Trento, Auditorium Santa Chiara, 10 aprile 2024, ore 20.30
Stagione Sinfonica 2023-24
DIREZIONE D’ORCHESTRA ALEVTINA IOFFE
PIANOFORTE ANNA KRAVTCHENKO
TROMBA NICOLA BARATIN
ORCHESTRA HAYDN DI BOLZANO E TRENTO
LUDWIG VAN BEETHOVEN
OUVERTURE DA “LE CREATURE DI PROMETEO”
DMITRIJ ŠOSTAKOVIČ
CONCERTO PER PIANOFORTE E ORCHESTRA N. 1 IN DO MINORE, CON TROMBA OBBLIGATA, OP. 35
LUDWIG VAN BEETHOVEN
SINFONIA N. 5 IN DO MINORE, OP. 67
Beethoven era, per Šostakovič, un modello imprescindibile con cui confrontarsi, non solo come compositore, ma anche come giovane pianista nelle classi del Conservatorio di San Pietroburgo, per i cui saggi ed esami dovette affrontare grandi quantità di repertorio, tra cui numerose sonate dell’amatissimo Beethoven. Il concerto di Alevtina Ioffa affianca questi due giganti della musica, partendo dall’Ouverture per Le creature di Prometeo, l’unico balletto completo realizzato da Beethoven, un balletto allegorico che ripercorre il mito di Prometeo. Il balletto nacque con le coreografie di Salvatore Viganò, celeberrimo ballerino, coreografo e compositore, nipote e allievo di Boccherini, Maître de ballet a Vienna e poi alla Scala di Milano. Beethoven tornerà nella seconda parte del concerto con la Quinta Sinfonia, descritta da E.T.A. Hoffmann come una delle opere più importanti della sua epoca, figlia dello Sturm und Drang e del Romanticismo letterario, sia per l’abilità architettonica mostrata da Beethoven, che partendo dal celebre “motivo del Destino” dell’esordio costruisce l’intera struttura della Sinfonia. Tra questi due lavori si colloca il primo Concerto di Šostakovič, che a Beethoven guarda esplicitamente con la citazione dalla Sonata “Appassionata” (che Šostakovič studiò in Conservatorio), affiancata ad altre citazioni da repertorio classico e popolare, oltre ad autocitazioni da opere precedenti, spesso venate di sarcasmo. Per eseguire il Concerto op. 35 di Šostakovič, Ioffe è stata affiancata dalla pianista Anna Kravtchenko, nota al pubblico fin dalla sua vittoria al Concorso Busoni nel 1996, a soli 16 anni, e dalla prima tromba dell’Orchestra Haydn, Nicola Baratin e ormai di casa in regione.
La Ioffe caratterizza le composizioni beethoveniane con un piglio molto incisivo nei tempi e delle dinamiche evidenziato dal suo gesto direttoriale molto accademico ed enfatico ma che alla fine evidenza molto bene le sue intenzioni interpretative molto ben marcate e possenti. Una lettura che rilegge specie la Sinfonia n. 5 in una ottica tardoromantica dando ampio spazio alla dimensione sonore degli ottoni.
Diversa natura l’inserimento della prestazione della pianista Anna Kravtchenko chiamata per il concerto Il Concerto per pianoforte ed orchestra in do minore op.35 di Šostakovič
protagonista di questa prima parte del concerto. Un opera particolare dell’autore che denota la sua ricercatezza e spavalderia compositiva. Šostakovič infatti si stacca dalla tradizione russa dei grandi concerti per pianoforte di Čajkovskij e Rachmaninov, scrivendo un concerto per pianoforte, archi e tromba. L’aggiunta della tromba come secondo strumento solistico non era certo cosa consueta, come nemmeno la sola orchestra d’archi. Inoltre, la forma stilistica a quattro movimenti richiama più alla Suite che alla forma di concerto. Insomma, un’opera innovativa e frizzante, che puntava a rappresentare gioia, innovazione, carattere e freschezza. Nell’esecuzione della pianista Anna Kravtchenko tutte queste caratteristiche sono state esaltate, ma non solo. La pianista ucraina ha dato prova di una tecnica impeccabile che le ha permesso di trasmettere con la sua esecuzione tutta l’energia racchiusa in questo concerto. Con un tocco sempre brillante e incisivo, Kravtchenko ha propagato quell’entusiasmo sovietico alla perfezione, dialogando con classe con la tromba di Nicola Baratin.
Alla fine un concerto che ha suscitato grande soddisfazione ed entusiasmo per il pubblico presente che ha quasi riempito il capiente auditorium cittadino. Applausi per tutti gli interpreti, con dimostrazione di grande affetto per Anna Kravtchenko che ha concesso come bis il Notturno di Chopin n.3 op. 9 Il tutto concluso con un caloroso abbraccio di saluto nei confronti Alevtina Ioffe.
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