Verona, Teatro Filarmonico, 19 marzo 2022, ore 17
Stagione Sinfonica 2021-2022
Benjamin Britten
Les Illuminations, op. 18
Arnold Schőnberg
Verklärte Nacht, op. 4
Direttore Francesco Ommassini
Tenore Toby Spence
Orchestra della Fondazione Arena di Verona
Dopo una settimana dedicata al Romanticismo (leggi l’articolo), ecco che al teatro Filarmonico di Verona si passa al pieno novecento con due autori diversi tra loro ma fortemente caratteristici del carattere musicale delle loro nazioni di appartenenza: Britten/Schőnberg – Inghilterra/Austria.
Les Illuminations di Britten sono state scritte nel 1939, appena prima della migrazione negli Stati Uniti del compositore inglese su testi di Arthur Rimbaud.
Una poesia di Richard Dehmel è, invece, di ispirazione al brano di Schönberg, nel quale il timbro dell’orchestra cerca di portarci a questa visione notturna al chiaro di Luna.
Possiamo quindi dire che è la poetica simbolista a creare un’unione tra la prima e la seconda parte del concerto, portando lo spettatore ad viaggiare con la mente in atmosfere contrastanti tra immagini chiare e vivaci ad altre più cupe e pensierose.
Questo contrasto viene creato da Britten, nelle dieci sezioni della sua composizione, alternando continuamente tempi allegri energici ad altri lenti e maestosi. Schöenber, invece, costruisce il suo poema sinfonico per accumulazione di brevi temi musicali che si addensano fino a creare una sovrapposizione di idee tematiche dalla forte varietà timbrica.
Pochissimi spettatori, anche rispetto ai già scarsi numeri della settimana scorsa. Quello che mi ha stupito, però, è stata l’eterogenità degli spettatori, con una buona presenza del pubblico di mezza età, spesso assente in sala.
Tanti applausi per entrambe le parti del concerto, con maggiore entusiasmo per la Verklärte Nacht schoenberghiana.
L’orchestra, con il suo direttore Francesco Ommassini, è riuscita, infatti, a trasmettere al meglio le atmosfere contrastanti dei due autori. La gamma dinamica molto ricca, pulizia negli attacchi e equilibrio tra le sezioni hanno caratterizzato l’intera esecuzione.
Il tenore Toby Spence, già da anni famoso per l’esecuzione delle opere di Britten, ha saputo esprimere al meglio il carattere delle dieci Illuminations riuscendo a ad avere un grande controllo in tutte le dinamiche, dal pianissimo a forte, riuscendo a mantenere sempre intellegibile il testo, e già questo non sempre si può dare per scontato. Questo concerto è la dimostrazione che un tenore può riuscire a fare una bellissima figura ricevere l’apprezzamento del pubblico, non necessariamente cantando opera lirica. All’estero, specialmente in area tedesca ed inglese sono molti i cantanti che preferiscono il repertorio cameristico e sinfonico con grande successo, vero anche che gli italiani che si dedicano allo stesso repertorio sono pochi e spesso poco considerati dalla critica e dai media.
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