Bolzano,Teatro Comunale 22 agosto 2022, ore 20.30
BolzanoFestivalBozen
Gustav Mahler Jugend Orchester
JUKKA-PEKKA SARASTE Direttore
PROGRAMMA
Anton Bruckner
Sinfonia n. 7 in Mi maggiore WAB 107
Per motivi di salute, una caduta, l’annunciato direttore Herbert Blomstedt è stato sostituito da Jukka-Pekka Saraste in questa parte di tour essenzialmente sinfonico tradizionale del complesso orchestrale giovanile in giro per l’Europa musicale tra Bolzano, Salisburgo, un ritorno, Amsterdam, Dresda, Trieste, Pordenone, per concludersi a Firenze. Il direttore finlandese, direttore principale e direttore artistico dell’Orchestra Filarmonica di Helsinki, nel corso della sua carriera è stato alla guida di alcune delle maggiori orchestre del mondo, ed è stato chiamato più volte in Italia a sostituire colleghi impossibilitati; di recente ha sostituito il maestro Daniele Gatti a Firenze e sarà ancora a Firenze quindi a concludere il tour della Gustav Mahler Orchestra al Teatro del Maggio Fiorentino.
La Gustav Mahler Orchestra era appena reduce da una esperienza al Festival di Salisburgo sotto la direzione Teodor Currentzis, genio e sregolatezza dell’arte direttoriale, dove sono stati protagonisti del concerto inaugurale del Festival 2022 con la Sinfonia n 13 di Dmitri Shostakovich per proseguire, sempre al festival salisburghese, con la produzione del Castello di Barbablù di Bela Bartòk assieme a Carl Orff De temporum fine comeodia con la regia di Romeo Castellucci, sempre con la direzione di Currentzis, progetti complessi con allestimenti performativi che hanno raccolto un successo di pubblico straordinario.
Giunti in tempo a Bolzano per riprendere in mano un repertorio di tradizione presentando due programmi distinti, la Sinfonia n. 7 di Anton Bruckner e nell’appuntamento il giorno successivo, di Franz Schubert la Sinfonia n. 3, e Jean Sibelius la Sinfonia n. 2. L’attività in città della Gustav Mahler Orchestra non si è limitata a questi eventi maggiori, ma nel progetto complessivo del festival è stato inserito un appuntamento pomeridiano molto particolare Ricordando Theresienstadt: una selezione di musicisti ha suonato in un angolo della città, Passaggio della Memoria, residuo del Lager di Bolzano operativo tra il 1943 e il 1945, le musiche di qui compositori che cercarono di animare con la musica la sopravvivenza nel campo di deportazione per ebrei di Terezin/Theresienstadt. Una testimonianza del sodalizio artistico che la città tiene con le orchestre giovanili, presenze costanti nella programmazione della rassegna musicale. Nel concerto programmato il brano sinfonico di Bruckner si presentava da solo, considerando sia la consistenza temporale della composizione, ma anche la sua consistenza musicale di grandiosa composizione sinfonica. La sinfonia si presenta, infatti, con abbondante profusione melodica, costruita su modelli della tradizione classico-romantica. Tanti sono i riferimenti al mondo musicale sinfonico in cui si evidenza ampiamente il debito del compositore austriaco nei confronti dei sui modelli sinfonici, da Johannes Brahms, nella presenza di una annotazione compositiva robusta, come a Wagner, nei momenti di ricerca della forma dell’idillio, il tutto con una parvenza di coerenza di forme e di equilibri armonici, aspetti significativi di un lavoro sinfonico che ancor oggi è riconosciuto come una delle creazioni più felici del compositore. Certo i quattro movimenti hanno la parvenza di una certa uniformità di stile nonostante la loro denominazione, gli fa difetto un eccesso di espansione e dilatazione dei tempi che si intrecciano di continuo in varie combinazioni timbriche senza portare ad una risoluzione finale.
Jukka-Pekka Saraste offre una lettura molto lineare con una gestualità essenziale, ampia e corale nel controbilanciare le emissioni delle varie sezioni, per gruppi omogenei, una scrittura che lascia ampio spazio ai contrabbassi e alle percussioni con i fiati all’unisono. Gesto energico che riesce a tenere a bada e a contenere tutto l’effluvio sonoro e a dare una parvenza di logica in questa composizione senza perdere il flusso melodico. Un lavoro intenso per l’orchestra ha saputo gestire al meglio delle sue potenzialità di giovani professionisti sapientemente formati e guidati che il pubblico, ben numeroso nel grande teatro cittadino, ha salutato con affetto.