Chiamata di prestigio per il soprano di Bolzano Martina Bortolotti von Hadeburg a Malta per sostenere il ruolo di protagonosta dell’opera del compositore Paolino Vassallo Edith Cavell, in forma di concerto, in occasione delle celebrazioni per il centenario della morte del compositore maltese. In questa occasione il Teatru Rjal ha allestito una versione da concerto del capolavoro operistico di Paolino Vassallo un’opera sull’eroina infermiera Edith Cavell della prima guerra mondiale che aveva salvato la vita a molti soldati prigioneri nel Belgio occupato dai tedeschi aiutandoli a scappare verso la l’Olanda.
Il compositore Paolino Vassallo (1856-1923), maltese ne trasse argomento per questa sua opera, musicista formatosi al Conservatoire Royal con Massenet e Guiraud. Fondò il suo Istituto Musicale a La Valletta nel 1885 e fu nominato maestro di cappella nella cattedrale di Mdina nel 1902. Scrisse tre opere; Amor Fatale, Frazir e Edith Cavell. Nel 1905 fu nominato Maestro di cappella della Cattedrale di Mdina e della Concattedrale di San Giovanni a La Valletta. La sua opera teatrale più famosa è senza dubbio Edith Cavell, un melodramma in tre atti su libretto del poeta Alfonso Giglio. Vassallo morì il 30 gennaio 1923. Fu presentata per la prima volta a sal Teatru Rjal (La Valletta, Malta) il 21 marzo 1927, quattro anni dopo la morte di Vassallo, ed è stato un immediato clamoroso trionfo. Poi se ne persero le tracce.
Il Maestro Dario Salvi guiderà l’Orchestra Filarmonica di Malta, il Coro Nazionale KorMalta-Malta e un cast internazionale di cantanti in questo revival di un’opera operistica davvero eccezionale che ha comportato anche un lungo lavoro di ricostruzione della partitura riscoperta in parte in una biblioteca del Norfolk che custodiva una parte della partitura fin da 1940. Nella speranza di recuperare la parte mancante si sono effettuate ulteriori indagini contattando il direttore d’orchestra anglo-italiano Dario Salvi specialista nel restauro e nell’esecuzione di opere dimenticate del XIX secolo in tutta Europa nell’ottobre 2018 che ha intrapreso una ricerca.Prima di Natale 2018, il contatto con l’esperto di Vassallo e il direttore del Pjazza Teatru Rjal Christopher Muscat ha portato alla ricerca delle pagine mancanti dell’opera a Malta. Finalmente, la possibilità di un recupero moderno di questo importante lavoro operistico divenne una possibilità reale. Il Maestro Salvi alla fine ha creato una riduzione per pianoforte e una partitura vocale, restituendo l’interessa della partitura che offre una poderosa struttura musicale.
Ma chi era Edith Cavell?
La mattina del 12 ottobre del 1915, alle ore due, presso il poligono di tiro di Sharbeek, poco lontano da Bruxelles, un plotone di esecuzione esegue l’ordine di fucilazione di Edith Cavell, condannata per spionaggio. Una storia di guerra come tante altre, con il suo carico di crudeltà, follia, drammi e miserie umane. Edith Louisa Cavell ( 1865- 1915) fu infermiera britannica, e la sua figura, ma ancor più la sua morte, diventerà una delle tante icone propagandistiche della Grande Guerra come martire di fede e per questo onorata anche nel mondo cattolico come portatrice di santità.
Intrapresa il percordo di infermiera, all’inizio del XX secolo fonda la prima scuola in Belgio per infermiere laiche (L’École Belge d’Infirmières Diplômées), e lavora in ospedale a Bruxelles. Con l’inizio della Prima Guerra Mondiale, e l’invasione del Belgio, all’arrivo dei tedeschi la maggioranza delle infermiere inglesi presenti nell’ospedale, viene rimandata in patria, mentre Edith resta a svolgere il suo lavoro. Nei mesi iniziali del 1915 i militari occupanti cominciano ad avere il sospetto che il nosocomio faccia parte di una rete utile alla fuga dei prigionieri di inglesi, oltre il confine della neutrale Olanda. Attività in cui sembrano coinvolti diversi civili e la stessa Cavell che, alla fine, verrà arrestata e condannata a morte in quanto ritenuta colpevole, in particolare di fronte alla sua stessa ammissione di aver ricevuto il riconoscimento di alcuni soldati ritornati in patria.
Corteo Funebre di Edith Cavell.
L’esecuzione della Cavell destò sdegno ed orrore in patria e nei paesi alleati e fu marcatamente usata come simbologia propagandistica della guerra contro la barbarie tedesca. L’infermiera martire susciterà sdegno anche in un giovane socialista italiano, Antonio Gramsci, che in un articolo dell’edizione piemontese dell’Avanti del 17 gennaio 1916, auspica la vendetta proletaria in sui onore.
“E in un giorno che ci proponiamo di non lunghissima attesa noi, proletariato internazionale,tedesco e belga, serbo e bulgaro, francese e italiano, inglese e russo, quando il giuoco delle forze storiche antagonistiche avrà ripreso il suo ritmo normale, faremo a nostro modo la commemorazione di Miss Cavell e dei sei milioni di nostri compagni che hanno insanguinato icampi della lotta infeconda. E non sarà il nostro un mercato di parole…“.
Segno anche dell’ iconografia del sacrificio di una donna, all’interno di un mondo violento e maschile, quello della Grande Guerra, decisamente troppo grande da poterlo sopportare. Significative le sue parole che possono, al di là di qualsiasi considerazione, essere oggetto di riflessione:
“Il patriottismo non è tutto. Non devo provare odio o amarezza verso nessuno”.
La vicenda della Cavell colpì molto l’opinione pubblica internazionale. Anche in Italia la sua icona fu utilizzata per pubblicazioni a sostegno della Croce Rossa Italiana e ricordata con articoli su vari giornali e riviste di allora.
Nel 1947 gli fu dedicato anche un film.
https://www.youtube.com/watch?v=uiehgV1R90k
Gli interpreti
Martina Bortolotti von Hadeburg
https://www.martinabortolotti.com/
Bilingue dalla nascita (Tedesco e Italiano), padre sudtirolese e madre veneta, dopo lo studio delle lingue (Inglese e Francese), si dedica anima e corpo alla musica acquisendo il Diploma Accademico di primo e secondo livello presso il Conservatorio G. Verdi di Milano in Canto Lirico ed in Musica Vocale da Camera con Daniela Uccello col massimo dei voti. Vincitrice di una borsa di studio per L’Accademia del Teatro alla Scala di Milano e per il programma Erasmus alla Hochschule für Musik di Monaco di Baviera con Helmut Deutsch per lo studio dei Lieder tedeschi ed inoltre per l’approfondimento della musica slava ed ebraica. Si perfeziona sotto la guida del Maestro Vito Brunetti a Bolzano e con Oskar Hillebrandt ai Tiroler Festspiele. E’ stata invitata dal Smithsonian Museum per tenere un Recital all’interno della Steinway Series a Washington DC ed a New York presso la North Shore Library. Ha collaborato con Direttori quali Muti, Antonini, Kuhn, Veronesi e registi quali Zeffirelli, Michieletto, Maestrini, Moscato, Morassi, Cucchi esibendosi nei principali teatri italiani ed esteri dalla Scala di Milano a Royal Opera di Muscat. Ha partecipato a La Campana Sommersa di O. Respighi con la direzione di Donato Renzetti e sempre sotto la direzione del Maestro Donato Renzetti, ha eseguito la Nona Sinfonia di Beethoven per i Pomeriggi Musicali di Milano. Ha inciso in prima mondiale i ruoli principali in Blindekuh e in Waldmeister di J.Strauss sotto la direzione del M° Dario Salvi con la Sophia Philharmonic per la NAXOS.
Dario Salvi
direttore d’orchestra di origini italiane ma da tempo cittadino britannico, ha dedicato gran parte della sua carriera musicale, che alterna a quella di ufficiale dell’esercito, alla valorizzazione dell’operetta e alla riscoperta di compositori ormai quasi dimenticati. Ha in corso la registrazione integrale dell’operette di F. Auber e delle composizioni dimenticate della famiglia Strauss
https://www.dariosalvi.com/
https://www.naxos.com/Bio/Person/Dario_Salvi/323089