Verona, 20 agosto 2023, ore 21.00
Arena Opera Festival 2023
JONAS KAUFMANN IN OPERA
Musiche di Puccini, Verdi, Giordano, Lehár, Bizet,
De Curtis, Bizet, Offenbach, Morricone, Zimmer
Soprano Sonya Yoncheva
Tenore Jonas Kaufamnn
Baritono Ludovic Tézier
Orchestra della Fondazione Arena di Verona
Direttore Jochen Rieder

Parte prima
Tosca di G. Puccini
“Recondita armonia” (Kaufmann)
Otello di G. Verdi
“Già la notte densa”(Kaufmann Yoncheva)
“Credo” (Tézier)
“Dio mi potevi”
Andrea Chenier di U. Giordano
“Nemico della patria” (Tézier)
“Vicino a te s’acqueta” 8Kaufmann Yoncheva)

Parte seconda
Giuditta di F. Lehar
“Freunde, das Leben” (Kaufmann)
Carmen di G. Bizet
“Preludio“
“Habanera”(Yoncheva)
“Votre toast” (Tézier)
Non ti scordar di me di E. De Curtis (Kaufmann Yoncheva)
I racconti di Hoffmanndi di J. Offenbach
“Scintille Diamant”(Tézier)
Das Land des Lächelns di F.Lehar
“Dein ist mein ganzes Herz”(Kaufmann)
West Side Story di L.Bernstein
“Somewhere” (Yoncheva)
“Maria”(Kaufmann)
The Mission di E.Morricone
“Nella fantasia” (Yoncheva Kaufmann)
Gladiator di H. Zimmer
“Nelle tue mani“ (Kaufmann)

Arena 2023. Gala Kaufmann. foto Ennevi

Jonas Kaufmann (classe 1969) ha iniziato la carriera nel secolo scorso. Potrebbe essere una battuta ma questa anagrafica permette di ricostruire la sua formazione fatta nei teatri tedeschi ad iniziare dal 1994 come tenore leggero, permettendogli di accumulare esperienza in più ruoli. Un salto di qualtà nella sua vita d’artista si ebbe nel 2002 quando venne ingaggiato dall’Opera di Zurigo passando così attraverso tutti i ruoli mozartiani, misurandosi con Claudio Monteverdi (Nerone nell’Incoronazione di Poppea), Giovanni Paisiello (Nina, ossia la pazza per amore), fino a Franz Schubert (Fierrabras), Charles Gounod (Faust) e Giuseppe Verdi (Falstaff e Rigoletto) e a personaggi assai complessi, destinati a divenire suoi cavalli di battaglia, come Florestan in Fidelio di Ludwig van Beethoven e Don José in Carmen di Georges Bizet, imponendosi all’attenzione del mondo internazionale per ruoli e personalità a cui non è stata estranea anche una avvenenza fisica. Insieme a Juan Diego Florez, condivide una parte dei ruoli tenorili a livello mondiale.
Si è avvicinato poi all’opera italiana, ma privilegiando le tessiture più spinte, da Otello ad Andrea Chenier, Trovatore, Forza del destino e Aida Fanciulla del West e Manon Lescaut fino a Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni e Pagliacci di Ruggero Leoncavallo.
E forse qui sta il limite vocale di Kaufmann: si potrebbe affermare che sia un baritenore ma gli manca l’esperienza del belcanto che accomuna tanti artisti che praticano tal gamma vocale, presentandosi alfine con una voce che non possiede lo squillo tenorile e la capacità di svettare, prudente nei passaggi di registro, rimanendo saldamente ancorato al centro ma con un fraseggio chiaro ed elegante.
E’ stato un evento la sua presenza in Arena nel Gala in suo onore, che l’ha accolto in una serata caldissima con un  tutto esaurito, tributandogli tutto il calore e affetto da un pubblico formato anche da tanti suoi appassionati connazionali tedeschi. In questa sua esibizione areniana era accompagnato da altrettanti due fuoriclasse come il baritono Ludovic Tézier e il soprano Sonia Yoncheva, tutti e due presenti in questa stagione veronese. Il programma risultava ben articolato su due parti con la prima che offriva al pubblico l’attuale suo impegno di repertorio tra Tosca, Otello e Andrea Chenier e una seconda che comprendeva operette e musiche da film.

Jonas Kaufmann EnneviFoto

Certamente nella prima parte erano inseriti ruoli in cui si richiede slancio: qui Kaufmann ha dato dimostrazione di saper giocare con i colori più bruno della gamma del colore tenorile, mancando però quello smalto vocale che richiedono e quell’esuberanza che in queste occasioni di Gala, specie nella seconda parte dove, spaziando tra operetta e musica da film in cui tutto sarebbe permesso pur di accendere l’entusiasmo dei presenti, un lasciarsi andare avrebbe dato maggior dimostrazione dei suoi mezzi vocali. Si è mantenuto in una zona di prudenza tattica che ha disvelato una certa difficoltà a procedere verso le zone più acute della gamma tenorile. Ma trionfo è stato anche ampiamente sostenuto dagli artisti con cui ha diviso il palcoscenico.

Sonia Yoncheva. EnneviFoto

Sonia Yoncheva tra le sequenze dall’Otello, Andrea Chenier, Carmen ha dato ampia dimostrazione di essere una voce in pieno possesso delle sue qualità vocali e interpretative e si è percepito quasi una responsabilità maggiore da parte sua nel gestire l’evento giocando la sua posizione di primadonna del canto, mai tirandosi indietro. E di questa sua partecipazione convinta ha dato dimostrazione anche nella seconda parte giocata su un repertorio che spaziava dall’operetta di Lehàr al Non ti scordar di me duettato con Kaufmann alle arie di Bernstein da West Side Story e alle musiche di Morricone (The Mission) e Zimmer (Gladiator).

Ludovic Tézier. EvveniFoto

Ludovic Tézier si è mantenuto in seconda linea rispetto ai suoi colleghi, gestendo con professionalità i suoi interventi ma senza suscitare quella partecipazione emotiva che quei ruoli (Jago, Gerard, Escamillo, Dappertutto, dei Racconti di Hoffmann, assieme alle musiche di Mission di Morricone) avrebbe dovuto suscitare.
Suggestiva la gestione dell’accompagnamento orchestrale da parte di Jochen Rieder con l’Orchestra della Fondazione Arena di Verona andando oltre l’interpretazione di routine di queste situazione.
Acclamazioni e ripetute chiamate in palco degli artisti, da parte del pubblico che ha richiesto a viva voce ulteriori prove agli artisti. e cosi i bis si sono susseguiti nella giusta composzione tra un Come un bel di di maggio da parte di Kaufmann; Sonia Yoncheva con O mio babbino caro, di nuovo Kaufmann con Mattinata di Leoncavallo, Tézier con la rara, Voilà donc la terrible citè dalla Thaïs di Massenet per concludersi con Nessun dorma che dimostra di non possedere quell’esuberanza e anche un pò di stacciataggine da parte di chi ha in repertorio questa aria. Tutti felici e contenti con il Brindisi dalla Traviata che ha chiuso il Gala.

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