Bolognano d’Arco (Tn). Chiesa dell’Addolorata, 19 dicembre 2021, ore 17
Antonin Dvorak
Sinfonia n. 8 in sol maggiore, op. 88
Orchestra I Filarmonici di Trento
direttore Alessandro Arnoldo
Si è svolto il primo dei due concerti natalizi alla Chiesa Parrocchiale di Bolognano, organizzati come di consueto dal Gruppo Concerti di Bolognano, con il patrocinio del Comune di Arco e della Cassa Rurale AltoGarda e Rovereto.
Da anni ormai la Chiesa Parrocchiale di Bolognano si trasforma in una suggestiva sala da concerto, accogliendo i migliori artisti trentini e internazionali.
Per questo primo concerto l’Orchestra I Filarmonici di Trento, guidata dal direttore Alessandro Arnoldo, si è cimentata con un’unico imponente brano: la Sinfonia n. 8 in sol maggiore, op. 88 di Antonin Dvorak (1841 – 1904).

Dvorak nacque nel 1841 da una famiglia di locandieri in una cittadina vicino a Praga, nel Regno Boemo. Grazie al precoce talento come violinista e violista iniziò in qualità di orchestrale la sua carriera musicale. Una borsa di studio che gli permise poi di dedicarsi totalmente alla composizione e, i crescenti apprezzamenti per le sue opere da Johannes Brahms e da numerosi editori favorirono la notorietà della sua musica.
Nel 1889 Dvorak, ormai cinquantenne, completa ed esegue la Sinfonia n. 8 in sol maggiore a Praga. In quel periodo sentiva il bisogno di distaccarsi dalla tradizione brahmsiana e tedesca che lo avevano portato al successo e tenta di dar maggior spazio ad un’inventiva personale. Questo lavoro non risulta però particolarmente innovativo nella forma ma rimane comunque intriso nell’opera il tentativo di fuga da un linguaggio rigoroso. La Sinfonia n. 8 richiede un’ampio organico: ottavino, 2 flauti, 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti, 4 corni, 2 trombe, 3 tromboni, basso tuba, timpani ed ovviamente gli immancabili archi. In tutti i 4 movimenti Allegro con brioAdagioAllegretto graziosoAllegro, ma non troppo, Dvorak sviluppa i temi con criteri originali, a partire dal primo tempo dove affida  ai violoncelli la frase iniziale in sol minore (la Sinfonia è in sol maggiore). Lo spirito slavo e l’atmosfera leggendaria tipica della sua musica sono inconfondibili dalla prima all’ultima nota e la tendenza verso il poema sinfonico è evidente. Il protagonismo dei legni e degli ottoni che dialogano con gli archi contribuiscono a rendere tutte le sinfonie di Dvorak di grande effetto.
L’esecuzione de I Filarmonici di Trento è stata molto piacevole. Le difficoltà del brano, date della densità di scrittura e dai numerosi soli dei fiati, sono state affrontate con intelligenza e prontezza da orchestrali e direttore. La compattezza di suono e la coerenza espositiva hanno ben espresso  l’emotività intrinseca in questa sinfonia. L’acustica della Chiesa di Bolognano, che raramente ospita un’organico così imponente, si è rivelata efficace e pulita grazie anche all’intelligente disposizione di fiati ed archi.
Alessandro Arnoldo

Molto applaudito dall’affezionato e numeroso pubblico anche il bis che I Filarmonici di Trento e Alessandro Arnoldo hanno proposto: un’arrangiamento di R. Sherdon dei più conosciuti temi natalizi “A Most Wonderful Christman”.

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