SPETTRO ARMONICO CHAMBER ORCHESTRA / ZUCCATTI, SIMONE
ZANDONAI: RARITIES & SURPRISES – ART SONGS, TRANSCRIPTIONS AND CHAMBER MUSIC
Barcode: 0746160911359 / Cat: C00307 / 1 CD / Label: DA VINCI CLASSICS
1. Minuetto, for Strings
2. Preludio VIII, for Strings, Harp and Harmonium (1929)
3. Hornpipe, for Strings
4. Canzonetta, for Strings
5. Rêverie, for Strings and Harp (1937)
6. Momento musicale, for Strings (1937)
7. Mazurka per concerto “Amarezze”, for Violin and Guitar (1898)
8. Impressione melodica “Danza”, for Piano 4 Hands (1899)
9. Melodia per archi “Lettera”, for Strings (1900)
10. Berceuse for Strings (1900)
11. “Mistero”, for Voice, Strings, Harp and Harmonium (1931)
12. “La Serenata”, for Voice, Strings and Harp (1931)
13. “Nera Nerella, il cuore è un bambolino” for Voice, Strings and Harp
Nato come concerto nell’ottobre del 2019 presso la sala della Filarmonica di Rovereto,(recensione e intervista a Simone Zuccatti
https://www.artesnews.it/temi/musica/zandonai-raro-ed-inedito/
https://www.artesnews.it/temi/musica/simone-zuccatti-e-il-suo-lavoro-su-riccardo-zandonai/
https://www.artesnews.it/temi/musica/concerto-speciale-dedicato-a-riccardo-zandonai/) e in quella occasione registrato con successive integrazioni e pubblicato nel gennaio del 2020, questo disco contribuisce in modo determinante a definire in modo più preciso i contorni e la statura musicale al di fuori del più ampio palcoscenico teatrale di Riccardo Zandonai (Rovereto.Borgo Sacco 1883- Pesaro 1944), compositore soprattutto noto oggi per i suoi lavori operistici. La sua Francesca da Rimini, dramma ispirato dal testo di Gabriele D’Annunzio, ha fatto in modo che il suo nome rimanesse per sempre nell’empireo dei grandi operisti italiani, nonostante altri titoli per il teatro come Conchita, Cavalieri di Ekebù, ormai di rara esecuzione e di ascolto. Ed ancor meno eseguita, è invece la ricca produzione cameristica che contribuisce invece a definire in maniera più ampia e completa l’effettivo apporto di questo autore al mondo musicale italiano durante un periodo transizione e sperimentazione come quello che fu il primo Novecento insieme a ad altrettati e illustri colleghi musicisti di quella che viene definita la Generazione dell’80,(decennio 1880) ossia di tutti quei compositiore italiani nati in quel decennio che comprende Franco Alfano, Ottorino Respighi, Ildebrando Pizzetti, Gian Francesco Malipiero,Alfredo Casella,in ultimo Giorgio Federico Ghedini. Compositori in parte trascurati, e rimossi dalla cultura musicale italiana perchè definiti non di avanguardia, troppo tonali, eppure innovatori capaci ance di andare oltre le convenzioni della scrittura di tradizione. Fu questa generazione che sperimentò nuove modalità nella composizione italiana che non rinunciasse alla sua tradizione melodica rivolgendosi alla ricerca delle fonti dello stile compositivo italiano. Ecco il lavoro di recupero del barocco strumentale italiano, del repertorio delle Danze e arie antiche, in un filo logico che unisce questa generazione. E Zandonai non si discosta da questa “maniera” di ricerca e di rielaborazione musicale.
Grazie alla donazione al Comune da parte degli eredi di Zandonai di un gran numero di manoscritti mai visionati prima d’ora da musicologi e studiosi, tra questi proprio un buon numero di brani per orchestra da camera, sia composizioni originali che trascrizioni, si è aperto un ulteriore sguardo su Riccardo Zandonai e sulla sua formazione di compositore, che lo porto ad essere Direttore del Conservatoro di Pesaro. Dopo questa scoperta è seguito un gran lavoro di ricostruzione riscrittura e ritrascrizione in quanto, per alcuni brani, sono state trovate solo le parti dei singoli strumenti e si è dovuto procedere alla ricostruzione della partitura effettuata dallo stesso curatore dell’esecuzione Simone Zuccatti. I brani originali, scritti intorno ai primi anni del ‘900, sono rappresentativi dell’inizio dell’attività compositiva di Zandonai quanto, allievo di Pietro Mascagni, frequentava il liceo musicale a Pesaro. Le trascrizioni di brani di autori barocchi (Lully, Haendel, Bach) e romantici (Mendelssohn, Schumann, Schubert), invece, sono più tarde; pubblicate intorno agli anni ’30 e mai più eseguite da allora. Discorso differente per le liriche da camera che, conosciute nelle loro prima edizione per canto e pianoforte, sono state successivamente e ripubblicate nella versione per orchestra d’archi.
Ecco quindi che Simone Zuccatti, alla testa dello Spettro Armonico Chamber Orchestra ci permette finalmente di ascoltare alcuni lavori qui in prima esecuzione assoluta, come le trascrizioni orchestrali di celebri brani di Lully, Handel e Schubert, o ancora pagine di commovente bellezza per orchestra d’archi come la struggente “Lettera” o l’altrettanto delicata “Berceuse” per chiudere con tre rare liriche da camera per voce, arpa ed archi dove si può apprezzare tutta la maestria di un autore. Prodotto che sintetizza le competenze locali nell’ambito musicale: hanno partecipato infatti alla realizzazione del concerto e del conseguente CD l’orchestra da camera Spettro Armonico di Rovereto, sotto la direzione del suo fondatore Simone Zuccatti, e per la parte vocale il soprano Maria Letizia Grosselli, vincitrice a suo tempo del Concorso lirico Riccardo Zandonai di Riva del Garda proprio nella sezione dedicata alle liriche da camera del compositore roveretano. I brani per pianoforte eseuiti da Antonio Vicentini e Paolo Orlandi, alla chitarra Luca Lucini. Registrazione di alta qualità che permette un ascolto delle raffinatezze musicali dell’esecuzione. Il Cd è ascoltabile integralmente sulla piattaforma Spotify
https://open.spotify.com/album/4Zl9SGcI5Cxl5U7weeugeE?si=x0-4BkHNRtmeKuAhV-9LqA
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