani. La scelta, in sé rivoluzionaria, è poi divenuta una vera opportunità per testare idee nuove e ipotesi di lavoro future. Dunque, un’unica firmacorale per cinque nuove produzioni liriche e due appuntamenti sinfonici. In questa cornice s’inserisce l’idea in sé etica, di legare Fondazione Arena alle grandi eccellenze museali e culturali delnostro paese, anch’esse chiuse per lunghissimo tempo, alle quali Arena aprirà uno spazio divulgativo internazionale digrande potenza espressiva, ispirandosi per gli allestimenti a grandi capolavori d’arte in un ideale gemellaggio artistico cheabbracci tutto lo stivale. Ciascuna istituzione darà uno specifico contributo all’interno della drammaturgia di un’opera, una equilibrata sintesi tra l’iconografia, la tecnologia di 400 mq di ledwall e gli elementi di scenografia che caratterizzeranno i singoli allestimenti.

Pagliacci di R. Leoncavallo

Musei Vaticani, Biblioteca Apostolica Vaticana e Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi collaborerannoper tratteggiare un contesto visuale che narri nel dittico di apertura la cultura e tradizione popolare siciliana, con particolareriferimento all’ambito religioso, che caratterizza Cavalleria rusticana; per Pagliacci invece si avranno suggestioni fellinianein collaborazione con il Museo del Cinema di Torino e il Comune di Rimini. Per Aida invece Fondazione Arena ha individuato il proprio partner narrativo ideale nel Museo Egizio di Torino, la cui collezione scultorea, fra le più importanti al mondo, fungerà da elemento caratterizzante nella dialettica tra le pietre romane di Arena e l’iconografia egizia. In Nabucco entrerà in campo la collaborazione con il Museo Nazionale dell’Ebraismo italiano e della Shoah di Ferrara perun excursus sulla storia dell’ebraismo dalle origini agli anni ’40 del Novecento.

Aida di G. Verdi

Turandot nasce invece dal dialogo con il Museo d’Arte Cinese ed Etnografico di Parma per una suggestione decorativa chetratteggi la grande arte dell’Impero e la sua reinterpretazione d’inizio secolo nella moda europea. Mentre La Traviata nasce da un percorso di studio sulla figura femminile in tutte le sue sfaccettature grazie alla ricca collezione della Galleria degli Uffizi di Firenze.
Dunque, Fondazione Arena racconta al mondo, con il suo 98° Festival l’eccellenza delle maestranze italiane tutte, uscendodalla logica personalistica del nome di richiamo, e al contempo mette l’accento sui tesori del Paese, dai più celebri ai menonoti, in un vero progetto corale che, in ultima sintesi, vuole anche essere metafora dello sforzo collettivo di tutta la società per uscire dalla crisi. Oltre ai titoli lirici gli spazi dell’anfiteatro ospiteranno le serata di gala, eventi unici, con Requiem di Verdi, diretto da Speranza Scapucci, Domingo Opera Night, Roberto Bolle and Friends, Jonas Kaufmann Gala Event e della Nona Sinfonia di Beethoven. Una eccellente parata di grandissime voci che conferma l’Arena di Verona come imprescindibile tappa estiva di ogni appassionato.
CAST Arena di Verona Opera Festival 2021
Ulteriori informazioni:
www.arena.it

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