Locca Centro Culturale, 3 agosto, ore 21
GRANDE APERTURA
Costanza Principe
piano recital
Robert Schumann
Impromptus Über ein Thema von Clara Wieck, op. 5
Nikolaj Karlovič Medtner
Fiaba op. 20 n. 1
Fiaba op. 26 n. 3
Johannes Brahms
Variazioni su un tema di Schumann, op. 9
Bach/Busoni
Ciaccona dalla partita in Re minore n. 2 per violino
Apertura come da tradizione per la 17a edizione di Kawai a Ledro 2022, presso il centro culturale di Locca. Protagonista il pianoforte, quello materiale il Shigeru Kawai da gran concerto omaggio di Roberto Furcht, rappresentante per l’Italia della prestigiosa ditta di pianoforti giapponese, che assieme al critico musiale Angelo Foletto, ha ideato questa interessante rassegna in una zona marginale del Trentino ma ricca di tradizione storica, destinazione di un turismo che richiede pace e tranquillità.
E come da tradizione della rassegna si è aperta presentando una giovane concertista Costanza Principe, classe 1992, diplomata al Conservatorio di Milano, ma specializzandosi alla Royal Academy of Music di Londra. Concertista precoce, con un debutto a soli 15 anni come solista con orchestra, si è consolidata nel repertorio musicale di Robert Schumann di ui cui ha prodotto il suo primo CD.
Il programma che ha presentato nella rassegna non rientrava nei canoni del classiso recital pianistico. Schumann Brahms, Bach/Busoni rientrano nei format dei recital, più negletto il compositore russo Nikolaj Karlovič Medtner (1880-1951), contemporaneo di Sergej Rachmaninov e Aleksandr Skrjabin, che scrisse un consistente numero di composizioni, tutte comprendenti il pianoforte, mantenendosi sempre nella tradizione post romantica. Il legame tra i brani scelti l’ha ben sottolineato l’intervento di presentazione di Angelo Foletto, sta nella forma frammentata di ciascun brano, trattandosi per lo più di variazioni in un continuo riferimento a temi che collegano i vari compositori. La trascrizione di Busoni della Ciaccona di Bach risale al 1897 anno in cui mori Brahms, che fu sostenitore della edizione delle opere di Johann Sebastian Bach, sottoscrivendo e finanziando il progetto editoriale, la variazione di Brahms è costruita su un tema di Schumann, come di Schumann stesso è l’ Improvvisazione su tema di Clara Wieck.
In effetti, in tutte queste composizione c’è un’aria di complicità, si cammina con discrezione su un terreno minato di ricordi e allusioni tra l’altro proprio concludendosi le variazioni di Brahms con un andamento di una antica ciaccona, preludio al pezzo di Busoni che riguarda proprio una composizione in tale stile di Bach. Un programma quindi sapientemente costruito sui rimandi continui a citazioni che riassumono le concatenazioni possibili tra i compositori. Rimane defilato il compositore russo con le sue due composizioni brevi quasi dei piccoli studi di carattere. Letteratura pianistica, quindi, ha caratterizzato questa esibizione pianistica della Principe, più che di una lettura pianistica, che ha dato prova di abile capacità tecnica nell’approccio ai tre maestri della composizione pianistica, come padronanza dello strumento. Qualche sbavatura traspare in Brahms, come in Busoni, specie nei cambi di ritmo sulla tastiera, dato anche la particolarità dello strumento Kawai, che non si dimostra molto duttile verso chi non ne ha padronanza, ma ha dimostrato di essere una piansta attenta alla formazione di un pubblico all’ascolto, senza stupirlo con effetti speciali, ma indirizzarlo sulla realtà del mondo del compositore medesimo.
Peccato pe il poco pubblico presente, particolare anomalo per una manifestazione che traeva il proprio punto di forza nel saper raccogliere presenze varie e diversificate. Prossimo appuntamento: il vincitore dell’edizione 2021 del premio Busoni di Bolzano, Jae Hong Park.
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