Bolzano, Auditorium, 2 agosto ore 20.30
Bruce Liu, recital pianoforte

PROGRAMMA
Johann Sebastian Bach
Suite Francese n. 5 in Sol maggiore BWV 816
Fryderyk Chopin
Ballata n. 2 in Fa maggiore Op. 38
Ballata n. 3 in La bemolle maggiore Op. 47
Maurice Ravel
Miroirs
Franz Liszt
Réminiscences de Don Juan S. 418

Con il recital pianistico di Bruce Liu del 2 agosto 2022, il BFB 2022 conferma la grande qualità delle sue proposte e degli artisti invitati.
Il venticinquenne Bruce Liu, nato a Parigi da una famiglia di Beijing ma cresciuto a Montreal, vanta già numerosi successi, culminati con la vittoria del Primo Premio al XVIII International Chopin Piano Competition di Varsavia nel 2021 e con il successivo album, pubblicato dalla Deutsche Grammophon contenente le sue esibizioni al Concorso Chopin, acclamato dalla critica. La sua vita è stata permeata dalla varietà culturale, che ha plasmato le sue sfaccettature in termini di atteggiamento, personalità e carattere, qualità pienamente espresse in questo recital dal sapore francese.
Il programma si apre infatti con la Suite Francese n. 5 in Sol maggiore BWV 816 di Johann Sebastian Bach. Le sei Suite francesi vengono ancora oggi definite “francesi” per tradizione, nonostante non fu Bach ad assegnarvi questa accezione e lo stile compositivo segua maggiormente il canone di scrittura italiana dell’epoca. La quinta Suite richiama saldamente la raffinatezza franca nonostante come seconda danza abbia proprio una Corrente in stile italiano. Il pianismo di Liu, seppure discostandosi dalle storiche esecuzioni di Andràs Schiff per un fraseggio decisamente pianistico, segue la complessità melodica con raffinatezza e coesione. Di particolare bellezza la Sarabanda, eseguita con notevole espressione e libertà sonora.

©Tiberio-Sorvillo

Segue l’immancabile repertorio chopiniano, che ha reso Liu noto in tutto il mondo. Chi avesse seguito l’edizione 2021 del Concorso Chopin sicuramente ricorderà la sua esecuzione nella seconda prova della Ballata Op.38. Il contrasto tra la quiete dell’Andantino iniziale in fa maggiore e il Presto con fuoco, vengono interpretate con grande fluidità, sottolineando quella dualità tipica della personalità di Robert Schumann, al quale Chopin dedicò questa composizione. Un’interpretazione più rilassata rispetto a quella di Varsavia che ha evidenziato la maturità di questo artista e la capacità di cogliere le voci interne della scrittura chopiniana. La successiva Ballata Op.47 sfrutta ancora una struttura bitematica realizzata però con maggior complessità e caratterizzata da una definizione melodica più artificiosa. Bruce Liu ne evidenzia la liricità e la leggerezza, trattenendo l’energia per una brillante conclusione.
Nei primi del Novecento, a Parigi, l’ormai noto compositore Maurice Ravel affrontava un periodo di sviluppo ed evoluzione. L’assidua frequentazione di un gruppo di artisti estrosi, conosciuti come gli “Apaches”, e la voglia di rinnovare la propria immagine portano Ravel alla scoperta di un nuovo ed unico linguaggio musicale. É proprio in questo momento che compone Miroirs, una curiosa raccolta di 5 brani ricchi di ispirazioni extramusicali. Con la loro esecuzione il pianista esprime al meglio il suo talento. La freschezza e giocosità dei brani viene trasmessa grazie ad una rara abilità tecnica: precisione di tocco e di fraseggio esaltano i tecnicismi senza appesantire l’effetto complessivo. Queste 5 brevi opere Noctuelles, Oiseaux tristes, Une barque sur l’océan, Alborada del gracioso, La vallée des cloches fanno respirare l’atmosfera di una Parigi caotica, fucina di tendenze artistiche all’avanguardia.
Il recital si conclude all’insegna del virtuosismo, con una delle numerose trascrizioni del compositore ungherese Franz Liszt. La Réminiscences de Don Juan si inserisce tra quelle composizioni lisztiane che non seguono con aderenza l’originale, ma che si arricchiscono dell’inventiva del compositore, venendo definite da Liszt “fantasie” o come in questo caso “reminiscenze”. Un’incessante virtuosismo cromatico contorna i riconoscibili temi del Don Giovanni di W.A. Mozart, ripercorrendo in poco più di dieci minuti i caratteri a tratti giocosi e a tratti drammatici dell’intera opera. Lo scioglievolissimo pianismo di Bruce Liu fa sembrare semplici anche i veloci passaggi cromatici per terze, concludendo il recital in grande stile.

©Tiberio-Sorvillo

Un pubblico pieno di volti giovani applaude con grande entusiasmo il pianista, che dopo ben quattro bis dedicati a Chopin e Rameau saluta Bolzano regalando una divertente versione jazz di “Per Elisa” di L.v. Beethoven, meritandosi la standing ovation.

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