Nella rassegna di Busoni Piano Festival, il 13 agosto è il turno di Anna Kravtchenko per un concerto interamente dedicato a Schumann, tenutosi al NOI techpark.
Questa rassegna di alcuni concerti all’interno del Bolzano Festival Bozen, riunisce i pianisti italiani che nel corso degli anni hanno vinto o sono stati premiati al concorso piansitico F. Busoni che si tiene a Bolzano. Questo concerto è il secondo di questa edizione, dopo il recital di Giuseppe Andaloro del 6 agosto.
Il forte vento e il cielo minaccioso hanno accolto gli spettatori sottolineando l’atmosfera cupa e romantica che caratterizzerà la prima parte del programma. Il numeroso pubblico, decisamente eterogeneo, è composto da giovani e famiglie, addetti al settore come da bolzanini che presiedono gli eventi mondani della città.
Particolare il luogo del concerto: chi l’avrebbe mai detto che una struttura dedicata all’innovazione tecnologia ed alla ricerca si prestasse così bene anche per concerti classici? L’acustica della struttura in cemento e vetro ha saputo restituire al meglio i dettagli e le sfumature dell’esecuzione suonata su un nitido Steinway fornito da Passadori.
Entrando nel programma del concerto, come già accenanto, interamente dedicato a Schumann, possiamo dividerlo in due parti nelle quali troviamo due aspetti importanti dell’attività compositiva di Schumann: il carattere sognante e fantastico, presente nei Fantasiestuecke, e quello festoso carnevalesco di Faschingsschwank aus Wien e del Carnaval.
Anna Kravtchenko riesce a restituire all’ascoltatore tutti i contrasti, tipici della scrittura di Schumann, con intensità ma allo stesso tempo con una delicatezza alla quale non siamo più abituati, causa la moda di esecuzioni sempre troppo impetuose ed aggressive.
Alla fine del concerto, il pubblico entusiasta richiama più volte la pianista sul palco che concede tre bis, uno di questi tratto dal repertorio schumanniano, gli altri, invece, due notturni di Chopin, suoi cavalli di battaglia da ormai molti anni.