Musica

Interpreti italiani al Festival pianistico internazionale di Bergamo e Brescia: Maurizio Baglini

“Vite parallele – Beethoven e Schubert” dal 24 settembre al 12 ottobre
Festival internazionale del Pianoforte tra Bergamo e Brescia.
Brescia, teatro Sociale Domenica 27 settembre, Ore 11.00

Maurizio Baglini pianista
Schubert: Sonata per pianoforte in sol maggiore, D.894
Beethoven: Sonata per pianoforte in mi bemolle maggiore, op.81a ‘Les Adieux’

Un risveglio intenso quello di domenica scorsa per la città di Brescia. Il concerto mattutino proposto dal Festival Pianistico di Brescia e Bergamo ha riunito nella suggestiva cornice del Teatro Sociale un attento e appassionato pubblico che, grazie alle sapienti mani del noto pianista Maurizio Baglini, ha avuto la possibilità di ascoltare due grandi capolavori della letteratura pianistica eseguiti con rara maestria.

Il concerto si è aperto con i caratteri contrastanti della Sonata in sol maggiore D.894 di Franz Schubert. Questa sonata, composta da quattro movimenti dalle caratteristiche contrapposte, è stata eseguita in modo esemplare, portando l’ascoltatore ad esplorare i vari temperamenti musicali tipici della Vienna dei primi dell’Ottocento. Già dalle prime note del “Molto moderato ma cantabile” si è potuta apprezzare la qualità del pianismo proposto da Baglini, composto e misurato ma sempre pronto a stupire con idee musicali interessanti e mai scontate.
A dir poco magici i “pianissimi” ascoltati nel ”Andante”, aiutati da una tecnica di peso impeccabile e dall’uso del pedale sinistro, sfruttato poi, in maniera oltremodo generosa, in alcuni momenti che avrebbero forse richiesto maggiore brillantezza di suono.

Con il secondo capolavoro, la famosa sonata “Les adieux” di Beethoven, il pianista sfodera un’indole decisamente più spontanea e meno posata. I tre movimenti che compongono quest’opera esprimono i sentimenti suscitati dalla mancanza di una persona cara: l’addio, l’assenza ed il ritorno. La scelta di tempi di esecuzione perfetti e un’impavida interpretazione delle dinamiche beethoveniane trasportano con grande intensità queste emozioni alla platea. Culmine del concerto l’ultimo movimento “Vivacissimamente”, che è raro sentire eseguito con tale virtuosismo e al contempo con controllo e rispetto della partitura.

Ben due bis vengono richiesti al pianista che, con in sottofondo il suono delle campane del mezzodì, accompagna un pubblico entusiasta al pranzo domenicale.

Monica Maranelli

Pianista, docente, amante dell'Arte in tutte le sue forme

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